Il contagio emotivo, in psicologia, descrive una forma di trasmissione emotiva che riguarda il rapporto tra esseri umani ed è strettamente legato all'empatia.

Descrizione modifica

Psicologicamente siamo influenzati ed influenziamo gli altri ricevendo o trasmettendo stati di euforia o di depressione. Siamo in qualche misura predisposti a rispondere agli stimoli che riceviamo in maniera simile, sovrapponibile. Entra in gioco un automatismo attivato dai neuroni specchio che sincronizza le espressioni, le posture e le altre manifestazioni con quelle di diverse persone presenti in ogni ambiente, anche sul posto di lavoro.[1][2][3]

Forme di contagio emotivo modifica

 
Edgar Degas, Stiratrici, Museo d'Orsay
  • Sbadiglio. Mentre lo sbadiglio spontaneo evolutivamente appare molto antico, presente da almeno 200 milioni di anni, lo sbadiglio contagioso è diverso e sinora ricontrato solo in alcune scimmie e nell'uomo.[4]
  • Rabbia collettiva. Talvolta osservando il comportamento di un gruppo si nota che alcune persone trasmettono forti emozioni di rabbia. Questo fenomeno può portare a forme di adattamento, quindi positive, oppure a disadattamento con conseguenze negative.[5]
  • Contagio emotivo sui social. La lettura su un social network di un messaggio positivo o negativo può incrementare analoga emozione e la sua conseguente risposta.[6]

Note modifica

  1. ^ HatfieldCacioppoRapson.
  2. ^ Dal contagio emotivo all'empatia (PDF), su corsi.univr.it. URL consultato l'11 novembre 2023.
  3. ^ Contagio emotivo, su osservatorioculturalavoro.com. URL consultato l'11 novembre 2023.
  4. ^ CHI MI AMA, SBADIGLI!, su cnr.it. URL consultato l'11 novembre 2023.
  5. ^ Il diritto alla salute psicologica: dal contagio emotivo ai sentimenti multipli, su policlinicogemelli.it. URL consultato l'11 novembre 2023.
  6. ^ Il contagio emotivo corre su Facebook, su lescienze.it. URL consultato l'11 novembre 2023.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • (EN) Mirrored Emotion, su magazine.uchicago.edu. URL consultato l'11 novembre 2023.