Cornuto

moneta italiana
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Carmagnola
Grand’arma della dinastia dei marchesi di Saluzzo, nel caso blasonata: Scudo a tacca di Saluzzo (d'argento al capo d'azzurro), inclinato; timbrato da un elmo a becco di passero, di profilo, ornato di due lambrecchini terminanti in una nappa, trattenuti da una corona a tre fioroni alternati a due punte; cimato da un’aquila coronata. Figura equestre di San Costanzo in armatura, al passo verso destra, che sorregge con la destra una lancia cimata da una banderuola a coda, crociata.
AR 5,65 g; cornuto di Michelantonio di Saluzzo (1504-1538).
Casale Monferrato
Grand’arma della dinastia dei marchesi di Monferrato, blasonata: scudo a tacca di Monferrato, (d'argento al capo di rosso), inclinato; timbrato da un elmo graticolato, posto in terza, ornato da una mantellina trattenuta da una corona, cimata da un destrocherio con la spada sguainata posto fra due corna di cervo. Figura equestre di San Teodoro, voltato a sinistra, che brandisce una lancia nell’atto di trafiggere il drago.
AR 5,46 g; cornuto di Guglielmo IX (1494 - 1518)

Cornuto era il nome popolare della moneta d'argento da mezzo-testone d'argento emesso in Piemonte tra la fine del XV secolo e l'inizio del XVI.[1]

Era detto anche Cornabò, cioè "corna di bue" in piemontese.

La moneta presentava al dritto il ritratto di un santo a cavallo ed al rovescio lo stemma ornato di cimiero.

Fu coniato a Torino e Vercelli dai Savoia, a Casale Monferrato dai marchesi di Monferrato, a Carmagnola dai marchesi di Saluzzo, a Masserano e Crevacuore dai Fieschi, nella zecca abbaziale di Montanaro dall'abate Bonifacio Ferrero e da altri feudatari.

In Svizzera un cornuto fu coniato nel vescovato di Losanna da Sébastien di Monfaucon che fu vescovo al 1517 al 1536.[2] Era in argento, senza data.[1][2] Probabilmente fu coniato per i commerci con il Piemonte e la Savoia[senza fonte].

Le monete rovescio recavano uno scudo sormontato da un elmo con il cimiero a forma di aquila con le ali aperte.

Le ali dell'aquila erano popolarmente dette corna, da cui il soprannome.[1]

In alcuni casi il cimiero era ornato da corna di cervo.

Note modifica

  1. ^ a b c Klütz: Münznamen...
  2. ^ a b Capon: HMZ Katalog...

Bibliografia modifica

  • Jean Belaubre, Dictionaire de Numismatique médiévale occidentale, Parigi, Léopard d'Or, 1996, ISBN 2-86377-121-3.
  • (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
  • Hans Peter Capon, HMZ Katalog: Schweiz - Liechtenstein -15. Jahrhundert bis Gegenwart, 5a ed., HMZ-Verlag, 1995, ISBN 3-9520814-0-X.

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