Corsham Court è una storica residenza elisabettiana della cittadina inglese di Corsham, nella contea di Wiltshire (Inghilterra sud-occidentale), costruita a partire dal 1582[1][2][3] e successivamente modificato tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX secolo sotto la supervisione di architetti quali Capability Brown, John Nash, Thomas Bellamy, Robert Adam e Chippendale[1][3] . È proprietà della famiglia Methuen dal 1745[1][3].

Corsham Court
Localizzazione
StatoRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Regione/area/distrettoInghilterra
LocalitàCorsham
IndirizzoCorsham SN13 0BZ
Coordinate51°26′06″N 2°10′56.75″W
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1582-1845 ca.
Realizzazione
Architettovari (tra questi: Capability Brown, John Nash, Thomas Bellamy, Robert Adam e Chippendale)
ProprietarioThomas Smythe, famiglia Methuen
Committentefamiglia Methuen
Ingresso di Corsham Court

Descrizione

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L'edificio mescola elementi dell'architettura medievale con elementi dell'architettura georgiana.[1]

Al suo interno si trova una delle più importanti collezioni d'arte della Gran Bretagna[1], che comprende dipinti di Reynolds, Rubens, Van Dyck e Salvatore Rosa, Lippi e Romney[1][2][3].

La storia dell'edificio ebbe inizio nel XVI secolo, quando la regina Elisabetta I d'Inghilterra donò la proprietà (si trattava di una tenuta dove risiedettero generazioni di reali sin dai tempi dei re del Wessex[1]) a Thomas Smythe[1]. Quest'ultimo, fece costruire un palazzo che fu completato nel 1582.[1]

Nel 1745 l'edificio fu acquisito da Paul Methuen.[1] Quest'ultimo trasformò il preesistente maniero in un palazzo con gallerie d'arte[1]: il progetto fu affidato a Capability Brown, che si occupò di ristrutturare anche i giardini[1].

Dopo la morte di Capability Brown, la famiglia Methuen affidò un nuovo progetto di ristrutturazione a John Nash.[1] Nash creò, tra l'altro, la Sala Ottagonale, un'imitazione della cappella di Enrico VII dell'abbazia di Westminster.[1]

I lavori terminarono nel 1805.[1] Il preventivo per questi lavori era di 5.647 sterline[1], ma al termine dei lavori il costo della ristrutturazione ammontò a 25,500 sterline[1].

Lo stesso Nash, a causa dei numerosi impegni, fu poco presente come supervisore dei lavori[1] e il risultato fu che il materiale usato fu inadeguato per sopportare le modifiche[1] e gli stessi tetti erano pericolanti[1]. Per questo motivo, nei 40 successivi, ciò che fu aggiunto da Nash fu sostituito[1], eccezion fatta per le finestre e le torrette dell'ala orientale, il caseificio in stile gotico e alcune finestre dell'ala adibita alla servitù.[1]

In seguito fu aggiunta alla galleria d'arte la ricca collezione privata del reverendo John Sanford[1], una cui parente aveva sposato nel 1844 un erede dei Methuen[1].

Corsham Court nella cultura di massa

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  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Corsham Court su Britain Express
  2. ^ a b Corsham House Archiviato il 10 settembre 2015 in Internet Archive. su Historic Houses Association
  3. ^ a b c d A.A.V.V., Key Guide - Gran Bretagna, Touring Club Italiano, Milano, 2007, p. 77
  4. ^ IMDb: Barry Lyndon - Locations
  5. ^ IMDb: Quel che resta del giorno - Locations
  6. ^ Richard Usborne, Lord Emsworth and Blandings, in The Penguin Wodehouse companion, Harmondsworth ecc., Penguin books, 1988, p. 146, ISBN 0140111654.

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