La corsia ciclabile è, secondo il codice della strada italiano, quella porzione longitudinale della carreggiata, destinata alla circolazione sulle strade dei velocipedi e che può essere impiegata per brevi tratti, anche da altri veicoli se le dimensioni della carreggiata non consentono la circolazione esclusivamente ciclabile.[1][2]

Esempio di segnaletica orizzontale che identifica una corsia ciclabile

Non va confusa con la pista ciclabile su corsia riservata, che è identificata da una segnaletica differente ed è ad uso esclusivo dei velocipedi. La definizione stradale di corsia ciclabile è stata introdotta dal decreto-legge n. 76 del 16 luglio 2020, convertito con modificazioni dalla legge n. 120 del 11 settembre 2020.

Identificazione e segnaletica modifica

Il codice della strada identifica due differenti tipi di corsie ciclabili:

  • corsia ciclabile: è posta nelle carreggiate a senso unico, sulla destra, e consente la circolazione dei velocipedi nello stesso senso di marcia del resto del traffico veicolare.[3]
  • corsia ciclabile per doppio senso ciclabile: è posta in una carreggiata urbana a senso unico, sulla sinistra, e consente la circolazione dei velocipedi nel senso di marcia opposto rispetto al resto del traffico veicolare.[4]

Le corsie ciclabili sono delimitate, diversamente dalle piste ciclabili, da singole strisce di colore bianco, che possono essere continue o discontinue e dal simbolo del velocipede, impresso in vernice spartitraffico. Sebbene la legge non abbia specificato con quale frequenza debbano essere riproposti i simboli dei velocipedi sull'asfalto, è opportuno realizzarli appena dopo un attraversamento o comunque ogni 150 m. Alle volte è importante tracciare, oltre alla striscia di sinistra, anche quella di destra poiché da questo lato potrebbe trovarsi una fila di stalli di sosta. Non è corretto utilizzare i segnali verticali di pista ciclabile poiché, di fatto, la corsia ciclabile è distinta dalla pista ciclabile.[2]

Utilizzo modifica

Le corsie ciclabili sono destinate all'uso prevalente dei velocipedi ma possono essere percorse, in caso di necessità, anche dal resto dei veicoli[3].

Ad esempio, un veicolo diverso dai velocipedi può impegnare la corsia ciclabile:

  • se le dimensioni non consentono la circolazione dei soli velocipedi;
  • per l'ingresso o l'uscita da un passo carrabile;
  • per effettuare le manovre di parcheggio, se lo stallo si trova al di là della corsia ciclabile;
  • per consentire ai mezzi di trasporto pubblico, l'accesso alle fermate;[5]

Per compiere queste operazioni, è comunque necessario dare la precedenza ai velocipedi in transito sulla corsia ciclabile. Sulle strade urbane ciclabili, i ciclisti hanno inoltre la precedenza sul resto dei veicoli quando viaggiano sulle corsie ciclabili.[6]

Vantaggi modifica

Uno dei vantaggi dell'introduzione delle corsie ciclabili è la possibilità di realizzare, nelle strade urbane, un percorso ciclabile in direzione opposta rispetto al resto del traffico. In precedenza questo non era ammesso, con le piste ciclabili, a meno che non venissero realizzate in sede propria.[7]

Un secondo vantaggio delle corsie ciclabili è quello di non avere limiti in termini di larghezza minima; se infatti le piste ciclabili su corsia riservata non possono avere dimensione inferiore a 1,5 metri[8][9], per le corsie ciclabili non è imposto alcun vincolo.

Svantaggi e perplessità modifica

L'introduzione delle nuove corsie ciclabili ha suscitato non poche perplessità circa la loro sicurezza e la loro efficacia.[10]

In primo luogo, molte persone hanno ritenuto che tale introduzione sia stata adottata con troppa fretta, al fine di favorire la mobilità sostenibile durante la pandemia di COVID-19.

A suscitare perplessità è anche il fatto che le corsie ciclabili potrebbero talvolta risultare poco sicure, in quanto non completamente riservate ai velocipedi (come invece lo sono le piste ciclabili) e per questo si è arrivati a pensarle come delle "ciclabili di serie B".[10]

Sempre in tema di pericolosità delle corsie ciclabili, bisogna notare che questi percorsi possono essere realizzati al fianco di una fila di parcheggi e ciò comporta alcuni rischi per i ciclisti, in particolare perché gli automobilisti devono necessariamente attraversare la corsia sia per raggiungere gli stalli che per rientrare in carreggiata.

Note modifica

  1. ^ In tal caso, la corsia ciclabile viene delimitata da una striscia discontinua
  2. ^ a b art. 3, comma 1, n. 12-bis, 12-ter Codice della Strada
  3. ^ a b art. 3, comma 1, n. 12-bis Codice della Strada
  4. ^ art. 3, comma 1, n. 12-ter Codice della Strada
  5. ^ In tal caso, la segnaletica della corsia ciclabile risulta sovrapposta a quella prescritta per segnalare lo spazio riservato alla fermata.
  6. ^ art. 145, comma 4-ter Codice della Strada
  7. ^ art. 6, comma 2, lett. b) D.M. 557/1999
  8. ^ art. 7, comma 1 D.M. 557/1999. Si noti che il testo di tale articolo fa riferimento alla "dimensione delle corsie ciclabili", tuttavia è opportuno segnalare che, a seguito della modifica del Codice della Strada del 2020, tale definizione si è inequivocabilmente discostata da quella di pista ciclabile, a cui il testo normativo intendeva originariamente fare riferimento.
  9. ^ La dimensione può essere, eccezionalmente, ridotta fino ad 1 metro, sempreché ciò avvenga per un tratto limitato di pista ciclabile e sia adeguatamente segnalato.
  10. ^ a b Mobilità urbana: corsie ciclabili, su fiabverona.it. URL consultato il 12 dicembre 2020.

Voci correlate modifica

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