Cucina gabonese

tradizioni culinarie del Gabon

La cucina gabonese comprende le abitudini culinarie del Gabon.

Melanzane africane
Donna che cucina in un ristorante all'aperto a Libreville

La dieta gabonese si basa sul consumo di manioca (cassava), selvaggina e pesce. Vi è anche disponibilità di frutta e verdura, come pomodori, melanzane, zucchero di canna, arachidi, platani, ananas, papaya, banane, mango, avocado e cocco.[1]

La colazione gabonese varia a seconda della zona. Nelle città sono diffusi pane, croissant, burro, marmellata, yogurt o caffè, mentre nelle aree rurali si consumano gli avanzi del giorno prima. Dai venditori ambulanti si possono acquistare i beignet, delle ciambelle fritte. Tra l'una e le 3 si tiene il pranzo, che è il pasto più importante della giornata. Nei villaggi la cena consiste in un pasto molto semplice, mentre nelle città si può assistere a un pranzo serale molto variegato.[2]

In città alcune famiglie sono solite mangiare con le posate in stile occidentale, mentre nei villaggi si mangia con la mano destra da una ciotola comune. Tradizionalmente i membri maschi della famiglia mangiano nel salon, mentre donne e bambini nella cuisine. Tuttavia, le famiglie piccole mangiano in promiscuità. In tal caso, adulti e bambini mangiano da due ciotole separate. In generale, il capofamiglia e gli ospiti hanno una ciotola a sé stante.[2]

Nei centri urbani come Libreville e Port-Gentil vi sono ristoranti che offrono svariati tipi di cucina, come quella cinese e francese. Le boulangerie producono croissant e pasticcini, mentre nei supermercati sono ampiamente disponibili prodotti di importazione transalpina come vini, formaggi, carne e verdure. Altri beni di importazione provengono da Camerun, Sudafrica e Guinea Equatoriale.[3]

Nel paese sono diffuse le maquis, ristoranti tipicamente senegalesi o camerunensi che servono porzioni abbondanti a poco prezzo. Ogni piatto viene accompagnato dal piment, una salsa piccante a base di peperoncini e erbe aromatiche. Vi sono poi altri tipi di salse, come quella alle arachidi, la nyembwe (a base di polpa di noci di palma) e la odika (o chocolat), fatta con semi fermentati e pestati.[3]

Tra le carni più diffuse troviamo il pangolino, la gazzella e il pollo, che viene allevato in alcune case nelle aree rurali. Vi è anche una buona varietà di pesce, in particolare gamberi e granchi.[4] Il consumo di selvaggina come serpenti, scimmie, porcospini e antilopi è fortemente diminuito per via dell'ebola.[3]

Dalle palme e dalla canna da zucchero vengono prodotti diversi vini. Durante i funerali o durante le cerimonie di iniziazione e di guarigione è comune usare del vino di palma assieme a una radice allucinogena chiamata eboga, la quale aiuta i partecipanti a "mettersi in contatto con gli antenati". Sia uomini che donne danzano e cantano a suon di tamburi, offrendo cibo e vino agli antenati.[5] Tra le altre bevande disponibili vi sono Coca-Cola, Sprite e Fanta. La birra nazionale del paese è la Régab.[6]

Note modifica

  1. ^ The Cultural Landscape, p. 822.
  2. ^ a b CultureGrams, p. 75.
  3. ^ a b c Hickendorf 2014, p. 58.
  4. ^ Gall 1999, p. 192.
  5. ^ The Cultural Landscape, pp. 822-823.
  6. ^ Hickendorf 2014, p. 59.

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