De lineis insecabilibus
opera attribuita ad Aristotele
De lineis insecabilibus (greco Περὶ ἀτόμων γραμμῶν) è un breve trattato attribuito ad Aristotele, ma probabilmente scritto da un membro della scuola peripatetica qualche tempo prima del II secolo a.C.
Sulle linee indivisibili | |
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Titolo originale | Περὶ ἀτόμων γραμμῶν Perì atòmon grammòn |
Autore | pseudo-Aristotele |
1ª ed. originale | |
Genere | trattato |
Sottogenere | filosofia |
Lingua originale | greco antico |
Struttura
modificaIl trattato[1] cerca di confutare le opinioni di Senocrate su linee e parti minime, viste come misure delle grandezze nei vari gradi dell'essere. Secondo una concezione poi invalsa anche nel medioevo, si esponeva la tesi dell'impossibilità dell'infinitesimo attuale (indivisibile).
In realtà, oggi gli studiosi di Senocrate sono convinti che l'anonimo autore svolga nella prima parte dell'opuscolo le tesi del filosofo accademico, per poi negarle polemicamente nella seconda.
Note
modifica- ^ 968a-972b nella Edizione di Bekker.
Bibliografia
modifica- Maria Timpanaro Cardini, Pseudo-Aristotele. De lineis insecabilibus, Milano, Istituto Editoriale Cisalpino, 1970.
- Francesco Verde, Elachista: La dottrina dei minimi nell'Epicureismo, Leuven, Leuven University Press, 2013.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 308789877 · BAV 492/4545 · LCCN (EN) no2023097517 · GND (DE) 4345407-0 · BNF (FR) cb17115309n (data) · J9U (EN, HE) 987007363827605171 |
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