Deidamia
Deidamia (in greco antico Δηϊδάμεια) è un personaggio della mitologia greca, figlia di Licomede re di Sciro.
Deidamia | |
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Nome orig. | Δηϊδάμεια |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Femmina |
MitologiaModifica
Sposò Achille mentre l'eroe era alla corte del padre, dove era stato celato dalla madre Teti sotto spoglie femminili affinché non partisse per la guerra di Troia; dal loro matrimonio nacque Neottolemo (detto anche Pirro).
La fanciulla fu abbandonata dall'eroe incinta del bambino, a causa dell'astuto stratagemma messo a punto da Ulisse per ottenere la partecipazione di Achille al conflitto. Deidamia concesse la partenza del figlio Neottolemo una volta che i capi Achei lo reclamarono ed al termine della guerra di Troia venne data in sposa ad Eleno figlio di Priamo.
Talune tradizioni attribuiscono la maternità di Neottolemo alla figlia di Agamennone, Ifigenia.
Dante parla di Deidamia nei versi 61-62 del canto XXVI dell'Inferno, in riferimento all'inganno col quale Ulisse e Diomede scoprirono Achille mentre si trovava a Sciro: "Piangevisi entro l'arte per che, morta, / Deïdamìa ancor si duol d'Achille".
BibliografiaModifica
- Vittorio Sermonti, Inferno, Rizzoli 2001.
- Umberto Bosco e Giovanni Reggio, La Divina Commedia - Inferno, Le Monnier 1988.
Voci correlateModifica
- Achille a Sciro
- Achille in Sciro - Dramma per musica di Antonio Caldara
- Donne nelle guerre dell'antichità
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