Dialetti italiani centromeridionali
I dialetti italiani centro-meridionali sono uno dei due rami principali dei dialetti italo-romanzi secondo la classificazione tradizionale dovuta a Giovan Battista Pellegrini[1][2]. Sono generalmente distinti dai dialetti italiani settentrionali o "sistema cisalpino" e da quelli toscani, da cui si è evoluta la lingua italiana.
Caratteristiche principali dei dialetti italiani centro-meridionali
modificaClassificazione interna
modificaSecondo Pellegrini, i dialetti italiani centro-meridionali sono suddivisi a loro volta in tre aree o sistemi dialettali:
- dialetti italiani mediani,
- dialetti italiani meridionali o meridionali intermedi,
- dialetti italiani meridionali estremi
divisi tra loro dalle isoglosse relative al solo vocalismo atono. Il gruppo alto-meridionale è definito come quell'insieme di dialetti che conguagliano le atone finali (tranne eventualmente la /-a/) alla vocale centrale media [ə]. A nord e a sud dei meridionali intermedi, i mediani conservano tutte e cinque le vocali finali latine, mentre i meridionali estremi ne conservano generalmente tre.
Questa classificazione è stata sostanzialmente ripresa dal SIL International's Ethnologue database, sul quale a sua volta si basa la norma ISO 639-3. Il codice Italian (ita) ricalca i gruppi Toscano e Mediano di Pellegrini, Napoletano-Calabrese (nap) è il Meridionale intermedio di Pellegrini, Sicilian (scn) è il Meridionale estremo. Da queste definizioni discende l'uso odierno di Lingua napoletana e Lingua siciliana come sinonimi di dialetti meridionali intermedi e esteremi, rispettivamente. L'atlante delle lingue del mondo in pericolo dell'UNESCO[3] e la base Glottolog[4] adottano lo stesso tipo di classificazione, attribuendo inoltre le tre aree al sottogruppo italo dalmato delle lingue romanze occidentali.
Una classificazione diversa, basata sulla dialettometria e la presa in conto simultanea di varie isoglosse fonetiche attraverso un algoritmo matematico di clustering, è quella di Antonio Sciarretta[5], la quale va oltre la tripartizione pellegriniana suddividendo lo spazio centro-meridionale in otto gruppi:
- perimediano (con i toscani se l'analisi viene estesa a questi ultimi)
- mediano (grosso modo corrispondente al mediano tradizionale)
- abruzzese-marchigiano meridionale
- campano-molisano
- pugliese
- irpino-lucano
- calabrese settentrionale
- salentino-calabrese-siciliano (grosso modo corrispondente al meridionale estremo tradizionale).
Note
modifica- ^ Pellegrini, Giovanni Battista (1970). La classificazione delle lingue romanze e i dialetti italiani, in Forum Italicum, IV, pp.211-237
- ^ Pellegrini, Giovanni Battista (1977). Carta dei dialetti d'Italia, Pisa, Pacini, p.17
- ^ Moseley, Christopher (ed.) (2010). Atlas of the world’s languages in danger, III ed., UNESCO Publishing, https://unesdoc.unesco.org/ark:/48223/pf0000187026.
- ^ Hammarström, Harald, R. Forkel, M. Haspelmath, & S. Bank (2022). Glottolog 5.0. Leipzig: Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, http://glottolog.org.
- ^ Sciarretta, Antonio (2024). Dialectometry-based classification of the Central–Southern Italian dialects. Journal of Linguistic Geography. First View , pp. 1-11, doi:10.1017/jlg.2024.7