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La diga di Barcis, detta anche "Vecchia diga" dopo la costruzione dell'invaso di Ponte Antoi posto più a monte, è una diga costruita lungo il corso del torrente Cellina, in località "Rugo Valfredda", nel comune di Barcis.

Diga del Cellina (di Barcis o Diga Vecchia)
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Friuli-Venezia Giulia
Provincia  Pordenone
FiumeCellina
Usoidroelettrico
ProprietarioENEL
GestoreSIUFIV, poi SADE, poi ENEL
Inizio lavori1900
Inaugurazione1905
Dismissioneprimi anni 90
TipoA gravità tracimabile, in muratura di pietrame con malta di cemento
Volume del bacino0,15 milioni di
Altezza33.6 m
Lunghezza41.4 m
Spessore16.0 m
Coordinate46°11′15.41″N 12°35′48.67″E / 46.187613°N 12.596852°E46.187613; 12.596852
Mappa di localizzazione: Italia
Diga di Barcis

Struttura della diga modifica

La diga è a gravità, nella quale sono presenti 6 luci sfioranti, delle quali però due sono riservati alla centrale idroelettrica ivi situata. La struttura originaria prevedeva 4 luci sfioranti più alla base due bocche sghiaiatrici, le quali, per problemi di perdite d'acqua furono in seguito chiuse[1].

Costruzione modifica

Le prime fasi della costruzione della diga si attestano agli inizi del '900, quando la Società Italiana per la Promozione e Utilizzazione delle Forze Idrauliche del Veneto[2] (dopo aver mutato ragione sociale in Società Italiana Utilizzazione Forze Idrauliche del Veneto, meglio nota come SIUFIV) iniziò la costruzione, di fronte al cimitero di Montereale Valcellina.

La località scelta per la costruzione dell'invaso, infatti, è localizzata tra il comune di Barcis e il comune di Montereale, in un luogo difficile da raggiungere, e quindi, per trasportare tutti i macchinari necessari, era necessario costruire una apposita strada lungo la quale trasportare mezzi e persone.[2] La strada, oggi chiusa al traffico, è la ex strada statale 251, anche detta della Valcellina.

La scelta del luogo fu favorita dal fatto che in quel punto l'alveo del torrente era naturalmente diviso in due parti grazie a un masso[3].

Costruita in pietra, alle prime prove di riempimento dell'invaso si notarono importanti perdite d'acqua localizzate alla base della diga; più esattamente localizzate vicino alle bocche sghiaiatrici, le quali furono in seguito chiuse mediante l'installazione di grandi cassoni pieni d'aria, e in seguito medianti importanti gettate in calcestruzzo; le perdite, tuttavia, non saranno mai del tutto tappate.

Funzione dell'invaso modifica

L'invaso aveva il compito di essere la "vasca di carico" per le centrali di Malnisio, Giais e Partidor[2], le quali non erano situate vicino al torrente e avevano bisogno, per funzionare, di un apposito canale derivatore e di un bacino di presa.

La centrale modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Lago di Barcis.

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, la richiesta di acqua e di energia elettrica era aumentata, e si pensò di utilizzare l'acqua accumulata nel bacino di Barcis a scopo elettroirriguo[4].

Centrale di Barcis
Localizzazione
Stato  Italia
LocalitàBarcis
Informazioni generali
Tipo di centraleidroelettrica
Situazioneoperativa
ProprietarioENEL
GestoreENEL
Anno di costruzione1950
Inizio produzione commerciale1ºGruppo 1954

2ºGruppo 1985

Macchinario idraulico
Tipologia delle turbineTurbina Kaplan
Salto motore netto nominale1ºGruppo 58

2ºGruppo 70 m

Portata22 m³/s
Produzione elettrica
Potenza netta1ºGruppo 11.165

2ºGruppo 14.700 MW

Elettricità generata nel 195460.1 (Nel 2022) GWh
Generatori2
Ulteriori dettagli
CostruttoreSADE
Dati aggiornati al 29 giugno 2022

Per questo motivo, tra il 1950 e il 1953[4] fu realizzata, in caverna, una centrale idroelettrica, predisposta per disporre di 2 gruppi generatori di tipo Kaplan. Il secondo gruppo fu tuttavia installato quasi trent'anni dopo, nel 1985, con il raddoppio anche delle centrale di San Foca e Villa Rinaldi.

Dismissione modifica

Dopo la dismissione delle centrali dell'asta vecchia (Malnisio, Giais e Partidor), la diga, oramai priva di una funzione, fu dismessa nei primi anni 90, mentre la centrale è ancora operativa.

Note modifica

  1. ^ Luigino Zin, Il torrente Cellina e la Diga di Ravedis, 2014, pp. 38-41.
  2. ^ a b c Barcis o del Cellina, su www.progettodighe.it, 23 aprile 2010. URL consultato il 29 giugno 2022.
  3. ^ Luigino Zin, Il torrente Cellina e la Diga di Ravedis, 2014.
  4. ^ a b Barcis - Barcis, loc. Ponte Molassa (PN), su www.progettodighe.it, 20 aprile 2010. URL consultato il 29 giugno 2022.

Bibliografia modifica

  • ANIDEL, Le dighe di ritenuta degli impianti idroelettrici italiani, Milano, 1952