Discussione:Anno liturgico nella Chiesa cattolica

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da Theodoxa in merito all'argomento Ricerca originale?

Nota modifica

Ho messo in nota la lunga considerazione su n.2 e n.3. Bisognerebbe valutarne l'enciclopedicità e la collocazione perché:

  • si tratta di una norma astratta, di cui non si vedono ad oggi risvolti pratici
  • si tratta di due norme di cui una richiama l'altra, ma non credo sia compito di wikipedia dare un'interpretazione giurisprudenziale completa
  • sembra ad ogni modo un dettaglio e un punto non fondamentale rispetto al tema della voce
  • la trattazione è troppo particolareggiata.-- AVEMVNDI (DIC) 14:18, 16 feb 2010 (CET)Rispondi

Riti modifica

La tabella sui riti delle Chiese orientali non è corretta. In particolare l'ultima colonna "Rito e anno liturgico" mi sembra che proponga un'equazione discutibile. Nel caso delle Chiese di rito bizantino, pur essendo il rito unico, possono esserci differenze di calendario liturgico, che però non costituiscono un rito diverso. Visto che la voce tratta l'anno liturgico rimuovo dall'intestazione dell'ultima colonna il riferimento al rito e lascio anno liturgico. Anche così comunque sarei curioso di approfondire se le differenze di calendario tra diverse Chiese sui iuris possono far parlare di differenti anni liturgici, come se tutta l'impostazione dell'anno liturgico fosse differente. AVEMVNDI (DIC) 14:18, 16 feb 2010 (CET)Rispondi

Anno liturgico da aggiungere? modifica

Al di fuori delle Chiese sui iuris esiste la Chiesa cattolica di rito bizantino-slavo in Polonia, che probabilmente ha un anno liturgico proprio. Da notare come curiosità che originariamente la Chiesa adottava il calendario giuliano, a differenza di tutto il resto della Chiesa cattolica. AVEMVNDI (DIC) 14:24, 16 feb 2010 (CET)Rispondi

Chiarimenti modifica

In ordine al testo posto in nota: Ero giunto anch'io alla considerazione che la trattazione particolareggiata di tale testo necessitasse una stesura in nota: ringrazio Avemundi per avermi anticipato e, a scanso di equivoci, condivido la scelta effettuata. Il contenuto di tale testo è sicuramente particolareggiato ma non ritengo che esso prevalichi lo scopo enciclopedico che a sua volta non è meramente divulgativo. Superando la mia precedente affermazione avanzo una sola osservazione: in una enciclopedia aperta quale wiki, lo scopo enciclopedico deve essere inteso tradizionalmente? Se così fosse, perchè bisognerebbe mantenere aperta wiki? Forse solo per scrivere su nuovi campi dello scibile? Certo, ma anche per approfondire settori già conosciuti. Questo inevitabilmente porta o porterà ad un testo scientifico e, quindi, anche alle interpretazioni giurisprudenziali più o meno complete. In secondo luogo, faccio osservare che la valenza generica della norma liturgica considerata e posta in nota ha determinato nei decenni scorsi innumerevoli dibattiti poichè ciò che si scrive in liturgia, anche se non viene applicato nel presente, non è mai lettera morta per il futuro: ed è sempre opportuno farne menzione meglio chiara che sintetica o addiritttura ignorarne l'esistenza sia pur per delle legittime convinzioni epistemologiche.

In ordine alla colonna dei riti. Non ho particolari obiezioni da muovere alla revisione fatta da Avemundi: per quello che mi riguarda la denominazione della colonna può rimanere come da revisione di Avemundi. Faccio osservare che la mia attenzione è quella di scrivere in modo preciso per un lettore non specialistico. La terminologia liturgica, frutto della teologia di riferimento, non ha significati univoci. Con il termine rito anche in occidente non si intende la stessa accezione: limitandomi ai fini della trattazione si intende sia famiglia rituale, sia tradizione rituale, sia rito. La tradizione rituale bizantina equivale alla somma dei riti bizantini ed in tale senso è unica per tutte le chiese sui iuris. Ma la tradizione riuale non è il rito. E' il concetto stesso di chiesa sui iuris che determina il rito distinto. Ciò può essere compreso solo se lo si analizza dal punto di vista orientale.

In ordine alla chiesa bizantina-slava in polonia: Ne sono a conoscenza. Siccome voglio scrivere in modo preciso per non specialisti non ho deciso se presentarla in un ramo già descritto o valutare una presentazione a se stante. L'annuario pontificio non mi aiuta in questo caso. Sul calendario Giuliano faccio notare che la santa Sede ha accettato da tempo che i cattolici geci, egiziani ed etipi celebrino la Pasqua secondo il calendario giuliano.

Conformità e rigore modifica

In ordine alla richiesta di riportare tutto alla voce anno liturgico della chiesa cattolica, faccio presente quanto segue: premesso che nella chiesa cattolica non vi è solo un anno liturgico ma ve ne sono diversi, trasportare tutto alla vecchia voce significherebbe asserire un falso. Orbene, la metodologia è al servizio della conoscenza, non può limitare la stessa. Ho letto molti inteventi sulle citazioni poste ad inizio di voce, alcuni dei quali fanno presente che la citazione costituisce un indirizzo interpretativo preferenziale rispetto ad altri: se questo è vero ancor di più è vero per il titolo. Anno liturgico nella chiesa cattolica è un buon compromesso perchè permette di poter scrivere sulle varie valenze che la parola anno liturgico possa avere nella chiesa cattolica, considerato quanto scritto in premessa. Trasportare tutto ad anno liturgico della chiesa cattolica significa asserire nel titolo una falsità lapalissiana. Se si richiede conformità e rigore della voce a qualcos'altro ancora denominato anno liturgico della chiesa cattolica e questo qualcos'altro che va modificato non il titolo della voce. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Eius (discussioni · contributi).

Non mi sembra che mettere il "nella" piuttosto che "della" favorisca la comprensione del fatto che la questione è complessa. Anzi, è un'imperfezione grammaticale: "anno liturgico" è sempre relativo a, specifica "Chiesa cattolica", e quindi si usa "di". Se vogliamo evidenziare che ve ne sono più d'uno, usiamo "anni liturgici della Chiesa cattolica" – o, meglio, diciamolo in apertura della voce: es.
Vi sono varie tipologie di anno liturgico…
Raminus «…» 17:48, 18 feb 2010 (CET)Rispondi

Conformità e rigore modifica

Non mi sembra che mettere il "nella" piuttosto che "della" favorisca la comprensione del fatto che la questione è complessa. Anzi, è un'imperfezione grammaticale: "anno liturgico" è sempre relativo a, specifica "Chiesa cattolica", e quindi si usa "di". Se vogliamo evidenziare che ve ne sono più d'uno, usiamo "anni liturgici della Chiesa cattolica" – o, meglio, diciamolo in apertura della voce: es. Vi sono varie tipologie di anno liturgico…

E' bene nella discussione non perdere il punto di partenza. Quando si propone il ritorno al titolo anno liturgico della chiesa cattolica, qualunque ne sia la motivazione anche la più legittima in ambito metodologico, si sostiene un falso. Detto ciò prendo atto che la precedente osservazione sembra svolgere più una critica alla soluzione da me adottata che continuare a sostenere il ritorno al titolo precedente. All'uopo faccio osservare che nello scegliere la titolazione corrente ho tenuto presente l'esistenza della voce anno liturgico ed ho pensato ad una titolazione che facendo riferimento all'anno liturgico come celebrato nella chiesa cattolica non si discostasse molto dall'originaria titolazione: ecco perchè anno liturgico nella chiesa cattolica. Sono operazioni che nelle titolazioni anche degli articoli di giornale ecc. vengono adottate senza particolari riguardi alle norme grammaticali la cui esistenza nelle titolazioni non brilla per presenza. Una eventuale modifica in linea di principio non mi vede contrario se si trova una soluzione che tenga conto anche delle voci correlate anno liturgico e anno liturgico nella chiesa latina: per tale ragione una titolazione al plurale potrebbe risultare poco opportuna ma se ne può discutere. In ogni caso, ripeto, il ritorno alla titolazione originaria significherebbe asserire nel titolo una falsità e suggerire di specificare in apertura la pluralità degli anni liturgici significa proporre un'operazione metodologica assolutamente superflua: un titolo che mente, un'apertura di voce che è corretta. Tra l'altro faccio notare che già in apertura della voce attuale è specificato ad abundantiam che varie sono le tipologie di anno liturgico per cui con assoluta modestia consiglio che prima di fare una qualsiasi critica sarebbe opportuno leggere la voce in questione. Rinnovo la mia disponibilià a valutare una eventuale modifica della titolazione senza che ciò costituisca un falso come la precedente titolazione. eius

Ricerca originale? modifica

Si insiste che il Messale Romano attuale ha mantenuto tracce del concetto (introdotto nel 1960: prima si contava l'Epifania come uno dei Dodici Giorni di Natale) di due articolazioni (che sarebbero "antiche") del Tempo Natalizio. Secondo il concetto del 1960 il "tempus natalacius" andava dal 25 dicembre al 13 gennaio, e comprendeva a) il "tempus Nativitatis" (25 dicembre a 5 gennaio), e b) il "tempus Epiphaniae" (dal 6 al 13 gennaio) o in altre parole la già abolita Ottava dell'Epifania. Secondo l'attuale Messale Romano il "tempus Nativitatis" va da Natale (25 dicembre) ad Epifania (la cui data può variare tra il 2 e l'8 gennaio). Si prega colui che insiste sull'esistenza delle supposte tracce, di specificare gli inni e le antifone che secondo lui sono tracce dell'anteriore secondo tempo. Forse allora di potrà capire. Theodoxa (msg) 18:05, 22 set 2021 (CEST)Rispondi

Questa considerazione si trova nella voce Anno liturgico nella Chiesa latina, non qui. Comunque il riscontro è immediato, perciò ho citato le pagine della Liturgia delle ore (edizione 1976): a p. 378 si trova il «Tempo di Natale. I. Fino alla solennità dell'Epifania» il cui primo inno è quello dei Vespri "O Gesù salvatore" oppure "Christe, redemptor omnium"; a p. 528 si trova il «Tempo di Natale. II. Dalla solennità dell'Epifania» il cui primo inno è quello dei Vespri "Perché temi, Erode" oppure "Hostis Herodes impie". La rubrica di p. 528 dice: «Nell'ufficio del Tempo dall'Epifania fino alla festa del Battesimo del Signore, esclusa:».--AVEMVNDI 09:33, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
Per essere precisi i Dodici Giorni di Natale sono una tradizione nordica, il Messale romano prima del 1962 non dichiarava i tempi liturgici nel Proprium de Tempore.--AVEMVNDI 09:46, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
Grazie per il richiesto chiarimento. Apprezzo la gentilezza. Theodoxa (msg) 21:14, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
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