Discussione:Carloforte

Ultimo commento: 3 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni interrotti

Tabarkin modifica

Salve a tutti. Scrivo qui relativamente alla Wiki in ligure, così da avere più probabilità di trovare qualcuno. Sono un utente di http://sc.wikipedia.org e, cercando di fare ordine fra le lingue sarde, sembra che la volontà più diffusa sia di separare i ceppi inguistici (d'altrone le Wiki non sono organizzate per unità territoriale, ma linguistica). Si è pensato, dunque, di spostare il Tabarkino nella Wiki ligure (magari mettendo la bandierina della variante, come si fa da noi e nella Wiki emiliana - http://sc.wikipedia.org/wiki/Template:Variant -) e l'Algherese nella Wiki catalana. Tutto ciò finché non dovessero raggiungere un'autonomia tale da creare una propria Wiki (ma sarà difficile visto l'esiguo numero di abitanti), come è successo per il sassarese ( http://incubator.wikimedia.org/wiki/Wp/sdc ). Fatemi sapere: http://sc.wikipedia.org/wiki/Utente_discussioni:Elcaracol Grazie.

Salve, il contributo è caratterizzato da numerose imprecisioni storiche, chiedo dunque all'autore di consentire la modifica del suo contenuto....grazie!!!

Link pubblicitario modifica

Cosa ci fa' il link ad un albergo in quest'articolo che perdipiú é anche protetto??

Rimosso. --Dcosta (msg) 11:03, 3 ott 2008 (CEST)Rispondi

Creuza de ma' modifica

Citazione fenomeno meteomarino "creuza de ma": l'ho autocensurata dato che è poco attinente all'argomento. scarlin2 (msg) 15:59, 1 feb 2009 (CET)Rispondi

Storia modifica

Ho modificato sostanzialmente la parte relativa alla descrizione del comportamento della popolazione all'epoca della invasione francese, dato il testo era solo una citazione (peraltro incompleta) di una serie di affermazioni diffamatorie che furono diffuse a quell'epoca da un personaggio politicamente equivoco. Le affermazioni appaiono anche palesemente contradditorie. Tali affermazioni hanno maturato, in reazione, nei secoli scorsi, tutta una serie di documentate e puntuali (nonché feroci) critiche di iniquità, che per equilibrio occorrerebbe riportare integralmente: non mi sembra il caso di riaprire la diatriba, questa non è una tribuna. Mi sembra invece di essermi tenuto su un livello di buon equilibrio.

Ho fatto una piccola correzione di una citazione retorica in cui il ritratto del santo assisterebbe alla colonizzazione, anche in questo caso una citazione retorica che ritengo inopportuna, (e che sfiora il ridicolo).

Ho semplificato per quanto riguarda il passaggio, alla colonizzazione, per "la Tonnara di Portoscuso": il lettore può ignorare cosa si intenda per Tonnara (nello specifico si tratta del deposito dei materiali e lavorazione del tonno) "in attesa che venisse costruito il paese" il paese è costruito solo dagli stessi coloni, che c'entra la tonnara? In realtà una parte minore di persone tra i coloni (anziani, donne, bambini), non impegnati nelle costruzioni, sono alloggiati temporaneamente alla tonnara e solo in un secondo tempo vanno nel paese costruito. Senza tutte queste spiegazioni il testo è confuso e poco comprensibile, meglio evitare il tutto: questa non è la storia completa della colonizzazione. scarlin2 (msg) 23:16, 20 apr 2009 (CEST)Rispondi

Storia modifica

Mi ripeto sul comportamento della popolazione: ho riportato la questione a punto precedente, la versione che ho adesso eliminato era completamente diffamatoria e basata su assunti assurdi, senza neppure considerare la mia spegazione in discussione, con cui mi spiegavo (vedi testo qui precedente) si ritorna a diffamare. Ritengo ci siano gli estremi di vandalismo, ed intenzione recidiva a diffamare.

Nello specifico: Il faticosissimo seppellimento della statua è evidentemente un atto di protezione della stessa, sottraendola al nemico, (per distruggerla sarebbe stato sufficente demolirla a mazzate), per motivi di astio e di diffamazione si intende assimilare invece l'azione ad un atto di odio. Il riaffermare la evidente diffamazione è in questo caso anche un grave insulto alla logica, ed esposizione al ridicolo.

La stessa sorgente (da cui la citazione è stata tratta acriticamente e parzialmente) è notoriamente parziale e discutibile, sia per la persona (Don Tommaso Napoli, notoriamente persona indipendente ma pesantemente soggetta con facilità alla virulenza ed irruenza nei giudizi) sia per il fatto che il Napoli stesso fu malamente soggetto (in maniera poco... storica) ai fermenti rivoluzionari del tempo, fatto che oggettivamente lo rendeva pochissimo obiettivo e parecchio astioso. Il fatto di far passare tale tratto (di logica ridicola) come verità storica, senza citare la origine e senza esporre le contraddizioni è, tra l'altro, un pessimo servizio sia alla religione che alla persona stessa del Napoli. Ricordo il fatto che in seguito ai virulenti attacchi (effettivamente distribuiti a 360 gradi, senza rispetto per alcuno) gli altri religiosi e notabili del tempo dissero sostanzialmente alla sua morte: era uno spirito libero e diceva quello che pensava, lo perdoniamo.

Mi permetto di segnalare che la storia non si dovrebbe fare con una logica parziale, e soprattutto zoppa. scarlin2 (msg) 19:01, 2 ott 2009 (CEST)Rispondi

            • Occorre avere il coraggio della propria storia anche quando è negativa e non è permalosa diffamazione come asserisci, (come dire chi non condivide le mie idee non è altro che un diffamatore), ma contributo alla discussione in atto con informazioni storiche diverse dalle tue. Non ci si confronta in questo modo a mio parere altrimenti potrebbe essere diffamata la storia e i suoi fatti o le sue autorevoli fonti. Non risulta dalla storia che nel paese carolino esistessero cenacoli cultarali di tale livello e importanza da interessarsi ai principi della rivoluzione francese che sfociassero in discussioni politiche culturali tali da decidere se parteggiare o per il re sardo o per i francesi, ma vari interessi da tutelare, e questi a mio avviso gli indigeni hanno giustamente e politicamente scelto : occorre ammettere, serenamente e/o a denti stretti ,se si vuole, che il comportamento degli indigeni verso il re sardo loro benefattore, secondo altre autorevoli fonti, non è stato edificante ( ma questo è un giudizio morale fuori da quel contesto storico e la storia non si fa con i moralismi)ed edulcorare la storia , affermando che il seppellimento della statua del re è dovuto al fatto di meglio proteggerla, fa un pò sorridere, alla luce della descrizione di quel periodo storico e di quegli accadimenti antecedenti e susseguenti che, ripeto, autorevoli fonti storiche, documentano in un contesto di comportamenti e di interessi necessari e/o utili ma contingenti che si conclusero con quel gesto e la mutilazione della statua che ancor oggi ne è testimone, senza arrossimenti, ricollocata dagli abitanti con ammirevole dignità, al suo posto originario. Ragioniamo: GLI ABITANTI DEL LUOGO NON ERANO E NON SONO STATI COSì INGENUI DA DISTRUGGERLA A MAZZATE , COME TU DICI, IN FONDO ESSI SAPEVANO CHE I FRANCESI ERANO COMUNQUE DI PASSAGGIO E ASSEDIATI DALLE MILIZIE SARDE E PERCIO' RICACCIABILI DA UN MOMENTO ALL'ALTRO DALL'ISOLA(VEDI gli antecedenti e contemporanei accadimenti di CAGLIARI), E LA STATUA INTERA, NEL DOPO, POTEVA TORNARE UTILE. NE CONVIENI? ONORE ALL'INTELLIGENZA E ALLA STRATEGIA POLITICA DEGLI ABITANTI. Questo mio ragionamento vuole essere un' empirica deduzione, in risposta unicamente alla tua affermazione. L'abitudine di descrizioni storiche o giustificazioni a posteriori la storia è piena, rivisitarle acriticamente e con distacco non è diffamazione o vandalismo ma curiosità culturale. La leggenda di Roma della sua origine antica e suo edulcoramento (vedi gemelli e la lupa), la conosciamo e ci sorridiamo su con rispetto: Ma Roma è Roma. Lascia stare, accetta sportivamente il contradditorio da chi la storia del tuo paese anche se non carolino la conosce e l'ama e l'ha studiata per obbligo e curiosità professionale, con l'aiuto di varie fonti storiografiche, nel contesto e indipendentemente da quella di tutta l'Isola madre. La verità sta nella storia e solo quella fa testo. testo anonimo, 11 apr. 2010 78.15.134.28


              • Mio caro/a, tanto per iniziare dovresti evitare di infilare tuoi commenti "dentro" il mio testo, rendendolo incomprensibile, (QUESTO è definito "vandalismo"...) come vedi l'ho spostato sotto, dove deve essere un commento (al testo sopra); se vuoi fare riferimento a punti precisi puoi citare i punti.

Il vandalismo consiste nel danneggiamento o distruzione di quanto scritto da altri senza motivarlo e discuterlo. Nello specifico (per quanto sia assurdo, ma succede molto più frequentemente di quanto si creda) il vandalismo da me a suo tempo lamentato, (che è stata occasione del tuo intervento qui), non aveva nulla a che fare con quello che tu così ora vigorosamente affermi, infatti concordo senza problemi in buona parte con te, (a parte il fatto della "sicurezza" che avrebbero avuto i carlofortini sui futuri eventi, infatti in quei tempi di sicurezze sugli sviluppi futuri non ne aveva alcuno, neppure il Papa). Concordo invece pienamente con te invece sul possibile opportunismo dei carlofortini, che prospettavano o ritenevano probabile il ritorno del re, ...e quindi si "adeguavano" di conserva. Il fatto che fossero i "partigiani" del re a nascondere la statua è quello che affermo nella mia ultima modifica del testo, che intende riportarlo in carreggiata, (qualcuno lo ha di nuovo vandalizzato). Tale mia modifica è di una ovvietà estrema, non erano i nemici del re che nascosero la statua, generosi o opportunisti che fossero, ma erano quelli che ritenevano, con opportunismo o meno, ritrovarsi, se occorre, dalla sua parte. Trovo del tutto ovvia la tua affermazione sull'opportunismo dei carlofortini; come è ragionevole in tutto il mondo salvo rare eccezioni, nessuno si "innamora" di un re o di una rivoluzione, si ritengono invece una via per migliorare (o mantenere...) le (proprie) condizioni. Gli stessi regni democratici che sopravvivono ad oggi, sono solo presenze "opportune", in cui cioè il re è una soluzione accettabile per i vantaggi che reca la sua presenza. La condizione di essere "partigiano" è quella di considerare opportuna quella posizione, per i benefici che può generare, (non certo per i begli occhi del re),.... ma questo è perfettamente normale. --scarlin2 12:34, 23 ott 2011 (CEST)


Modificata la didascalia della foto del promontorio di Capo Sandalo: la immagine è ripresa dagli sporgenti della scogliera, piuttosto discosti dal belvedere, ed ancor più discosti dal piazzale. scarlin2 (msg) 08:43, 3 ott 2009 (CEST)Rispondi


E' possibile che una persona che evidentemente nutre senso di inferiorità verso una cultura che storicamente ha dominato il Sulcis possa detenere il monopolio di questo contributo????

Ancora vandalismo, contraddizioni ed osservazioni minori modifica

1) Ho riportato il paragrafo "Storia", per quanto riguarda la rimozione della statua alle condizioni precedenti (quindi con una certa logica, spiegata tra l'altro qui in discussione), non capisco se le modifiche che hanno alterato il senso, producendo contraddizioni interne di logica al discorso, sono state involontarie, o fanno capo ad un desiderio di danneggiare. Sarebbe consigliabile parlarne in discussione.

2) Il trasferimento da Tabarca a Bonifacio non è avvenuto con la perdita di lingua e costumi, come invece è avvenuto quello avvenuto a Nueva Tanarca, corretto la riga relativa.

3) Ritengo inutile l'inserimento di oltre novanta righe (!) che elencano tutte le località (scogli, secche, spiagge, cale, promontori, località, grotte, rocce, costruzioni, ecc su tutto il perimetro del comune); a parte il fatto che non sono citate le località dell'interno, (e perché no?), che c'entra questo con il paese di Carloforte? Si ringrazia per lavoro di ricopiatura, ma non vi appare evidente il danno nella lettura di avere un lungo elenco che spezza il testo, inutilmente?? --scarlin2 (msg) 14:01, 23 ott 2011 (CEST)Rispondi

D'accordo con te sul punto 3). Rimuovo, per ora, fermo restando la possibilità di ripristino se qualcuno ne volesse discutere. -- Von Vikken (msg) 12:28, 6 gen 2012 (CET)Rispondi

Modifiche modifica

Salve! E' possibile sapere chi scrive la storia? Ci sono parecchie inesattezze! Per esempio:(cito)... In attesa del suo completamento i profughi giunti da Tabarca sostarono alcuni mesi, assistiti economicamente dalla diocesi di Iglesias e dalla corona sarda, nei fabbricati della tonnara "Su Pranu" di Portoscuso.

1) Non sostarono alcuni mesi ma una quindicina di giorni. 2) Non vennero assolutamente assistiti dalla Diocesi di Iglesias nè dalla corona sarda ma solamente loro concesso di usufruire dei locali della tonnare per un breve periodo. 3) Tutto quanto venne dato loro per i primi mesi della colonizzazione è stato pagato dal Duca di San Pietro Don Bernardino Genovès.

Sono in grado di dimostrare tutte le inesattezze presenti! Il precedente commento non firmato è stato inserito da Rodin (discussioni contributi).

puoi modificare la voce citando le fonti --ignis scrivimi qui 09:29, 19 lug 2012 (CEST)Rispondi

Il Comune di Carloforte è formato da 5 isole le cui superfici sono le seguenti: San Pietro 50,8254 Kmq. Isola Piana 0,2492 Kmq. Isola dei Ratti 0,0155 Kmq. Isola di Cala Vinagra 0,0095 Kmq. Isola di Stea 0,0025 Kmq. Totale Superficie de Comune di Carloforte 51,1021 Kmq.

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Carloforte. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 21:15, 20 feb 2019 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni interrotti modifica

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 17:45, 28 giu 2020 (CEST)Rispondi

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