Discussione:Devianza (sociologia)

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni interrotti

Ho aggiunto la parte sulla devianza sessuale ed ho quindi tolto lo stub "unificare". Ci vorrebbe qualche anima pia che scrivesse un paragrafo su tutte le forme di devianza non direttamente criminali e così la spiegazione della differenzazione sarebbe completa--Slaa padova (msg) 22:15, 31 lug 2009 (CEST)Rispondi

posso fare un' osservazione? modifica

Vorrei mettere in luce una cosa: ci sono diverse tipi di norme sociali, per quanto ho studiato, a cui si va contro con un determinato atto deviante. é difficile perciò poter suddividere vari tipi di devianza evidenziandone solo alcuni. I comportamenti devianti sono ritenuti tali da una parte di società ma possono non essere ritenuti tali da un' altra parte società o magari essere addirittura stimati se si tratta di subculture. si potrà dire allora che non è possibile dare una definizione precisa di "comportamento deviante" se non quella di "atto non conforme alle norme socialmente definite?" a mio parere, non ci sono quindi "vari tipi di devianza" in quanto questi comportamenti risulterebbero variare a seconda di molti fattori...non vedo il motivo, dunque, di sottolineare l'argomento "la devianza sessuale" (ne altri settori) perchè anch'essa potrebbe non essere definita deviante da altri tipi di società...


Secondo me questo concetto di "devianza sociologica" è proprio senza senso, probabilmente mal posto e contro la logica pura: "devianza sociologica" e "devianza civile" sono la stessa cosa ovvero un comportamento è deviante se viola le "norme sociali" che altro non sono che le "leggi civili" all'interno di un ordinamento giuridico di uno Stato ovvero se un certo comportamento si configura o meno come reato. Il resto non è devianza in senso stretto: è semplicemente "diversità" o forse "bizzarria" che si oppone decisamente al concetto di "normalità" tanto caro agli psicologi. Se poi invece vogliamo "rompere i coglioni" perchè una certa persona non fa le stesse cose che fa qualcun altro che vuole "dominare" e "controllare" il gruppo o il mondo quello si chiama "controllo sociale" nel senso più bieco e cattivo del termine...--151.28.63.14 (msg) 11:29, 24 set 2017 (CEST)Rispondi
Questo commento riportalo nella talk del progetto psicologia, se preferisci scrivi direttamente a Dapifer, che è sicuramente più esperto della materia e forse avremmo tutti le idee più chiare, così è piuttosto difficile rispondere al tuo commento. Peraltro le tue parole suscitano qualche perplessità in questo passaggio:<<Se poi invece vogliamo "rompere i coglioni" perchè una certa persona non fa le stesse cose che fa qualcun altro che vuole "dominare" e "controllare">>, non è chiaro dove vuoi arrivare.--Geoide (msg) 17:36, 25 set 2017 (CEST)Rispondi
Grazie [@ Geoide]. Non riesco comunque a seguire l'intervento dell'ip. Violare "norme sociali o etiche" non corrisponde sempre a reato. Ad esempio, la dendrofilia, pur essendo un atto socialmente deviante non porta comunque a nessun crimine; e non si tratta di bizzarria o diversità, ma di pura perversione patologica. Quindi è detto deviante non solo "un comportamento che viola le norme sociali che altro non sono che le leggi civili", ma soprattutto ciò che suscita indignazione nell'ambiente socioculturale in cui ha luogo. Se c'è altro, contattami in discussione. --Dapifer Ψ 23:52, 25 set 2017 (CEST)Rispondi
No, secondo me, volendo fare i pignoli, quella è più psicopatologia (afferente a psichiatria e psicologia, non sociologia) ovvero un "comportamento individuale" fine a se stesso che non arreca danno fisico a nessuno nella "società" se non all'individuo stesso (pure un pò rara direi, non avendo mai incontrato nessuno al parco con quel problema lì, sarà uno che ha smarrito il contatto con la "natura" e cerca di recuperalo saltuariamente); in termini strettamente sociologici la vera "devianza sociale" è quando qualcuno fa dei danni alla "società" ovvero ad altre persone fisiche, che è disciplinata per legge ovvero reato; il resto mi sembrano più eccezioni che regole. E' più chiaro il punto di vista dello "Stato di diritto" che regola la società..? Scusate, ma l'"evidenza cartesiana", presente anche sull'enciclopedia, si è smarrita...? Magari si potrebbe inserire l'ambito della "psicopotalogia"--151.28.63.14 (msg) 09:51, 27 set 2017 (CEST)Rispondi
Ho capito quello che dici tu: ma quei casi che tu contempli (ovvero devianza senza sanzione), potrebbero anche essere un "buco" o una "zona d'ombra" dello stesso Stato di diritto. Ok, lasciate così, mi sembra di capire nella società di oggi questo problema di devianza è molto meno importante ed evidente di altri problemi più gravi. Ho sbagliato io a sollevare la questione. Fine--151.28.63.14 (msg) 10:08, 27 set 2017 (CEST)Rispondi
Comunque per tornare al primo commento e rientrare in tema, mi sa che come il concetto di "normalità" in psicologia, anche quello di "devianza" non trova un consenso assoluto, ma soltanto relativo anche tra gli specialistici, da cui invece nasce il sommo "buon senso"...--151.28.63.14 (msg) 10:46, 27 set 2017 (CEST)Rispondi

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