Discussione:Dilemma del prigioniero

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Discussione senza titolo modifica

La parte relativa alle esempio di risoluzione con moneta pare sbagliata. In assenza di fonti da confrontare io cancellerei.

Utente:DracoRoboter

Torno tra 4 giorni, appena rientro correggo. In effetti mi ero un po' confuso ricordando due diverse soluzioni legate a dilemmi del prigioniero multipli. La correzione consiste nel utilizzare i punti a) e b) per dimostrare che l'unica scelta logica deve essere l'Omertà. Poi si dimostrava che in ogni caso piuttosto che fare i furbi conveniva lanciare una moneta. --Altair 07:02, Ago 13, 2004 (UTC)

L'articolo è stato in seguito corretto e rivisto. --M/ 13:37, Ott 17, 2004 (UTC)

Discussione senza titolo 2 modifica

Ho corretto la parte sul lancio della moneta, il paradosso è solo apparente e l'ho spiegato nei dettagli. Il lancio della moneta è migliore solo in presenza di accordo vincolante. Ma a quel punto è meglio un accordo vincolante per non confessare. Fonte: dimostrazione rigorosa. --Marcello 81IT (msg) 17:02, 24 lug 2011 (CEST)Rispondi

Mi lamento un po'... modifica

La versione romanzata del dilemma mi piaceva di più. (NB non ho detto che era migliore è solo un POV) silence more eloquent Than any word could ever be 19:41, 11 mag 2006 (CEST)Rispondi

Psicoterapia modifica

«Una vittoria alternativa potrebbe essere quella di intraprendere in carcere una psicoterapia lunga sei anni. Ci si continua a "non confessare" pubblicamente (con i secondini), ma ci si "confessa" privatamente con uno psicanalista. Questa potrebbe considerarsi una vittoria alternativa perché al termine della psicoterapia forzata i prigionieri verranno liberati nella mondo libero in maniera produttiva. La soluzione dello psicoterapeuta non è così banale come potrebbe in apparire sembrare dato che il matematico e Premio Nobel John Nash ha sofferto pesantemente di schizofrenia che se affrontata in tempo avrebbe probabilmente permesso ugualmente di raggiungere i suoi obiettivi intellettuali (razionali) senza i problemi di salute mentale che lo hanno investito.»

Questa roba non c'entra niente con la voce e comunque ha tutte le caratteristiche della ricerca originale: ricordo che si sta parlando di matematica... --Draco "An Ye Harm None" Roboter 13:16, 24 nov 2006 (CET)Rispondi

minimax modifica

Il riferimento al minimax è maximin lo trovo fuorviante. Basta far vedere che la strategia (non confessa) è dominata dalla strategia (confessa) cioè produce risultati peggiori qualunque sia la strategia dell'altro prigioniero.--Erik.boni 16:39, 12 mag 2007 (CEST)Rispondi


In realtà... modifica

Il gioco è falsato all’origine. È chiaro che nessuno dei due confesserà, perché non si deve presumere una coppia di soggetti asettici e isolati, ma due che, se uno scopre che si sta facendo 7 anni perché l’altro ha parlato, come si dice a Roma «so' cazzi amari…». Sergio † The Blackcat™ (Italus natione non moribus) 10:53, 31 ago 2007 (CEST)Rispondi

quello che scrivi qua sopra è frutto di un "cattivo costume", troppo diffuso, soprattutto a livello divulgativo. Ovvero quello di presentare problemi significativi di interazione strategica con queste storielle. Il guaio è che queste storielle fanno inevitabilmente associare loro, a chi le legge/ascolta, degli elementi che sono estranei nella storiella corredata di tutti i dettagli necessari. Qui è essenziale (come quasi in tutte queste storielle) il fatto che i due individui coinvolti non avranno alcuna successiva occasione di interagire (con certezza! 100% garantito!). Se così non è, la storia descrive un altro gioco, dal punto di vista della TdG, non certo la tabellina solita che viene mostrata nella voce di cui stiamo parlando. --Fioravante Patrone 11:37, 31 ago 2007 (CEST)Rispondi

Basta immaginare che nel "costo" della strategia "confessa, non confessa" siano inclusi anche i rischi di rivalsa da parte del prigioniero che si "tradisce" ed il problema è risolto.--Marcello 81IT (msg) 17:06, 24 lug 2011 (CEST)Rispondi

errore? modifica

Sposto qui intervento anonimo da altra pagina --(Y) - parliamone 11:48, 26 gen 2009 (CET)Rispondi

In questo articolo mi sembra di aver trovato un errore, comunque non ho capito un risultato. E' scritto che in caso di comportamento non cooperativo il pay off è : a+ rc/(1-r) a me sembra che per un numero infinito di tentativi il riaultato dovrebbe essere : a+ c/(1-r). Giusto ?

no, va bene quello che è scritto nella pagina. La differenza è che nella prima serie (quella dei "b") si parte da zero, mentre con la seconda (quella dei "c") si parte da 1. Sarebbe come dice lo "anonimo" se nella seconda serie non vi fosse il termine iniziale "anomalo" a e ci fosse invece c (ma in tal caso nel risultato non comparirebbe la "a") --Fioravante Patrone 12:22, 26 gen 2009 (CET)Rispondi

la soluzione esiste modifica

il dilemma non specifica se i due criminali si conoscono oppure no. nel caso non si conoscono vale tutto quanto detto sopra. ma nel caso si conoscono, anche se non possono comunicare, entrambi penseranno a ridurre al minimo gli anni che ognuno deve scontare, compiendo la scelta nonconfessa-nonconfessa. Se, infatti, per assurdo ciò non fosse vero, vorrebbe dire che o entrambi confessano, o uno confessa e l'altro no. Ma se entrambi confessano, sanno di scontare entrambi 6 anni in carcere, che è il motivo per cui anche uno solo non confesserebbe mai. Dilemma risolto :D

Quello di cui parli tu è un caso in cui vi è un accordo vincolante fra le parti, si tratta di un altro modello, cooperativo.--Marcello 81IT (msg) 17:08, 24 lug 2011 (CEST)Rispondi

è arrivato il genio modifica

Punto uno: se non si conoscono perché mai la confessione di uno dovrebbe influenzare quella dell'altro? E' chiaro che si tratta di un colpo compiuto insieme dai due, quindi si conoscono. Ma in generale al singolo conviene confessare perché rischia o 0 o 6 anni (contro gli 1 o 7 del non confessare) quindi risparmia un anno di carcere... Invece come coppia conviene non confessare così ottengono solo 1 anno a testa... E' proprio qui il dilemma "E se l'altro confessa?"

Dov'è la bibliografia? modifica

mi sembra una voce ben fatta ma mancano i riferimenti bibliografici... su quali scritti ci si è basati? --M0r9an (msg) 10:19, 4 ott 2011 (CEST)Rispondi

Scarto di 1 modifica

Sono tutt'altro che esperto in materia, ma ho avuto l'impressione che il risultato dovrebbe dipendere anche dallo scarto fra gli anni che deve scontare un prigioniero qualora questo non confessi e l'altro sì (7) e quelli che devono scontare tutti e due se entrambi confessassero (6). Cioè: considerando la decisione di ciascuno dei prigionieri fondata su logiche puramente egoistiche (ognuno pensa al proprio meglio), non conviene a ciascuno accettare il rischio di farsi un solo anno in più di detenzione, se c'è la possibilità di farne ben cinque in meno? E quindi la migliore decisione non è in ogni caso di non confessare? Perché se io confesso e l'altro pure, mi becco sei anni certi; se io non confesso e l'altro confessa, me ne becco sette: e lo scarto è di un anno; ma se io non confesso e l'altro (facendo il mio stesso ragionamento) non confessa, me la cavo con un solo anno: e lo scarto è di ben cinque anni in un caso, sei nell'altro. Invece, se lo scarto fra gli anni di detenzione per la configurazione [confesso, confesso] e gli anni della configurazione [confesso, non confesso] fosse più ampio, allora la migliore scelta sarebbe davvero quella di confessare, poiché non varrebbe la pena rischiare. --- Marco

Non interessa a nessuno?

Proprio a nessuno nessuno??

E' un dilemma inesistente modifica

Ci sono due alternative nel risolvere questo dilemma: Se i criminali non si conoscono e ovvio che tutti e due confesseranno nella speranza di ottenere la libertà senza rischio di una ripicca da parte dell'altro. In alternativa se i criminali si conoscono non confesseranno poichè se confessano rischiano oltre a ricevere i 6 anni di carcere (nel caso confessino tutti e due) una vendetta da parte del secondo per il torto fatto

Non si tiene conto di... modifica

Non si tiene conto del comportamento umano. Le opzioni, per il prigioniero H, sono le seguenti: Se il prigioniero H confessa, viene liberato se e solo se K non confessa, altrimenti deve scontare 6 anni. Se H non confessa, H farà 1 anno oppure 7 anni.

In un mondo puramente utopico, H potrebbe confessare, senza doversi curare delle conseguenze future della propria azione. Nella realtà non accade proprio così, si deve tener conto delle conseguenze.

Supponendo K disonesto, dopo aver scontato la pena: 1) Se H confessa ma K no, K dopo 7 anni vorrà rivalersi su H. 2) Se H non confessa, K non può rivalersi su H. Al massimo sarà suo debitore, in ogni caso. Nel caso 2) il prigioniero H sconterà 1 anno (solo se K non confessa) oppure 7 anni (se K confessa). 3) Supponendo che sia H che K confessano, il piano di K andrà a monte, e K vorrà rivalersi su H dopo 6 anni di prigionia.

In conclusione: Nella vita reale, se si tiene conto delle conseguenze future, al prigioniero H converrà sempre e solo non confessare.

Difatti K sarà in ogni caso debitore verso H.

H avrà sempre la meglio a lungo termine su K.

Rob Enorab.

Collegamenti esterni modificati modifica

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 19:12, 7 apr 2019 (CEST)Rispondi

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