Discussione:Enzo Espa

Ultimo commento: 6 anni fa di Erinaceus

Circa il tpl E, credo che il rilievo di Enzo Espa sia di speciale spessore; non ci si inganni nel considerarlo "studioso locale", il riferimento alla lingua sarda non è infatti a una parlata regionale, ma alla più antica delle lingue romanze, di cui l'uomo è stato in assoluto uno dei più fini e insieme più prolifici ricercatori e analisti. In Sardegna questi studi non possono prescindere da "divagazioni" in altre discipline, e infatti Espa non ha mancato (come del resto quasi nessuno fra i linguisti sardi) di affacciarsi anche su altri versanti, con la medesima acuta capacità. Le fonti mi pare siano sufficientemente chiare. -- g · ℵ (msg) 19:09, 20 ago 2017 (CEST)Rispondi

Concordo con l'osservazione. Confermo che alla persona è dedicata una delle voci del Dizionario enciclopedico della letteratura di Sardegna, cosa che mi pare deponga a favore dell'idea che non si tratti di un personaggio di secondo piano. --Virginia (msg) 18:33, 21 ago 2017 (CEST), [@ Frullatore Tostapane]Rispondi
Se siete convinti togliete pure la {{E}}. Io conservo qualche dubbio, non certo in riferimento alla località... del sardo, ma piuttosto a quella delle fonti. Una nota di carattere generale: leggo spesso, come in questa voce, «è citato da...» (quindi è enciclopedico). Capita a molti studiosi anche localissimi di essere citati in pubblicazioni accademiche, magari pure per scoperte importanti (un esempio che facevo a Tostapane). Questa diffusa tendenza di usare le citazioni come «medaglie di enciclopedicità» senza valutarne il peso, purché ci sia il nome, non mi convince.
Poi in concreto, per me, nulla osta alla rimozione del dubbio: il mio è solo un dubbio da profano, e anche se a togliermelo non basta quanto c'è ora in voce tendo a pensare che, se altri utenti esperti si dicono così sicuri, un motivo deve pur esserci (il caso del vecchietto in autostrada che vede tutti contromano...) --Erinaceus (msg) 22:33, 21 ago 2017 (CEST)Rispondi
Io non voglio definirmi un utente esperto, ma quando ho visto per la prima volta la voce da un link per lavoro sporco (era segnalata come orfana) mi è sembrata succcosa, e devo dire che mi ha affascinato anche se non conoscevo il biografato e non sono mai nemmeno stato in Sardegna :) - tuttavia sono tornato stasera sulla voce e mi sono rivisto i link proprio per il tuo discorso, Erinaceus. Magari ho fatto un pessimo lavoro, ma io sono tendenzialmente un "accorciatore". Poi come ti ho detto, a me non interessa cosa succederà alla voce ma so di averle reso giustizia per quanto posso rispetto a come l'ho trovata qua [1]. Certo, se quell'ip che intervenne e mise materiali in copyviol avesse lavorato come si deve, citando fonti che probabilmente conosceva essendo magari un parente o un amico, avremmo avuto più materiale su cui lavorare ;) Adesso scusate che vado a fare la biografia di F.Egidi :D --Tostapane_scrivimi 23:51, 21 ago 2017 (CEST)Rispondi
Da dilettantissimo appassionato della materia, peraltro proprio nella variante Logudorese di Espa, variante che è mia lingua madre, ho certamente un coinvolgimento nel guardare a questi studi; coinvolgimento che non è certo mitigato dalla personale conoscenza diretta o indiretta di molti fra questi studiosi (indiretta per Espa). Tuttavia credo che sia oggettivo e comunque distaccato osservare che lo studio della lingua sarda, sulla scia del Wagner, prende corpo in Italia in modo concreto al principio del Novecento. Patisce il divieto d'uso imposto dal fascismo (che invero promosse in cambio lo sviluppo delle arti), registra la de-sardizzazione (pesante al punto che oggi circola gente di cognome Maiale che in precedenza si chiamava Porcu...), accoglie silente il portato degli immigrati veneti delle bonifiche e si riaffaccia a viso aperto negli ambiti di studio solo dopo la guerra. La lingua più antica fra le romanze ha dunque in pratica lo studio scientifico "ufficiale" più recente.
Questo ha un suo effetto sulle fonti, che sono ancora pressoché esclusivamente "made in Sardinia", anche perché - uno dei motivi ma non il solo - nel dopoguerra ragioni storiche, ideologiche e anche politiche hanno portato nell'Isola a costituire intorno alla lingua uno spirito identitario e fuori da essa un silenzio a sua volta motivato con le stesse istanze nazionalistiche e autonomiste che non andavano alimentate legittimandone i temi, fra cui la lingua. Nondimeno la lingua sarda è studiata oggi come tutte le altre, comincia a essere materia nei principali atenei del mondo e questo mi consta direttamente perché qualche anno fa io stesso ho prestato collaborazione a uno studio russo. Dunque la lingua sarda la studiano principalmente i Sardi. Presso i quali Espa è stra-noto. Il suo lavoro è monumentale, lo cita Eduardo Blasco Ferrer (la "star" catalana, lo "straniero" del... Cagliari linguistico :-), lo cita Massimo Pittau così come, andando sul versante etnologico Mialinu Pira e su quello letterario Manlio Brigaglia; ha lavorato a lungo e tanto in profondità con Nicola Tanda, con tanti altri soggetti, talora invero meno "espressivi", su cui abbiamo voci e che non mi metto a elencare. Espa è organicamente centrale, centralissimo in quello strano milieu accademico sardo, che più che altro è un nugolo di dotti perché il Sardo è per sua endemica natura interdisciplinare, come il pastore che deve dottamente sapere almeno di zoologia, botanica, chimica, medicina, meteorologia e (ammettiamolo) magia :-) Ben più centrali e notevoli sono state le sue ricerche, condotte molto prima che Dolores Turchi conducesse le sue negli stessi territori, e lui ne trasse materiale molto più tecnico. Ora non ricordo a che riguardo, ricordo solo che il Blasco Ferrer segnalava ammirato che di un solo lemma Espa aveva ricavato 150 varianti. In una lingua sola.
Insomma, ecco che il coinvolgimento alla fine... mi ha coinvolto :-) In realtà volevo solo dare un cenno di un problema che riguarda lo studio della lingua sarda e che fa una differenza: per la lingua sarda non ci sono fonti "continentali", che invece si trovano, ad esempio, per la xilografia sarda. Ma la lingua c'è e il suo studio pure. E il mio parere, non distaccato, come si vede, è che Espa vi ebbe un ruolo assai importante. Fatta la tara del mio bias, qualcosina però nelle fonti sembra esserci anche oltre le mie futili divagazioni... :-) -- g · ℵ (msg) 01:19, 22 ago 2017 (CEST)Rispondi
In effetti, ha ragione Erinaceus - in linea generale - a porsi il problema di quanto sia affidabile come criterio di enciclopedicità l'essere citati in dizionari biografici relativi ad ambiti locali o tematici. Io citavo il Dizionario enciclopedico della letteratura di Sardegna semplicemente perché è l'unico che ho trovato (alquanto miracolosamente!) nella biblioteca in cui lavoro, e non ho accesso ad altre fonti sul personaggio. Direi invece che è più significativa l'argomentazione di g che mette la questione del localismo sardo in una prospettiva molto più ampia. Io sarei per togliere l'avviso, siete d'accordo? --Virginia (msg) 09:05, 22 ago 2017 (CEST)Rispondi
Non me la cavo molto bene nel pingare, quindi scrivo a g in quanto logudorese se vuol avere il privilegio, personalmente mi pare che l'uso delle fonti e il loro dispiego possa se non dissipare almeno attenuare i dubbi di Eri, che peraltro ci ha già detto di prenderci la responsabilità di togliere l'avviso, io ovviamente sono d'accordo perché è una soddisfazione visto che ci ho pure lavorato un bel po'! ;) --Tostapane_scrivimi 11:05, 22 ago 2017 (CEST)Rispondi
Vai pure se credi e come oggetto della modifica magari scrivi v. discussione o mettici proprio il link a questa pagina --Erinaceus (msg) 11:09, 22 ago 2017 (CEST)Rispondi
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