Discussione:Flussi migratori in Sardegna

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non avete messo i 4000 liberti ebrei arrivati nell oristanese e l influsso corsicano dal 1400 al 1700 senza contare anche le emigrazioni di toscani e piemontesi del periodo sabaudo venuti a lavorare in gallura e nel monteacuto--Tempiese 22:28, 19 set 2006 (CEST)Rispondi

Nessuno ti vieta di inserirli ! --Shardan 09:33, 20 set 2006 (CEST)Rispondi

non sono un grande esperto potresti inserirli meglio per favore?--Tempiese 14:56, 20 set 2006 (CEST) avete cancellato la parte che riguardava la "colonizzazione" del 1700 1800 in gallura e monte acuto da aprte dei legnaiuoli piemontesi,liguri e toscani.a tempio, la mia città,ci sono decine di cognomi che hanno origine da queste regioni,e così in tutta l alta gallura e persino ad alà dei sardi.--Tempiese 11:26, 21 set 2006 (CEST)Rispondi

ci sono diversi documenti che parlano di deportazioni in Sardegna di popolazioni celtiche provenienti dalla Gallia dopo l' invasione da parte dei romani di quel territorio, ci sono anche libri in merito, ho trovato anche qualcosa su internet.


Vero o Falso? modifica

Chi ha scritto l'articolo sui flussi migratori in Sardegna dimentica di dire che prima che i Toscani, i Laziali, i Liguri, i Corsi, gli Spagnoli e i Portoghesi entrassero nell'Isola c'erano Sardi e loro colonie in quelle terre! Questo e' archeologicamente provato. Ci fu, cioe', una colonizzazione inversa. Si vedano gli scritti degli archeologi citati dal giornalista Sergio Frau su La Repubblica, quelli del Lilliu accademico dei Lincei, del professor Ugas etc. Questa documentazione, noto, non viene pero' considerata da coloro che compilano i wikipedia e che parlano dei Paesi descritti come terre di colonizzatori. (Come mai ci sono omissioni, non viene detto che c'erano Sardi da loro? Per quale ragione?) Anche scrivere che le popolazioni interne dell'isola non subirono influenze straniere mentre le costiere si, e' una grande falsita'! Inoltre, la cartina presumo sia stata compilata da un Corso o da un Francese che ben poco sa delle vicende storiche dell'Isola. Tale mappa e' assolutamente sbagliata per non dire falsa. Si parla dei Maureddus del Campidano come provenienti della Mauritania (che poi dovrebbero essere del Marocco, storicamente parlando) e si mostra invece -vedi mappa- la Tunisia! Ma dove sono le influenze tunisine nel cagliaritano? Dove? Ho letto parecchi testi sull'argomento ma non ho trovato nulla, devo presumere che sia una frottola? Per quanto concerne i cognomi che hanno origine da quelle regioni, caro amico Tempiese, anche questo non significa assolutamente nulla! Oggi nell'Isola trovi pure Albanesi, Russi, Cinesi, Senegalesi, Moldavi... Io non parlerei di flussi migratori intendendo con cio' delle vere colonie. Ti risulta che esistano colonie costituite da Piemontesi e Toscani in Sardegna, come quelle di Albanesi in Calabria e Greci in Sicilia? In quelle regioni esistono sin dal Rinascimento. Inoltre sapevo che nel 19 d.C. Tiberio invio' circa 4000 liberti o figli di liberti di religione giudaica nell'Isola ma non riesco a trovare alcun riferimento "esclusivo" ad Oristano. --Ricercatore 16:12, 7 Jan 2007 (CEST)

Se vuoi aggiungere altre informazioni o integrazioni all'articolo, non esitare: siamo su Wikipedia e tutti possono contribuire a migliorare un articolo che alla fine non è scritto da un contributore ma da tutti quelli che vogliono intervenire seguendo le regole di Wikipedia.--Shardan 17:48, 7 gen 2007 (CET)Rispondi


Servono le fonti modifica

Shardan, ti ringrazio. Il punto e' che andrebbero citate anche le fonti per ogni singola riga senno' l'articolo diventa un romanzo di fantascienza. Penso che in mancanza di fonti, ad esempio, andrebbe eliminata la cartina che si rifa al 6000 a.C. creata non so su quali basi. Ho letto l'articolo wikipedia francese da cui e' tratta la mappa e ho visto che si rifa ad alcune vecchie teorie e a vicende mai provate (o persino folli: ad es. attraverso quella cartina il lettore potrebbe pensare che gli etruschi diedero origine alla civilta' dei sardi mentre le genti baleariche potrebbero essere viste come costruttori di torri!). L'articolo deve precisare che non si sa niente e vi e' nulla di provato riguardo alle prime genti che giunsero nell'isola -sempre che vi siano giunte, ovviamente- e che si e' solo e sempre nel campo delle semplici ipotesi, spesso espresse da chi nell'Isola non ha mai posto piede. Gli scritti del professore Giovanni Ugas, docente universitario di preistoria e protostoria possono essere assai utili in questo campo e fare luce su tante cose. --Ricercatore 11:32, 8 Jan 2007 (CEST)

Non esitare, scrivi citando le tue fonti e per quanto riguarda la piantina, possiamo tranquillamente migliorarla oppure sostituirla completamente. --Shardan 12:41, 8 gen 2007 (CET)Rispondi


Siciliani? modifica

Salve a tutti! L'articolo è scritto davvero bene! Vorrei dire solo che frugando un pò sul web ho trovato notizie di rapporti storici e commerciali-marinari tra la Sicilia e la Sardegna, tant'è che alcune parole del siciliano, come detto qui, sono penetrate nella lingua sarda. È il caso di approfondire e parlarne in questa voce? =) Ciao a tutti e buon lavoro. --Emme17 13:57, 20 feb 2007 (CET)Rispondi

In realtà si tratta di solo 3 voci, che tra l'altro non ho mai sentito (probabilmente rientrano nel gergo dei pescatori, il cui lessico è tra l'altro una sorta di lingua franca nel Mediterraneo). Sicuramente maggiore in quaesto campo è stata in alcuni centri lungo le coste l'influenza dei pescatori ponzesi e di Torre del Greco. Oltre ai normali rapporti mercantili sei in grado di documentarci qualcosa di più sulle relazioni storiche tra le due isole (che in effetti avevo sempre considerato pressochè inesistenti)? --Dch discutiamone 18:09, 20 feb 2007 (CET)Rispondi

Uhm... Appunto, le notizie sono un pò flebili... Anch'io credevo inesistenti i rapporti storici tra le due isole... Poi ho letto su un giornale che anticamente (quando la flotta siciliana era abbastanza forte da permettersi di battere bandiera propria con un'aquila) i pescatori della Sicilia occidentale giungevano con le loro navi fino alle coste sarde. Forse c'è stato un piccolo flusso?, ma comunque non essendone sicuro ho messo queste piccole notizie nella discussione, nel caso in cui qualcuno ne sapesse di più... --Emme17 19:39, 20 feb 2007 (CET)Rispondi


Oreopitechus Bambolii modifica

in località Fiume Santo, in comune di Sassari, a poca distanza dell' insediamento industriale di porto torres, è stato ritrovato un ominide antropomorfo vissuto 8,5 milioni di anni fa, credo che questa sia la prima traccia umana sull' isola, visto che si tratta di una delle specie più antiche di ominide mai trovate sulla terra

Miglioramento capitolo sui Vandali modifica

Ho aggiunto altre parti perchè il capitolo sui Vandali mi sembrava troppo scarno e troppo poco specifico, più alcuni miglioramenti. Ho aggiunto: Alla caduta dell' Impero romano, la Sardegna venne a far parte del regno romano-barbarico dei Vandali , popolazione germanica proveniente dal Nord Europa . Il regno vandalico comprendeva anche gli antichi territori nord-africani della ex-colonia romana chiamata Africa. I Vandali (o Wandili) completarono la conquista dell'Africa con la presa di Cartagine nel 439. Non si interessarono alla Sardegna se non dal punto di vista strategico e, una volta che se ne garantirono il controllo militare (a partire almeno dal 476), non interferirono molto nella vita dell'isola. La Chiesa sarda non fu perseguitata, mentre furono puniti con il confino nell'isola i vescovi cattolici africani nei momenti di più dura contrapposizione tra cattolici e ariani. Questo fatto ebbe per la Sardegna conseguenze perfino positive, perché gli esuli ne arricchirono, durante la loro presenza, la vita culturale e religiosa (importazione del monachesimo). La dominazione vandalica si concluse con la disfatta del loro regno all'epoca delle prime operazioni di riconquista dell'imperatore Giustiniano. Nel 533, forse approfittando di una notevole autonomia, Goda, governatore vandalo della Sardegna, si autoproclamò re dell’Isola. Giustiniano, Imperatore d’Oriente, forse chiamato da Goda, decise di intervenire ed inviò un esercito comandato dal Generale Belisario coadiuvato dal Duca Cirillo. Il corpo di spedizione bizantino era composto da 16.000 soldati e 600 navi e si diresse verso l’Africa mentre il Duca Cirillo con alcune navi con a bordo 400 uomini si diresse, in un primo tempo verso Caralis. Intanto Gelimero, pur dovendo affrontare una rivolta in Tripolitania, mandò il fratello Tata con un contingente di 5.500 uomini di stirpe germanica in Sardegna per punire Goda e prese subito Caralis giustiziando il traditore Goda e ritornò a Cartagine, dove nel frattempo erano sbarcati i bizantini, lasciando nella città un contingente. Belisario sconfisse, il 30 agosto del 533 Gelimero ed occupò Cartagine, seguito dal Duca Cirillo che non aveva più raggiunto la Sardegna. Tata e Gelimero, riunitisi con quanto restava dell’esercito, marciarono contro i bizantini ma furono ancora sconfitti a Trigomari. Tata fu ucciso mentre Gelimero, sfuggito alla cattura, si arrese qualche mese dopo. Il Duca Cirillo sbarcato a Calaris prima di attaccare la città mostrò ai vandali del presidio la testa mozzata di Tata; questo gesto bastò a far desistere i difensori e farli arrendere. Era il 534 e la Sardegna passava di mano ancora una volta diventando bizantina. Il loro passaggio è documentato dalla presenza di una necropoli rinvenuta recentemente in ottimo stato di conservazione nei pressi di Samassi, nel colle sul quale è situata l'attuale chiesa di San Geminiano. La necropoli è costituita da alcune tombe a camera realizzate con blocchi trachitici squadrati di notevoli dimensioni con volta a botte, chiusa centralmente con lastra a chiave di volta. La scoperta di questa necropoli riveste un eccezionale interesse scientifico in quanto rappresenta uno dei pochi esempi di architettura Vandalica in Sardegna [1]. Secondo un falso storico i Vandali avrebbero deportato nel territorio del sulcis dei Mauri abitanti della ex provincia di mauritania e li avrebbero confinati in questa zona. Questo è dovuto alla assonanza tra i termini Meurreddus e Maureddus. Il termine Meurreddu deriva da Meurra (latino Merula) che tradotto in Italiano è Merlo. Gli uomini del sulcis hanno un costume tradizionale sardo particolare tutto nero, essi quando si vestono in modo tradizionale si identificano come vestiti a modo di merlo (bistiu a meurreddu) cioè vestiti di nero come è nero il colore del Merlo. Essi stessi si definiscono Meurreddus ma non hanno mai usato nella loro storia il termine Maureddus che invece deriva da Mauri. La storicità del nome Meurreddu è attestata anche dal complesso nuragico Meurra nel comune di Giba nel Sulcis che nel lontano passato ha avuto grande importanza. Secondo recenti studi i Vandali portarono dei Berberi di carnagione chiara non dalla ex provincia romana di Mauritania ma dalla ex provincia d'Africa dalla zona Cabilia una regione dell'odierna [[Algeria] chiamati cabili essi parlavano il cabilo un dialetto berbero. Essi vennero stanziati nel campidano nella zona di Samassi e vennero usati per contrastare le continue scorribande e attacchi degli abitanti della sardegna centrale che erano molto bellicosi nei confronti dei dominatori Vandali. Quando i bizantini sconfissero i Vandali per non sottomettersi i cabili, che erano conosciuti con il nome di mauri dai sardi delle zone interne perchè a quel tempo venivano definiti Mauri tutti i berberi del nordafrica, si spostarono più a nord verso le montagne e cercarono di combattere i bizantini ma quando furono sconfitti fuggirono ancora più a nord e si rifugiarono in alcune zone tra i monti della barbagia e del gerrei che li proteggevano dai bizantini. Essi si assimilarono alle genti che già abitavano queste zone montuose. I Sardi del campidano chiamano in modo scherzoso i sardi delle zone centrali proprio con il termine Cabilli.[2]

Sassari - catalani e spagnoli modifica

Questo testo è estremamente impreciso:

"Nel mentre, la città di Sassari aveva subito un tentativo di ripopolamento analogo a quello di Alghero e Cagliari, quando il 25 agosto del 1330 gli abitanti, nuovamente rivoltatisi contro la corona d'Aragona, furono cacciati fuori le mura e sostituiti con elementi iberici e sardi di provata fedeltà."

A Sassari gli aragonesi non hanno mai cacciato l' intera popolazione locale, nel 1330 vennero espulse esclusivamente quelle famiglie influenti che avevano organizzato la rivolta e la congiura contro il vicerè.

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