Discussione:Francesco da Paola

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Santi
Biografie
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I miracoli di San Francesco da Paola modifica

Per le fonti sui miracoli del santo, vedi: I Codici autografi dei processi casentino e turonense per la canonizzazione di S. Francesco di Paola (1513), Roma 1964; il problema non è la mancanza di fonti, ma il fatto che quello che viene interpretato dal credente come miracolo, non viene accettato come tale da chi credente non è; d'altra parte, nel quindicesimo secolo mancavano i moderni strumenti di indagine scientifica o medica, utilizzati per esempio a Lourdes, che fanno classificare un evento come "non spiegabile alla luce delle attuali cognizioni scientifiche" anche da parte dell'ateo; siccome i miracoli della maggior parte dei santi da duemila anni a questa parte ripropongono la problematica accennata, citare ogni miracolo con precisazioni del tipo "secondo la tradizione" o "presunto miracolo" ecc., renderebbe "pesante" ogni biografia del genere; meglio sarebbe, secondo me, accettare implicitamente, parlando di miracoli, che il "giudizio" su di essi spetta al lettore, a seconda delle sue convinzioni in materia; lascerei l'espressione "secondo la leggenda" ai casi dove veramente la fonte è tale: per l'attraversamento dello stretto di Messina da parte di San Francesco di Paola, abbiamo invece data e testimonianze relative nelle biografie dedicate.--Nonsoloserio (msg) 19:54, 3 ago 2008 (CEST)Rispondi

Comunque è da dire che , secondo la tradizione conservatasi a Spezzano della Sila , il Santo paolano si recò nel paese non nel 1474 , come indicato , ma nel 1454 , precisamente la terza domenica di Settembre, giorno nel quale ancora oggi viene ricordato dagli Spezzanesi con dei solenni festeggiamenti.La tradizione riporta che appena arrivato nel piccolo borgo visitò prima la chiesa di San Biagio e poi quella di San Pietro Apostolo. La processione che avviene oggi segue questo stesso itinerario. Secondo la leggenda e le tradizioni del posto Francesco operò diversi miracoli a Spezzano della Sila. Si ricordano specialmente quello del gelso diviso in due dal Santo per far ritornare la pace tra due fratelli in lite a causa dell'albero, quello dell'acqua fatta sgorgare dalla roccia soltato con il tocco della canna che portava sempre con sè, quello della guarigione miracolosa di un bue che si era ferito, ecc. Uno dei miracoli più conosciuti è quello che il Santo fece mentre si trovava a Napoli: uno dei figli del nobile che lo ospitava a Spezzano, appartenente quindi alla famiglia Giudicessa, che lo aveva seguito spinto dalla vocazione.Un giorno il Santo gli chiese di pestargli un piede. Il giovane obbedì e udì le campane del convento suonare a lutto; allora S. Francesco gli disse di ritornare nel paese natìo poichè il padre del giovane era morto. Qui a Spezzano dimorò nel palazzo della famiglia Giudicessa (Juricissi) e , sempre a Spezzano, costruì un convento con l'aiuto di tutti gli uomini spezzanesi. Il Santuario spezzanese è il terzo in ordine di costruzione. Intorno alla figura del Santo si articolano diverse leggende come quella di un presunto tunnel sotterraneo, costruito dal Santo stesso, che collegherebbe il palazzo nel quale dimorava con il convento. La devozione,ancora vivissima in paese, si manifesta in diverse forme nella popolazione. Prima fra tutte l'imposizione del nome Francesco/Francesca ai nuovi nati, poi i voti che i novelli sposi, principalmente gli uomini, fanno al Santo promettendo, se si ottiene la grazia di concepire un figlio maschio, di far vestire al bimbo il saio nero con sul petto ricamata la scritta "CHARITAS" tutti i 13 venerdì dedicati al Santo oppure durante le principali feste religiose. Altro uso molto radicato è quello della "lampa", una lampada ad olio che viene accesa tutti i tredici venerdì dedicati al Santo oppure mantenuta ininterrotamente accesa dal primo venerdì al 2 Aprile giorno della festa canonica di San Francesco di Paola. La festa votiva si svolge la terza domenica di Settembre con una processione che si snoda per le principali vie del paese e che si conclude con il rientro del simulacro nella chiesa del convento. Un tempo, fino agli anni '90 la processione veniva suddivisa tra le due giornate del sabato e della domenica e durava molte ore in più affinchè il Santo potesse passare per ogni strada ed ogni rione del paese. Non di rado, durante la processione, si incontrano devoti a piedi scalzi oppure che portano l'abito monacale. La partecipazione alla festa è sentita come un dovere dal popolo spezzanese, non c'è casa o esercizio pubblico nel quale non si aspetti coi balconi e le porte spalancati il passaggio della processione. L'usanza vuole, così come in occasione della processione del Corpus Domini, che ai balconi vengano esposte in omaggio al Santo le coperte più belle e preziose custodite in casa. Nonostante la perdita graduale delle usanze tradizionali la festa di San Francesco sembra tenere bene contro gli "assalti" del progresso. E' dimostrazione di ciò non solo la partecipazione numerosa, anche della gioventù, alla festa votiva ma anche la conservazione e la tradizione del rosario dialettale in onore del Santo, conosciuto da tutte le vecchie generazioni e da buona parte delle nuove, del quale riporto il testo : "San Franciscu mio re Paola, mantu mio re carità, e aiutane e pruteggiane chi n'avimu necessità. San Franciscu mio te priegu cu na gran divuzione chille tririci cannìle ce facìa l'orazione."

Patrono di Napoli? modifica

Molto tempo fa in televisione avevo sentito dire che Napoli, oltre al famoso San Gennaro, annovera altri santi come patroni della città, tra questi veniva menzionato anche san Francesco da Paola. Non ne sapete niente?

La risposta è in questa voce: Santi Patroni della città di Napoli. Buona serata e un cordiale saluto--Vito Calise (msg) 23:34, 7 ago 2012 (CEST)Rispondi

Appellativo modifica

L'ho rimosso in quanto la notizia è irrintracciabile nel sito citato come fonte, anche tramite Archive, e una ricerca con Google offre risultati presumibilmente copiati da qui. --Elitre 18:37, 25 giu 2013 (CEST)Rispondi

Nome del Santo modifica

Scusate ma perché il nome è san Francesco da Paola invece che "di" Paola. La confraternita riporta "di": http://comitatomiracolodell.wix.com/miracolodellostretto Il santuario "di": http://francescodipaola.info http://www.santuariopaola.it/index.php I libri "di": San Francesco di Paola: eremita calabrese e riformatore cattolico, Cosenza: presentato il catalogo della mostra “San Francesco di Paola”, San Francesco di Paola, Vita di San Francesco di Paola, Il mio santo protettore: Francesco di Paola, San Francesco di Paola.

Non sarebbe caso di cambiare il titolo della pagina???? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.1.237.93 (discussioni · contributi) 21:54, 19 gen 2016 (CET).Rispondi

Essendoci il "Paola" che è anche un nome proprio di persona, ed essendo usato il "di" per indicare la progenie (in questo caso i genitori), usare il "da" è obbligatorio, oltre ad essere supportato dalle fonti [1]; [2]; [3]; [4]. --Nicola Romani (msg) 10:24, 4 dic 2016 (CET)Rispondi

rielaborazione voce modifica

qualche giorno fa ho revertato un vandalismo sulla voce, poi mi son fermato a riguardarla meglio e mi è preso male. la voce al momento è in condizioni pessime, si sono sedimentate una quantità di informazioni che vanno dall'attingere alla tradizione orale al semipromozionale, il tutto senza un minimo di fonte una nota puntuale a supporto. ho iniziato a fare un minimo di pulizia nelle sezioni tecniche, man mano passerò a riformulare il testo presente indicando come fonti le biografie adesso presenti in bibliografia, eventualmente qualche altro testo completamente disponibile online. da lì in poi si potrà discutere se inserire roba come quella presente nella sezione sul quinto centenario (ditemi voi se salvereste una virgola di quel paragrafo). --furì (?) 17:27, 22 mar 2016 (CET)Rispondi

La voce è agiografica fino alla puerilità modifica

La voce è agiografica fino alla puerilità. Ma chi l'ha scritta? Un devoto devotissimo? Così non è enciclopedica. -Pan Brerus (msg) 20:17, 17 mar 2018 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

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