Discussione:Libro di Daniele

Ultimo commento: 5 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni modificati

Supposizioni o dati di fatto?

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Nella descrizione del libro di Daniele trovo molti punti su cui sono in disaccordo. Studio da circa venti anni i libri profetici del canone biblico, e non trovo assolutamente imparziale la definizione data. Questo perchè la datazione del libro, la supposizione sui molteplici scrittori, la questione del Re Baldassarre e la questione dei sovrani Medi portano tesi NON basate su prove certe, ma vengono presentate come dati di fatto. Non mi prendo la responsabilità di modificare la voce direttamente, credo che chi l'ha inserita potrebbe lui stesso documentarsi più accuratamente e modificarla. Dare un'occhiata per esempio al documento babilonese "cronache di Nabonedo", dove si mostra chiaramente che quella di Baldassarre era ben più che una semplice reggenza. Tenere conto che la successione dei sovrani Medo-Persiani non ci è pervenuta più accuratamente tramite documenti secolari rispetto a come ci è pervenuta tramite il libro di Daniele. Dire che Daniele sbaglia perchè altre fonti indicano una diversa successione è come dire che Platone sbaglia perchè Aristotele indica una diversa filosofia. Prima della scoperta di Ninive, interi libri della Bibbia erano stati messi in ridicolo dagli illuministi. Nessuna scoperta storica ha finora dimostrato evidenti errori storici negli scritti canonici di Daniele. Dire che Daniele contiene dati storici oggettivamente sbagliati, significa essere oggettivamente non neutrali.

Nella presentazione delle argomentazioni non è mai riportata una fonte che ne comprovi l'attendibilità. Le argomentazioni relative alla datazione storica del libro vengono presentate come dati di fatto allo scopo di sostenere a priori una tesi volta a dimostrarne la non attendibilità storica. Tale metodo non è assolutamente scientifico.

Il mondo pseudo accademico e pseudo culturale pullula di cosiddetti scienziati che pontificano pro domo loro. A parte questo, per quanto mi riguarda, da quasi 30 anni ho deciso che se fra un'evidenza scientifica e un'affermazione biblica ci sono delle incongruenze, propenderò sempre e comunque per l'affermazione biblica. La storiografia è fatta di quotidiane revisioni delle certezze del giorno prima. La bibbia invece è sempre coerente a se stessa da migliaia di anni. - Luckyboy (msg) 00:34, 3 set 2010 (CEST)Rispondi
depovvizzo un poco il testo che richiederebbe ben altra mole di referenze e bibliografia--Anthos (msg) 10:57, 9 ott 2010 (CEST)Rispondi

intervento di anonimo

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Riporto qui di seguito l'intervento di un utente anonimo, che menziona una generica "nuova fonte" ma senza precisare quale sia. Ricordo che wikipedia non raccoglie ricerche originali. Nel dubbio ho rollbackato, invito gli autori della voce a valutare il contributo. --Paginazero - Ø 21:06, 25 dic 2011 (CET)Rispondi


<Nuova fonte>

In difesa invece della reale storicità del libro e della sua datazione si possono riportare un fatto interessante:

Su una tavoletta esposta li a 5 metri dal cilindro sopra riportato nel British Museum, a Londra, è scritto che per gli ultimi 10 anni del suo regno, Nabonide si ritirò a Teman, in Arabia, e lasciò il compito di regnare a suo figlio.

Quindi non é una probabile supposizione data dalla esigenza di far conciliare realtà e Bibbia, ma una certezza storica(cioè un tipo di certezze ricavato da fonti storiche di un certo valore).

La tavoletta non menziona il nome del figlio, ma lo troviamo sul cilindro di Ciro come Baldassar, primogenito di Nabonide, nome che ritroviamo nel libro di Daniele.

Quindi negli ultimi 10 anni della sua vita, Nabonide visse a Teman, mentre suo figlio governò.

Furono dunque correggenti insieme; é strano sentire affermare che Daniele confondesse reggenza e salita al trono dopo un' attenta lettura di Daniele(non si intende qui la parte apocrifa, da non

considerarsi parte del testo biblico ispirato-considerazione che fa cadere le argomentazioni riguardo al riferimento ad Abacuc come ad un contemporaneo di Daniele): infatti , quando interpretò le parole scritte sul muro del palazzo reale ,durante il banchetto sacrilego organizzato dal re,dalla mano mandata da Dio, "Daniele fu vestito di porpora, gli fu messa al collo una collana d'oro e fu proclamato TERZO DEL REGNO"...e la cosa non é detta solo una volta all'interno del 5° capitolo del libro di Daniele, ma ben 3 volte, ai versetti 7, 16 e 29.

Evidentemente Daniele sarebbe venuto dopo Baldassarre(2° nel regno e chiamato col titolo di re in quanto era lui ad amministrare effettivamente il regno) e Nabonide(1° del regno, in "ritiro");

Affermazione priva di fondamento storico.

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L'affermazione: "Le affermazioni del Messori erano state argomentate in precedenza dai Testimoni di Geova[2][3] e da alcuni autori evangelici[4]." è COMPLETAMENTE FALSA ed è destituita di qualsiasi fondamento storico. E' storicamente accertato qualcosa di diverso: l'interpretazione che Messori e i "Testimoni" danno della profezia delle 70 settimane è un'interpretazione rintracciabile in commentatori che PRECEDONO anche di secoli sia Messori che i "Testimoni".

"Fin dai primi secoli dell’era volgare, i cristiani hanno sempre tenuto in alta considerazione le profezie di Daniele, nonostante le contorte esegesi ebraiche (iniziate già ai tempi di Aquila, Teodozione e Simmaco), le critiche pagane (portate avanti soprattutto da Porfirio, filosofo neoplatonico anticristiano del III secolo, autore di un libro polemico contro i cristiani nel quale tentò, tra le altre cose, di mettere in dubbio l’attendibilità della profezia delle 70 settimane) ed i sottili sofismi elaborati dalla recente critica atea, razionalista e liberale. L’applicazione a Cristo delle profezie di Daniele fu difesa, nei corso dei secoli, da Giulio Africano, da Tertulliano, da Gerolamo, da Eusebio di Cesarea, da Teodoreto di Ciro, da Lutero, da Calvino e da Newton e fu ribadita, fino all’inizio del secolo scorso, da tutta la Chiesa Cattolica. All'inizio del XX secolo, anche un grande papa applicò a Cristo la profezia delle settanta settimane (Pio X, Breve storia della religione, 80, in Compendio della dottrina cristiana, 1905)." FONTE: http://digilander.libero.it/domingo7/Daniele.htm Saluti.

Necessità di revisione profonda

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Controllando il testo per l'eventuale inserimento di fonti (festival qualità luglio 2014) mi sono reso conto della problematicità del contenuto (cosa messa in evidenza dalle discussioni qui precedenti), molto POV, necessitante di ben maggiore quantità di fonti a supporto e mal affrontato complessivamente. Necessità di una profonda revisione o riscrittura. Cercherò presto di metterci mano...--Anthos (msg) 19:15, 10 lug 2014 (CEST)Rispondi

Hai ragione e quindi auguri, perché forse ignori in quale ginepraio ti stai cacciando! Cerca però di inserire fonti autorevoli e di diverso orientamento. Non sono, tuttavia, d'accordo con alcune correzioni che hai già fatto. In particolare ti segnalo che dopo Qumran non è più possibile considerare la LXX una traduzione del testo ebraico attuale. Il sostenere che contenga "ampliamenti" è già POV perché potrebbe invece essere stata decurtata l'attuale versione masoretica. Personalmente non sarei affatto stupito se il testo greco fosse coevo al resto del libro. L'analisi linguistica di alcuni studiosi porta ad escludere la datazione anche piuttosto recente avanzata da altri. --Pinea (msg) 00:10, 11 lug 2014 (CEST)Rispondi
Grazie degli auguri :p ! Ho solo scremato il testo superficialmente quindi, come detto, c'è tanto ancora da fare. Non mi sono cacciato comunque in un ginepraio, stai sereno ;). Non penso affatto che la LXX sia una traduzione del testo attuale e quanto alla datazione le tesi sono sostanzialmente due, alta o bassa in base all'orientamento teologico del/i biblista. Cercherò quindi di riscrivere il tutto ( piuttosto che solo modificare) ma mi occorre del tempo. --Anthos (msg) 18:40, 11 lug 2014 (CEST)Rispondi

Aggiunta del calcolo alternativo di Harold Walter Hoehner

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Salve, nel paragrafo intitolato 70 Settimane ho aggiunto un calcolo alternativo proposto dal noto biblista statunitense Harold Walter Hoehner. Qui sotto aggiungo il link della Wikipedia inglese dove potrete costatare la sua esistenza e il link della pagina web dove ho trovato i dati da me riportati nella voce. L'unica cosa in cui differisce il mio intervento nella voce dal calcolo del biblista è sull'approssimazione del numero 476,38; Hoehner lo approssima a 477, mentre, come ha fatto notare Padre Giuseppe Moretti, revisionista del calcolo di Hoehner, è più giusto approssimarlo a 476 sia perché i decimali sono inferiori alla metà dell'unità, sia per il risultato ottenuto. Ovviamente, come ho scritto nella voce, si tratta di pure speculazioni, ma è giusto enumerarle e parlarne per completare il quadro delle tesi sull'argomento, anziché limitarsi a quella di Vittorio Messori.

https://en.wikipedia.org/wiki/Harold_Hoehner

http://www.uccronline.it/2010/11/13/la-profezia-delle-settanta-settimane/

Carissimo, gli anni lunari non hanno 360 giorni...! Il testo sul web che citi, inoltre, non è fonte enciclopedica e si perde in insulse polemiche. I biblisti pensano che Daniele scrivesse fra il 171 e il 164 e perciò non potesse sapere che il mondo non sarebbe finito dopo poco (perciò dico che tutte le obiezioni del sito web sono insulse). Dopo tutto per alcuni secoli un grosso problema del giudaismo fu proprio come reinterpretare le profezie di Daniele (cfr. ad esempio gli anni mancanti nel calendario ebraico). Se vuoi citare questa teoria cerca di citare la fonte originale e di rispettare almeno la matematica (ad esempio nel 31 Gesù non poteva avere 33 anni se era nato prima del 4 a.C.).
Anche se Daniele gli avesse dato un significato diverso, poi risultato sbagliato, il suo libro potrebbe comunque contenere delle profezie che i cristiani ritengono ispirate ed applicabili a Cristo. Dopotutto nel vangelo gli unici personaggi di cui si afferma che furono profeti, sia pure involontari, sono Caifa e Pilato; perciò non c'è nulla di religiosamente inaccettabile (anche prima del Concilio) a credere che anche Daniele sia stato un profeta involontario. Non bisogna confondere l'esegesi biblica, interessata esclusivamente al significato iniziale di un testo, con l'interpretazione religiosa del testo stesso. --Pinea (msg) 23:36, 13 apr 2015 (CEST)Rispondi

I calcoli non sono miei tant'è che mi accorgo solo ora dell'errore di matematica commesso dalle mie fonti (per inciso, so fare una sottrazione). Ma per evitare ulteriori polemiche e, costatata a questo punto l'inesattezza di quel calcolo, ho ritenuto giusto eliminare per intero il paragrafo intitolato "Le 70 Settimane".

Collegamenti esterni modificati

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Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Libro di Daniele. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 19:28, 8 set 2019 (CEST)Rispondi

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