Discussione:Palazzo De Beni

Ultimo commento: 2 mesi fa, lasciato da Nazasca in merito all'argomento scheda da rifare

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scheda da rifare

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Mi dispiace ma è quasi impossibile mettere insieme tanti errori e notizie devianti riprese dalle più diverse pubblicazioni. Ho dedicato un lungo studio a questo palazzo pubblicato sugli atti dell'Ateneo nel 2002. Le cose essenziali le avevo pubblicate in uno studio del 1994 dedicato al vicino palazzo Suardi. Il palazzo ora De Beni fu iniziato su commissione del mercante Antonio Bolis nel 1576; dopo numerosi passaggi, nel 1803 fu acquistato dai fratelli conti Maffeis che lo fecero ristrutturare dall'architetto Simone Elia. L'attuale facciata è frutto di due diversi interventi: il primo di inizio '700 ad opera dei Tasso discendenti da Maffio Tasso e il secondo dai conti Maffeis all'inizio dell'Ottocento. Scambiare questo edificio per un'opera di Alessio Agliardi del primo Cinquecento è un errore grossolano contenuto in varie pubblicazioni divulgative e, nonostante le osservazioni di Luigi Pelandi che giudicava il palazzo opera neoclassica, l'errore è fatto proprio, ed ampliato, da Walter Barbero in "Bergamo" del 1985. Negli ultimi lavori di restauro si è reso evidente che il porticato e un loggiato verso il giardino sono opere originarie della seconda metà del Cinquecento. Farne un tutt'uno con la confinante casa di Zovanino Cassotti (erroneamente detta Palazzo Grataroli) è errore altrettanto grave e deviante. Suggerirei di cancellare gran parte della scheda e riscriverla, quantomeno con le date documentatissime del mio studio del 2002 gmp --87.4.88.98 (msg) 11:12, 14 mar 2024 (CET)Rispondi

Un altro suggerimento: sarebbe davvero utile predisporre, tra le altre, una scheda per la casa di Zovanino Cassotti al n. 72 della via e per il Palazzo Suardi che fronteggia queste due case. Il Palazzo Suardi ha una ricchissima storia alle spalle prima di diventare di proprietà dei Suardi ed ha delle sale di fine Cinquecento forse le più importanti della città, con magnifici affreschi del Cavagna, commissionate dai Furietti diventati grandi nobili del Regno di Napoli. Purtroppo gli studi che trovate in internet, sia predisposti dal Comune sia dalla Regione sono in gran parte totalmente devianti. gmp --87.4.88.98 (msg) 14:47, 14 mar 2024 (CET)Rispondi
In questi giorni ho dovuto suggerire ad uno studente un percorso per reperire la documentazione necessaria per una tesi di laurea che in parte riguarda la via Pignolo di Bergamo. Così mi sono ricordato che un po' di anni fa avevo fornito il materiale d'archivio necessario per individuare i committenti dei più importanti edifici della via Pignolo. Per cui se guarda la collana della Storia economica di Bergamo, il primo volume che tratta del periodo della dominazione veneziana, intitolato Il tempo della Serenissima, L'immagine della Bergamasca vada allo studio firmato Graziella Colmuto e Vanni Zanella. Qui troverà molte delle informazioni che cerca e in particolare alle pp. 94-95 troverà la mappa con le indicazioni dei nomi dei committenti degli edifici. Alcune date sono solamente indicative perchè non avevo ancora terminato le ricerche e non avevo ancora pubblicato le storie delle varie case e palazzi della via. Se cercava un testo più che autorevole, questo va benissimo. Forse è perchè non lascia molti spazi alla fantasia. che questo è uno studio quasi ignorato a Bergamo, ma non fuori Bergamo. Buon lavoro gmp --87.9.12.125 (msg) 10:16, 10 apr 2024 (CEST)Rispondi
fatico a trovare questo testo, sarà mia premura vedere di recuperare. ringrazio sempre.--Nazasca (msg) 11:54, 10 apr 2024 (CEST)Rispondi
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