Discussione:Piana Crixia

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Fungo di Piana Crixia modifica

Dopo il “TTricholoma Turcum” apparso su FeA 91-92:52 e la “Macrolepiota …Helvelloide apparsa su FeA 94-95:46 viene ora segnalata una notevole entità micologica nota in loco come il fungo di pietra di Piana Crixia. Di ritorno da una puntata in Liguria, causa traffico fermo sull’autostrada decidiamo di prendere per l’entroterra e dopo aver scollinato dal Passo del Melogno e lasciatici alle spalle Altare, Cairo Montenotte e Dego sulla statale del Cadibona decidiamo di fermarci per una “marenda sinoira” presso un ristorante dal nome per noi accattivante: “il Castello del fungo” in località Piana Crixia , ancora in provincia di Savona, sebbene ai confini con il Piemonte. Ottima cenetta innaffiata da una generosa Barbera del Monferrato, ….ma di funghi sul menu nessuna traccia!! Richiestone il motivo al Maitre ci dice ridacchiando che i funghi ci sono, bastava che attraversassimo il prato sottostante, ci inoltrassimo appena nel bosco adiacente e….. come un’apparizione ci troviamo al cospetto del più colossale fungo che ci si possa mai attendere di vedere, piantato sulla sponda quasi verticale di un’ansa della Bormida che ne accentua ulteriormente la dimensione e ci ammutolisce per l’emozione per almeno 5 minuti. Come ogni micologo che si rispetti passo ad una descrizione del ritrovamento in questione, del quale per ovvi motivi non ho conservato l’exicata : [[Immagine:fungocrixia1.jpg|center]]

Ubicazione

Regione: Liguria

Provincia: Savona

Comune: Piana Crixia

Toponimo e Località: Borgo

Coordinate geografiche: long. 1,445.180: lat. 4.925.070: quota media 278 m.s.l.m

Breve descrizione Cappello: Diametro 4,50 m. Spessore 5,50 m costituito da un enorme masso erratico di tipo “ofiolitico” (serpentinite ) del peso stimato di 50 tonnellate. Stipite: diametro variabile da 1 mt. sul punto d’appoggio con il cappello a 3,50 mt. nel punto più largo, costituito da conglomerato oligocenico di origine alluvionale cementato da materiale fine calcareo/argilloso del peso stimato di 170 tonnellate. L’altezza complessiva del fungo raggiunge i 15,50 mt per un peso complessivo stimato di 220 tonnellate.

Emergenza Geologica: Su di un’antica pianura alluvionale oligocenica (Oligocene = prima parte del periodo terziario dell’era Cenozoica 33.7 / 23.8 milioni di anni fa) che avrebbe costituito successivamente lo stipite del nostro fungo, i ghiacciai che a quel tempo coprivano tutto il settentrione d’Italia, spinsero e depositarono l’enorme masso che costituì successivamente il cappello del fungo nel punto esatto dove si trova ora. L’innalzamento della temperatura dell’era successiva , il Cretaceo di cui il Miocene costituì la parte iniziale, oltre a far regredire i ghiacci causò con lo scioglimento degli stessi ulteriori alluvioni che dilavarono questa volta i sedimenti depositati dalle alluvioni precedenti Il peso del masso compattò il conglomerato sottostante, e lo protesse dall’azione erosiva delle abbondanti piogge di quel periodo geologico che riuscirono invece ad erodere tutto il terreno circostante ed a scolpire lo zoccolo che costituisce ora lo stipite del fungo così come lo vediamo nella nostra era: il Quaternario [[Immagine:fungocrixia2.jpg|center]] Purtroppo il destino di questo fungo, che è stato visto più o meno come lo vediamo noi ora già dall’uomo di Neanderthal e dal successivo Homo Sapiens che popolò agli inizi del Quaternario tutta la penisola italiana, è già segnato, in quanto l’opera di erosione delle avversità atmosferiche continua tutt’oggi indefessa, e a meno di opere di consolidamento artificiale del suo basamento è destinato a crollare, privandoci, ma fortunatamente non nell’immediato, di questa meraviglia.

Ultima considerazione: Fra le svariate leggende che questa stranezza della natura ha contribuito a creare, la più divertente è senz’altro quella che vuole che l’Imperatore Napoleone Bonaparte, che effettivamente passò da quelle parti durante la sua prima campagna d’Italia, avesse ordinato ai suoi genieri uno studio per espiantare e trasportare in Francia il colossale fungo a sua gloria imperitura. Fortunatamente le incombenze della guerra in corso lo fecero desistere dal suo intento. Forse l’avrebbe sistemato a Place de la Concorde, dove ha dovuto invece accontentarsi di piazzare il famoso obelisco.

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