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Cosenza è un comune di circa 71.000 abitanti, al centro di un'area urbana di quasi 200.000 abitanti, ed è capoluogo dell'omonima provincia.

Geografia modifica

Cosenza sorge nella valle del Crati alla confluenza di questo con il Busento, in una cornice di colli e montagna. E' possibile distinguere la parte antica, pittoresca e vivace, disposta sui fianchi del colle Pancrazio, da quella moderna oltre il Busento. La città antica è caratterizzata da vicoli erti, stretti e tortuosi con edifici posti sui colli Pancrazio, Guarassano e Torrevetere, a sinistra del Crati, mentre sono rare le abitazioni sulle colline Gramazio, Triglio, Mussano e Veneri. E' inoltre contornata dalla Sila, l'altipiano boscoso in cui vive ancora il lupo, animale totemico della città stessa e simbolo della locale squadra di calcio.

Le origini della città (IV secolo A.C.) devono la sua conoscenza quando diventa città strategica del popolo dei Brettii. Durante la dominazione romana, diventa una stazione della via ab Regio ad Capuam, meglio nota come Via Popilia. Si narra che nell'alveo del Busento sia sepolto in armatura, col suo cavallo e i suoi tesori, il re dei Goti Alarico I, che dopo il Sacco di Roma del 410 d.C. era sceso fin nel Bruzio e stava assediando la città. Regno longobardo eppoi bizantino, viene identificata dal governo costantinopolitano col nome di Constantia. Subisce la dominazione normanna e l'inizio della dominazione sveva che, grazie al suo imperatore Federico II di Svevia, completa e consacra il Duomo. Lo stretto legame tra Federico II e Cosenza viene indicato dalla volontà del sovrano di far riposare nel Duomo della città le spoglie del figlio Enrico VII, primogenito nato dal matrimonio con Costanza, sorella del re d'Aragona, e morto suicida dopo i dissapori e le alterne vicende che lo videro in contrasto con il padre che lo aveva condannato prima a morte, poi al carcere a vita. Fu regno degli Aragonesi e degli Angioni. Nel 1844, presso il Vallone di Rovito, furono fucilati insieme ad altri 9 ufficiali, i Fratelli Bandiera.

Monumenti modifica

Il centro storico di Cosenza è degno d'essere visitato. Dalla fontana dei 13 canali si può assaggiare l'acqua proveniente dall'acquedotto dello Zumpo in Sila, leggera e dissetante; lungo il corso Telesio si trovano la Casa delle Culture e il Duomo del 1100, mentre su uno dei sette colli si staglia la figura del Castello Svevo, imponente fortezza anch'essa millenaria che fu roccaforte di Federico II di Svevia, lo "Stupor Mundi", imperatore-magnate profondamente innamorato della città.

Da visitare: la biblioteca nazionale e i conventi di San Gaetano e San Domenico con le relative chiese. Interessante è anche palazzo Arnone sul colle Triglio, ex sede del Tribunale, e del carcere, ora restituito all'antico splendore e trasformato in un museo di belle arti. Lungo il corso Mazzini poi sorge oggi il "Museo all'Aperto", in cui in un'isola pedonale lunga circa un chilometro si possono ammirare alcuni capolavori della scultura moderna mondiale: vi sono opere (tra gli altri) dei maestri Salvador Dalí, Pietro Consagra, Emilio Greco e Mimmo Rotella.

Il 24 maggio 1989 la 4^ tappa del Giro d'Italia 1989 si è conclusa a Cosenza con la vittoria dello svizzero Rolf Jaermann.

La squadra di calcio è l'AS Cosenza calcio, che attualmente milita nel campionato nazionale dilettanti girone I.

La squadra di Basket (Brutium basket) milita nel campionato di serie d.

Collegamenti esterni modifica

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