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Naturalmente benvenuto anche da parte mia e se avessi bisogno non esitare a contattarmi. Fabexplosive 17:55, 16 feb 2007 (CET)Rispondi

Gabriele vedi che ti sei inscritto al progetto Scienze della Terra, benvenuto. Guardando i contributi che hai gia' scritto ho visto che non hai wikificato (formattato) le voci create. Posso suggerirti di vedere una voce simile e quindi rivedere quanto hai fatto? Grazie --Bramfab Parlami 18:20, 18 apr 2007 (CEST)Rispondi

Se vai qui] puoi vedere la differenza fra la tua versione e quella wikificata della voce metamorfismo di contatto. Ciao --Bramfab Parlami 22:01, 19 apr 2007 (CEST)Rispondi

Per aureola metamorfica rapidamente puoi vedere qui, per i fluidi solitamente i maggiori apporti di elementi vengono dai fluidi endogeni (acqua/fluidi di cristallizzazione per chiamarli alla brutta). Ricordati di firmare ogni tuo intervento, salvo che per le modifche delle voci. Ciao--Bramfab Parlami 11:58, 21 apr 2007 (CEST)Rispondi

Chiariamo alcune cose riguardo al messagio nella mia talk modifica

  • 1) Su wiki tutti scrivono e correggono, non ci sono articoli su cui si possa mettere una firma ed impedire correzioni
  • 2) Nello stesso modo vantare le lauree (non capisco se sono 2 o una ed un' altra in divenire) non serve a nulla ed in particolare mi fa sorridere:
    • Ogni volta che incontro qualche vecchio amico docente in facolta' geologiche e' solo un lamentarsi da parte sua di quanto sia scaduta l' universita' e di come la laurea breve abbia licealizzato l' universita' creando laureati con cognizioni troppo limitate
    • Quando che ho il triste compito di svolgere un colloquio di selezione non posso che confermare quanto sopra,osservando come in ogni caso i neolaureati provenienti da universita' non italiana, a parita' di anni universitari siano decisamente meglio preparati.
    • che poi qualcuno vantando due lauree ed una specializzazione in petrografia tranquillamente affermi prima di non aver mai sentito parlare di aureola metamorfica (e questa e' grossa) e poi affermi dinvoltamente che i termini "aureola metamorfica' e 'aureola metamorfica di contatto" , scritti un testo che tratta di metamorfismo di contatto, trattino di cose fortemente diverse mi sembra perfino una burla da parte di qualcuno che conoscendomi sappia come farmi saltare la mosca al naso, perche' e' troppo sballata. Spesso si parla e si scrive di aureola metamorfica o "aureola di contatto" evitando di aggiungere "di contatto" o "di metamorfico" essendo pleonastico. Vedi universita' di Roma diapositiva 12 per credere. E sei hai studiato petrografia su questo termine dovresti essere in grado di scrivere una voce in grado di riempire una pagina A4 senza problemi, altro che affermare che non l' hai mai sentito prima. Qual' e' il tuo testo di petrografia?
  • 3)Quanto ai fluidi stesso discorso, i fluidi maggiormente attivi sono quelli proveniente dal magma e facenti parte delle componenti a piu' bassa temperatura di fusione , leggi il paragrafino sul metamorfismo di contatto inLe stirpi di magmi. Questi fluidi sono anche gli stessi che si intrudono e creano le mineralizzazioni tipiche dell' ormai famosa aureola. Non e' che ti sei confuso con i fluidi contenuti nelle rocce che finiscono subdotte?
  • 4) Mi pento di aver perso tempo ad aiutare questo utente a familiarizzarsi con la scrittura di voci in wiki.--Bramfab Parlami 00:09, 23 apr 2007 (CEST)Rispondi

metamorfismo modifica

Non avevo corretto la voce e quindi non ho visto lo svarione sul marmo, semplicemnte ero passato sulla voce, per inserirvi la categoria, durante un giro di categorizzazione delle voci geologiche, abbandonate da tempo (lavoro sporco che ogni tanto qualcuno deve fare). Incidentalmente le variazioni mineralogiche che avvengono nell' aureola metamorfica non sono dovute alla fisica, ma alla chimica con incluso l' apporto di nuovi elementi da parte delle fasi volatili (ossia i mitici fluidi) liberate dall' intrusione magmatica.--Bramfab Parlami 23:32, 23 apr 2007 (CEST)Rispondi

Inizio a capire da dove vengono le idee, per quanto un filino di dubbio su chi tu sia mi rimane (avendo a suo tempo rilevato in compagnia l' area di Brosso e Traversella ed occupandomi ogni tanto anche di pozzi geotermali che ovviamente ambiscono al reservoir granito, dove e' piu' facile assicurarsi la permeabilita' essendo piu' facilmente fratturabile). <br. Per capirci meglio riporto brani del tuo intervento con i commenti:
regola generale un considerare i fluidi nella loro interezza, dando alle fasi fluide presenti nelle rocce incassanti un ruolo preponderante. Se immaginiamo un plutone acido "magma com'è noto più ricco di fasi fluide" e lo supponiamo incassato in un contesto di rocce impermeabili, ovviamente secondo una visione categorica quale quella tua non dovrebbe formarsi "aureola metamorfica di contatto"(i fluidi non passano). In primo luogo chiariamo che il metamorfismo di contatto, e' limitato all' aureola, la quale, a seconda dei casi ha uno spessore da qualche metro a centinaia di metri, massimo casi particolari 1 km circa (vedi la bibliografia varia che ti ho indicato). Il volume di roccia interessata,rispetto a quello della massa intrusiva e' basso. In secondo luogo questo metamorfismo si sviluppa essenzialmente per l' effetto della temperatura, che si trasmette nelle rocce incassanti principalmente per conduzione e non per trasporto da parte dei fluidi come sostieni (in aggiunta gli eventuali fluidi incassanti piu' che trasportare il calore hanno l' effetto di raffreddarlo). Le rocce sono cattive conduttrici di calore, in genere, per questo il metamorfismo di contatto non e' mai esteso.Vedi esempio mappato

Fatto per altro escluso dalle evidenze di granito intruso in altro granito più antico. (Il granito è impermeabile)! Certamente la matrice del granito e' impermeabile, per quanto ad alte temperature e pressioni una micropermeabilita' intercristallina non si debba escludere. Tuttavia, come in geotecnica e geomeccanica interessa il comportamento dell' ammasso roccioso, in questo caso ed il granito incassante si fratturera' ogni volta in cui ci sia la condizione che la pressione dei fluidi, che vanno segregandosi ai bordi della massa magmatica, supera la pressione di fratturazione della roccia. E' in questo modo che si formano i filoni e tutto i fenemeni che si osservano ai margini delle intrusioni.

Il fluido che inizia a liberarsi dovrebbe quindi rimanere confinato nell'area sviluppando pressioni non diverse da quelle che regolano le eruzioni di vulcani a prevalente carattere esplosivo. Tutto ciò si tradurrebbe in un proliferare di eruzioni esplosive nelle vicinanze di tutti gli affioramenti riferibili nel nostro caso al sistema dei granitoidi, nonché fasi minerali di alta pressione e temperatura in tutto il sistema, cosa non sempre vera. Il fatto e' che le intrusioni di magmi viscosi ,come quelli granitoidi, avvengono e si fermano in profondita', in seguito orogenesi, erosione e innalzamento isosatico portano le intrusioni ad essere affioranti o subaffioranti. Magmi piu' basici e piu' fluidi, tipo quelli basaltici arrivano piu' facilemente in superficie come vulcani. Le esplosioni vulcaniche avvengono in condizioni di minimo overburden, ossia poca copertura. La fratturazione permette la dispersione della pressione, ecco il motivo dell' assenza di minerali indicanti sovrapressioni.

Per altro nella crosta terrestre sono ben rappresentate le fasi fluide da me chiamate in causa sia in termini di CO2 che in termini di acqua reticolare senza ovviamente dimenticare tutta l'acqua pellicolare e tutte le fasi gassose che innalzamenti di temperatura sono in grado di liberare dalle rocce(Perchè non dovrebbe entrare in causa tanta parte di fluidi?). Viene quindi da se che i fluidi liberati dal magma sono uno dei due mezzi attraverso cui il calore viene ceduto "fisica" al sistema circostante innalzando la temperatura quindi: di rocce, di altri fluidi ed innescando quelle reazioni chimiche di cui tu correttamente parli. Sembra quindi che tu mi dia ragione sostenendo il ruolo dei fluidi di intrusione. Per quanto riguarda i fluidi delle rocce incassanti: l'acqua pellicolare e quella reticolare sono sempre e solo O-H, la CO2 e' CO2, solitamente le fasi gassose che si liberano dal riscaldamento di minerali sono sempre O-H o H2O, (in totale parliamo di H, O e C come elementi chimici), viceversa l' aureola metamorfica e' nota per la presenza di numerosi minerali particolari e mineralizzazioni, spesso sfruttabili economicamente. Domanda da dove vengono i nuovi elementi chimici necessari per la genesi di questi minerali se non dal magma in intrusione. E quando un magma granitico si incassa in un' altro granito preesistente, o semplicemente in uno gneiss, da dove provengono gli elementi chimici necessari per creare le mineralizzazioni? Sempre dai fluidi del magma intrusivo.E sopratutto che acqua o fluidi trova un magma quando si incassa in un' altro granito, o in uno gneiss?. L' unico caso in cui vi e' abbondanza rilevante di fluidi nelle rocce incassanti e' nel caso di una intrusione in rocce argillose e scarsamente diagenizzate o in rocce altamente fratturate contennete acqua meteorica, decisamente scarsa in elemeti chimici.

Per finire sicuramente innescano, sicuramente contribuiscono ma non sono la parte preponderante, non escludo che possano muoversi, anche molto ma non bastano da sole a giustificare le evidenze in campagna! I plutoni acidi hanno aureole di contatto lunghe alcuni chilometri. Le aureole sono lunghe chilometri, se le percorri parallelamente al contato col plutone, o se affiorano di taglio, anzi puoi fare il periplo del plutone e quindi non vederne mai la fine. Tutti i dati in letteratura, ed anche gli hit nella rete danno gli spessori,(da calcolare perpendicolarmente alla superficie intrusiva) ben piu' ridotti, che ho indicato sopra.

Ovviamente ripeto parlando di fasi fluide presenti e quindi non specificandone la provenienza si considerano tutte le fasi esistenti all'interno del sistema. Non incorrendo in errori di valutazione. Poi ovviamente credo sia stupido discutere se c'è un litro in più da una parte o dall'altra. I bilanci quantitativi contano e tanto, evanno fatti in petrologia ed in ogni caso nulla si crea e nulla si distrugge; le mineralizzazioni si formano se ci sono gli elementi chimici sotto forma di ioni mobili, con mobilita' anche intracristallina/intrareticolare e questi elementi sono graziosamente apportati dal magma intrusivo. Continuo ad avere l' impressione che mescoli il metamrfismo di contatto con quello regionale e con i fenomeni petrologici legati alla subduzione. Prova un po' pensare a quanto scritto sopra. Ciao Inizio a capire da dove vengono le idee, per quanto un filino di dubbio su chi tu sia mi rimane (avendo a suo tempo rilevato in compagnia l' area di Brosso e Traversella ed occupandomi ogni tanto anche di pozzi geotermali che ovviamente ambiscono al reservoir granito, dove e' piu' facile assicurarsi la permeabilita' essendo piu' facilmente fratturabile). <br. Per capirci meglio riporto brani del tuo intervento con i commenti:
regola generale un considerare i fluidi nella loro interezza, dando alle fasi fluide presenti nelle rocce incassanti un ruolo preponderante. Se immaginiamo un plutone acido "magma com'è noto più ricco di fasi fluide" e lo supponiamo incassato in un contesto di rocce impermeabili, ovviamente secondo una visione categorica quale quella tua non dovrebbe formarsi "aureola metamorfica di contatto"(i fluidi non passano). In primo luogo chiariamo che il metamorfismo di contatto, e' limitato all' aureola, la quale, a seconda dei casi ha uno spessore da qualche metro a centinaia di metri, massimo casi particolari 1 km circa (vedi la bibliografia varia che ti ho indicato). Il volume di roccia interessata,rispetto a quello della massa intrusiva e' basso. In secondo luogo questo metamorfismo si sviluppa essenzialmente per l' effetto della temperatura, che si trasmette nelle rocce incassanti principalmente per conduzione e non per trasporto da parte dei fluidi come sostieni (in aggiunta gli eventuali fluidi incassanti piu' che trasportare il calore hanno l' effetto di raffreddarlo). Le rocce sono cattive conduttrici di calore, in genere, per questo il metamorfismo di contatto non e' mai esteso.Vedi esempio mappato

Fatto per altro escluso dalle evidenze di granito intruso in altro granito più antico. (Il granito è impermeabile)! Certamente la matrice del granito e' impermeabile, per quanto ad alte temperature e pressioni una micropermeabilita' intercristallina non si debba escludere. Tuttavia, come in geotecnica e geomeccanica interessa il comportamento dell' ammasso roccioso, in questo caso ed il granito incassante si fratturera' ogni volta in cui ci sia la condizione che la pressione dei fluidi, che vanno segregandosi ai bordi della massa magmatica, supera la pressione di fratturazione della roccia. E' in questo modo che si formano i filoni e tutto i fenemeni che si osservano ai margini delle intrusioni.

Il fluido che inizia a liberarsi dovrebbe quindi rimanere confinato nell'area sviluppando pressioni non diverse da quelle che regolano le eruzioni di vulcani a prevalente carattere esplosivo. Tutto ciò si tradurrebbe in un proliferare di eruzioni esplosive nelle vicinanze di tutti gli affioramenti riferibili nel nostro caso al sistema dei granitoidi, nonché fasi minerali di alta pressione e temperatura in tutto il sistema, cosa non sempre vera. Il fatto e' che le intrusioni di magmi viscosi ,come quelli granitoidi, avvengono e si fermano in profondita', in seguito orogenesi, erosione e innalzamento isosatico portano le intrusioni ad essere affioranti o subaffioranti. Magmi piu' basici e piu' fluidi, tipo quelli basaltici arrivano piu' facilemente in superficie come vulcani. Le esplosioni vulcaniche avvengono in condizioni di minimo overburden, ossia poca copertura. La fratturazione permette la dispersione della pressione, ecco il motivo dell' assenza di minerali indicanti sovrapressioni.

Per altro nella crosta terrestre sono ben rappresentate le fasi fluide da me chiamate in causa sia in termini di CO2 che in termini di acqua reticolare senza ovviamente dimenticare tutta l'acqua pellicolare e tutte le fasi gassose che innalzamenti di temperatura sono in grado di liberare dalle rocce(Perchè non dovrebbe entrare in causa tanta parte di fluidi?). Viene quindi da se che i fluidi liberati dal magma sono uno dei due mezzi attraverso cui il calore viene ceduto "fisica" al sistema circostante innalzando la temperatura quindi: di rocce, di altri fluidi ed innescando quelle reazioni chimiche di cui tu correttamente parli. Sembra quindi che tu mi dia ragione sostenendo il ruolo dei fluidi di intrusione. Per quanto riguarda i fluidi delle rocce incassanti: l'acqua pellicolare e quella reticolare sono sempre e solo O-H, la CO2 e' CO2, solitamente le fasi gassose che si liberano dal riscaldamento di minerali sono sempre O-H o H2O, (in totale parliamo di H, O e C come elementi chimici), viceversa l' aureola metamorfica e' nota per la presenza di numerosi minerali particolari e mineralizzazioni, spesso sfruttabili economicamente. Domanda da dove vengono i nuovi elementi chimici necessari per la genesi di questi minerali se non dal magma in intrusione. E quando un magma granitico si incassa in un' altro granito preesistente, o semplicemente in uno gneiss, da dove provengono gli elementi chimici necessari per creare le mineralizzazioni? Sempre dai fluidi del magma intrusivo.E sopratutto che acqua o fluidi trova un magma quando si incassa in un' altro granito, o in uno gneiss?. L' unico caso in cui vi e' abbondanza rilevante di fluidi nelle rocce incassanti e' nel caso di una intrusione in rocce argillose e scarsamente diagenizzate o in rocce altamente fratturate contennete acqua meteorica, decisamente scarsa in elemeti chimici.

Per finire sicuramente innescano, sicuramente contribuiscono ma non sono la parte preponderante, non escludo che possano muoversi, anche molto ma non bastano da sole a giustificare le evidenze in campagna! I plutoni acidi hanno aureole di contatto lunghe alcuni chilometri. Le aureole sono lunghe chilometri, se le percorri parallelamente al contato col plutone, o se affiorano di taglio, anzi puoi fare il periplo del plutone e quindi non vederne mai la fine. Tutti i dati in letteratura, ed anche gli hit nella rete danno gli spessori,(da calcolare perpendicolarmente alla superficie intrusiva) ben piu' ridotti, che ho indicato sopra.

Ovviamente ripeto parlando di fasi fluide presenti e quindi non specificandone la provenienza si considerano tutte le fasi esistenti all'interno del sistema. Non incorrendo in errori di valutazione. Poi ovviamente credo sia stupido discutere se c'è un litro in più da una parte o dall'altra. I bilanci quantitativi vanno fatti in petrologia ed in ogni caso nulla si crea e nulla si distrugge; le mineralizzazioni si formano se ci sono gli elementi chimici sotto forma di ioni mobili, con mobilita' anche intracristallina/intrareticolare e questi elementi sono graziosamente apportati dal magma intrusivo. Continuo ad avere l' impressione che mescoli il metamrfismo di contatto con quello regionale e con i fenomeni petrologici legati alla subduzione. Prova un po' pensare a quanto scritto sopra.--Bramfab Parlami 00:01, 25 apr 2007 (CEST)Rispondi