Djent

genere musicale

Il djent (/dʒɛnt/[1]) è un sottogenere del progressive metal, il cui termine è un'onomatopea che rimanda al suono prodotto dalle corde di chitarra più gravi suonate con la tecnica del palm mute e saturate con la tipica distorsione del genere[2].

Djent
Origini stilisticheProgressive metal - Math rock - Mathcore
Origini culturaliNord Europa e Stati Uniti d'America a partire dagli anni 2000
Strumenti tipicivoce, chitarra elettrica, chitarra multicorde, basso, batteria, Virtual Instruments
PopolaritàIn ambito metal, negli anni 2010
Generi correlati
Metalcore - Industrial metal - Nu metal - Mathcore

Origine

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Il termine è stato coniato dagli svedesi Meshuggah[3] e poi reso popolare su Internet da Misha Mansoor, chitarrista degli statunitensi Periphery[4].

I Meshuggah sono considerati i pionieri di questo genere: l'album del 2002 Nothing ne è un esempio, in cui cominciano a fare utilizzo di accordature molto basse e a comporre brani caratterizzati da sezioni ritmiche molto articolate, incentrate in particolar modo sulla poliritmia, elementi che caratterizzeranno tutti i loro album successivi.

Il genere deriva principalmente dal progressive metal, ma molte band provengono da metalcore e deathcore, come ad esempio After the Burial, Veil of Maya, Born of Osiris, The Contortionist e Within The Ruins; si è diffuso anche il termine "djentcore",[5] per diversificare le band di stampo hardcore da quelle semplicemente strumentali (per esempio Animals as Leaders e Vitalism) o con voce pulita (come i Tesseract).

Caratteristiche

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Il djent è principalmente caratterizzato da una forte enfasi sul groove e sui ritmi sincopati, da un ampio uso di poliritmie (caratteristica derivata dal math rock) assieme alla complessità dei riff, in cui si trovano variazioni fra tonalità molto basse e alte (ad esempio nel brano Shadow[6] dei Vildhjarta), spesso accompagnate da atmosfere create con chitarre clean riverberate o con l'effetto delay. Una particolarità importante riguarda la strumentazione, per via dell'utilizzo di chitarre elettriche spesso con 7 e 8 corde (in rari casi anche 9[7]), o semplicemente di chitarre baritone, come nel caso degli Humanity's Last Breath[8][9].

Non è raro trovare nei brani djent suoni prodotti con sintetizzatori digitali o altri strumenti virtuali, essendo molto diffuso tra i musicisti di questo genere l'utilizzo di plugin come Kontakt sui software di registrazione musicale, per programmare ad esempio la batteria, le orchestre o strumenti particolari come il sitar[10].

La voce presenta caratteristiche comuni al metal, alternando parti di growl, scream (o altre tecniche di voce distorta) e spesso voci pulite come nel caso degli ERRA, Novelists, The Northern, Surroundings e Intervals. Altri gruppi, come gli Hacktivist,[11][12] i Dropout Kings[13][14] e i DVSR,[15] si affidano a parti vocali di derivazione rap.[16]

  1. ^ How to pronounce, How to pronounce djent. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  2. ^ (EN) 5 Modern Tube Amps to Achieve Djent Tones, su reverb.com. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  3. ^ [1]
  4. ^ PERIPHERY - Chi Si Ferma È Perduto..., su Metalitalia.com. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  5. ^ Tag djentcore | Bandcamp, su bandcamp.com. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  6. ^ Century Media Records, VILDHJARTA - shadow (bergström guitar play). URL consultato l'8 febbraio 2019.
  7. ^ Ibanez Guitar, After The Burial's Justin Lowe demos the Ibanez RG90BKP. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  8. ^ Humanity's Last Breath, su m.facebook.com. URL consultato il 24 dicembre 2019.
  9. ^ HLBofficial, Humanity's Last Breath - Abyssal Mouth (Guitar Playthrough). URL consultato l'8 febbraio 2019.
  10. ^ Sumerian Records, ANIMALS AS LEADERS - Arithmophobia. URL consultato l'8 febbraio 2019.
  11. ^ Axl Rosenberg, Djent-rappers Hacktivist Kind Enough to Put the Word Hack Right There in the Name, su metalsucks.net, MetalSucks, 17 ottobre 2011. URL consultato il 1º maggio 2015.
  12. ^ Islander, Hacktivist, su nocleansinging.com, No Clean Singing, 9 novembre 2012. URL consultato il 1º maggio 2015.
  13. ^ [2]
  14. ^ [3]
  15. ^ CroOZza, DVSR - Got-Djent.com, su got-djent.com, 25 novembre 2013. URL consultato il 31 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2018).
  16. ^ (EN) Robert Pasbani, Is Nü-Djent The Next Big Thing?, su Metal Injection, 5 maggio 2014. URL consultato il 22 marzo 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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