Downward Is Heavenward

Downward Is Heavenward è il quarto album in studio della band statunitense alternative rock Hum, nonché il secondo sotto la RCA Records.

Downward Is Heavenward
album in studio
ArtistaHum
Pubblicazione27 gennaio 1998
Durata52:04
Tracce10
GenereRock alternativo
Post-hardcore
Space rock
Shoegaze
EtichettaRCA
ProduttoreMark Rubel, Hum (gruppo musicale)
RegistrazionePogo Studio, Champaign, 1997
Hum - cronologia
Album successivo
(2020)
Singoli
  1. Comin' Home
    Pubblicato: gennaio 1998
  2. Green To Me
    Pubblicato: 1998

Dal disco vengono estratti due singoli: Comin' Home e Green To Me, registrando un video musicale per entrambi.[1]

Dopo il grande successo di You'd Prefer An Astronaut, questo disco non riesce, dal punto di vista economico, a replicare la buona riuscita dello scorso lavoro. Nonostante una favorevole opinione della critica, l'album raggiunge circa 38.000 copie vendute, facendo prendere alla loro etichetta discografica la decisione di recidere il contratto con la band.[2]

Il titolo dell'album è tratto da una frase della traccia 5, Afternoon With The Axolotls.

Registrazione

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La registrazione Downward Is Heavenward è avvenuta due volte.

La prima, avvenuta nello studio di Keith Cleversley, produttore del precedente disco, a cavallo tra la fine del 1996 e l'inizio del 1997, porta a un nulla di fatto, in quanto i membri del gruppo ritengono di non essere ancora pronti per la registrazione di un nuovo disco. Nel periodo tra la prima e la seconda registrazione, pubblicano It's Gonna Be A Midget Xmas, una demo contenente, fra le altre, alcune tracce che sarebbero comparse nell'album, riregistrate.[1]

La seconda registrazione viene ultimata a fine 1997, nel Pogo Studio di Mark Rubel, a Champaign, Illinois, città natale del gruppo, ma, per volonta della RCA[3], l'album viene pubblicato solo all'inizio del 1998.

L'album, musicalmente, si presenta come una diretta evoluzione del suono presentato nello scorso lavoro, incasellandosi nel rock alternativo e creando atmosfere musicali piene, con una batteria molto incisiva, mentre il basso e le chitarre sono a tratti pesanti (le ultime cariche di feedback), e a tratti sognanti, attingendo allo shoegaze e allo space rock, mantenendo la parte vocale raccolta e incassata negli strumenti[4].

Per quanto riguarda i testi, abbiamo anche in questo caso un'evoluzione rispetto al disco precedente, e in Downward Is Heavenward possiamo trovare numerosi riferimenti alla scienza, allo spazio, alla natura e a tematiche legate all'amore.

Critica

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Nonostante lo scarso successo commerciale, l'album viene acclamato dalla critica[5][6], venendo descritto come un "classico perduto del rock anni 90"[4]. Pitchfork, nel 1999, mette l'album in posizione #81 nella loro classifica dei 100 miglior album degli anni '90.

  1. "Isle of the Cheetah" – 6:38
  2. "Comin' Home" – 2:45
  3. "If You Are to Bloom" – 5:11
  4. "Ms. Lazarus" – 3:38
  5. "Afternoon with the Axolotls" – 6:27
  6. "Green to Me" – 3:56
  7. "Dreamboat" – 6:07
  8. "The Inuit Promise" – 6:07
  9. "Apollo" – 5:47
  10. "The Scientists" – 5:26

Singolo bonus (bonus per il preordine)

  1. "Puppets" – 4:11
  2. "Aphids" – 6:08

Tracce bonus (riedizione 2018 e 2023)

  1. "Puppets" – 4:11
  2. "Aphids" – 6:08
  3. "Boy with Stick" – 5:42

Formazione

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Hum
  • Jeff Dimpsey - basso
  • Tim Lash - chitarra solista
  • Matt Talbott - chitarra ritimica, voce
  • Brian St. Pere - batteria
Personale tecnico
  1. ^ a b Dragonfly Descending | HUM / Biography, su members.tripod.com. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  2. ^ (EN) Hum Songs, Albums, Reviews, Bio & More, su AllMusic. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  3. ^ MISSION CONTROL - Hum Articles, su h-u-m.net. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  4. ^ a b (EN) Hum - Downward Is Heavenward Album Reviews, Songs & More | AllMusic. URL consultato il 21 gennaio 2024.
  5. ^ Hum: Downward Is Heavenward: Pitchfork Record Review, su web.archive.org, 6 marzo 2007. URL consultato il 21 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2007).
  6. ^ (EN) Hum: Downward Is Heavenward, su The A.V. Club, 29 marzo 2002. URL consultato il 21 gennaio 2024.

Collegamenti esterni

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