Ecce Homo (Moroni)

dipinto di Giovan Battista Moroni

Ecce Homo è un dipinto a olio su tela realizzato da Giovan Battista Moroni e conservato presso il Museo Adriano Bernareggi in Via Pignolo a Bergamo, e proveniente dal cattedrale di Sant'Alessandro.[1]

Hecce Homo
AutoreGiovan Battista Moroni
Data1570 circa
Tecnicaolio su tela
Dimensioni68×55 cm
UbicazioneDiocesi di Bergamo, Bergamo

Storia modifica

Il dipinto che era esposto nel museo Bernareggi di Bergamo, è simile a quello conservato in collezione privata di misure leggermente inferiori, e probabilmente di commissione devozionale. Il quadro è citato per la prima volta nel 1760 nell'elenco dei dipinti conservati nella sagrestia del duomo, quindi di proprietà del vescovado.

«...dei quadri esistenti della sacristia della Cath[edra]le comprendennte un Hecce Homo del Morone»

Il dipinto fu quindi sempre conservato nella sagrestia della basilica per esser poi esposto al pubblico nella pinacoteca del museo diocesano.[2] I locali del museo hanno avuto una nuova destinazione, diventando parte dell'università cittadina e i dipinti sono stati collocati in altre strutture.

Descrizione modifica

La tela di piccole dimensioni, presenta nei colori dello sfondo, le caratteristiche tipiche dell'artista albinese con i colori che sfumano dal nero al grigio, presenti in molte sue opere come il ritratto: L'avvocato. I ritratti, per il Moroni, doveva essere illuminati dall'immagine stessa, questa doveva essere protagonista.

Secondo la studiosa Mina Gregori il dipinto conservato in collezione privata è antecedente, eseguito probabilmente nel decennio precedente, intorno al 1560. Dallo studio della Gregori la pittura manifesterebbe la maturità dell'artista nelle piccole varianti dell'espressione che è molto più intensa, umana:

«...ma nell'interna e compressa carica emotiva ed evocativa»

La raffigurazione di Cristo riempie la piccola tavola. L'uomo è avvolto in un mantello rosso cangiante trattenuto da una corda legata sul collo. Ha le mani legate che reggono un fuscello di legno, come fosse uno scettro regale. Il capo è ornato dalla corona di spine. La fronte presenta il sanguinamento. Cristo ha il capo è leggermente inclinato a sinistra, e volge lo sguardo verso il basso, mentre tutto il dorso, e le braccia presentano i segni della flagellazione. È il Cristo presentato alla sua gente, il re, umiliato e deriso, da porre sulla croce.[3]

Note modifica

  1. ^ Moroni G.B. sec. XVI, Ecce Homo, su beweb.chiesacattolica.it, BeWeB - Beni Ecclesiastici in web, 2012. URL consultato il 28 dicembre 2019..
  2. ^ Nuovo allestimento museo Bernareggi, su fondazionebernareggi.it, Museo diocesano Adriano Bernareggi. URL consultato il 28 dicembre 2019..
  3. ^ passo biblico Gv, 19, 5..

Bibliografia modifica

  • Mina Gregori, Giovanni Battista Moroni, I pittori Bergamaschi del XIII al XIX secolo, Il cinquecento, Bergamo, 1979.
  • Mina Gregori, Giovan Battista Moroni, Bergamo, Poligrafiche Bolis, 1979, p. 236-237.
  • Simone Facchinetti, Giovan Battista Moroni: lo sguardo sulla realtà, 1560-1579, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2004.
  • Simone Facchinetti, Moroni Un “ritratto magnifico” e otto opere restaurate, 2015, pp. 38-39.

Voci correlate modifica