Elezioni parlamentari in Iraq del 2021

Le elezioni parlamentari in Iraq del 2021 si sono svolte il 10 ottobre. Esse sono state le terze elezioni dal ritiro delle truppe americane dal Paese nel 2011. L'affluenza è stata inferiore al 50%.

Elezioni parlamentari in Iraq del 2021
StatoBandiera dell'Iraq Iraq
Data10 ottobre
AssembleaConsiglio dei rappresentanti
Affluenza41,04% (Diminuzione 3,5%)
Primo ministro
Mustafa Al-Kadhimi

Contesto

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Processo elettorale

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Le elezioni anticipate furono conseguenza delle manifestazioni che si svolsero dall'ottobre 2019, contro la corruzione del governo, l'assenza dei servizi pubblici basilari e di sicurezza e la disoccupazione, che si svilupparono in vere e proprie insurrezioni popolari a Bagdad e nel sud, contro il "regime" instauratosi. Le forze di sicurezza irachene repressero i manifestanti causando circa 470-600 morti[1] costringendo il premier Adil Abdul-Mahdi a dimettersi il 30 novembre 2019, succeduto da Mustafa Al-Kadhimi che nel luglio 2020 indisse le elezioni anticipate per il giugno 2021,[2] poi rinviate a ottobre.[3] Il Partito Comunista Iracheno e gli altri movimenti partecipanti alle manifestazioni proclamarono di boicottare le elezioni fintanto che alcuni dei partiti in lista possedessero dei bracci armati capaci di fare pressioni sugli elettori[4].

Sistema elettorale

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Il Parlamento iracheno consta di una camera bassa, la Camera dei rappresentanti, e di una camera alta, la Camera della federazione, tuttavia quest'ultima non si è mai costituita pur essendo prevista dalla Costituzione. La Camera dei rappresentanti annovera 329 componenti, eletti per un mandato di 4 anni mediante un sistema proporzionale uninominale, in 83 circoscrizioni, a seguito di una modifica della legge elettorale del 2021 che sostituisce i precedenti 18 governatorati del Paese, ciascuno dei quali prevedeva un numero di seggi maggiore. I seggi sono ripartiti in proporzione ai voti con una quota del 25 % di seggi riservati alle donne [5].Dei 329 seggi, tuttavia, 9 sono riservati alle minoranze religiose o etniche, di cui 5 per i cristiani ed uno ciascuno per mandei, yazidi, shabak e curdi feyli (quest'ultima minoranza aggiunta dal Consiglio nel febbraio 2018)[5]. Il diritto di voto si acquisisce a 18 anni. Possono essere elette le persone di almeno 30 anni in possesso di un diploma di istruzione superiore. Non possono candidarsi i membri attivi delle forze armate, così come le persone condannate per appropriazione di fondi pubblici o per crimini d'onore e gli ex quadri del partito Ba'th[5].

Risultati

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Risultati delle legislative irachenel del 2021[6] · [7] · [8] · [9] · [10]
 
Partiti Voti % +/- Seggi +/-
Movimento Sadrista 885 310 10,00 73 +34
Partito Democratico del Kurdistan 781 670 8,83 +0.42 31 +6
Partito del progresso 637 198 7,20 nuovo 37 +37
Coalizione dello Stato di Diritto 502 188 5,67 -1.31 33 +8
Alleanza di Fatah 462 800 5,23 -7.93 17 -31
Alleanza Azem 421 579 4,76 nuovo 14 +14
Unione Patriottica del Kurdistan 368 226 4,16 -1.77 17 -1
Alleanza della vittoria 359 876 4,06 -6.86 4 -38
Movimento Emtidad 299 303 3,38 nuovo 9 +9
Alleanza del contratto nazionale 235 726 2,66 nuovo 4 +4
Movimento nuova generazione 233 834 2,64 +0.99 9 +5
Alleanza Tasmim 153 614 1,73 nuovo 5 +5
altri partiti 1 825 909 33
Indipendenti 1 686 792 19,05 +14.57 43 +41
Voti validi 8 854 025 92,45
Voti bianchi e nulli 722 642 7,55
Totale 9 576 667 100 329
Astenuti 12 539 701 56,70
Iscritti 22 116 368 43,30

Formazione del governo

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  Lo stesso argomento in dettaglio: Politica dell'Iraq.

Il Movimento Sadrista di Muqtada al-Sadr si conferma il primo partito delle elezioni, con il 10% dei voti, e in alleanza con il Partito Democratico del Kurdistan di Massoud Barzani ed il neo-costituito Partito del Progresso di Mohamed Al-Halbousi oltre a minori formazioni sunnite irachene, tenta di arginare l'ascesa dei partiti sciiti radicali sostenuti dal vicino Iran.[11][12] La formazione del governo è tuttavia subordinata alle elezioni presidenziali del 2022, a tal fine il 7 febbraio 2022 il Parlamento si riunisce per determinare il nome del presidente, ma la presenza di solo 58 deputati non consente il raggiungimento del quorum,[12][13][14] avendo i tre principali partiti summenzionati deciso di boicottare la seduta, in protesta con la sospensione della candidatura da loro sostenuta dell'ex ministro delle finanze Hoshyar Zebari[15][16] da parte della Corte suprema, a causa della sua presunta corruzione finanziaria e amministrativa (2 milioni di dollari di fondi pubblici che avrebbe utilizzato per il proprio servizio personale di sicurezza).[11][14][17][18][19]

Il 5 marzo una nuova seduta del parlamento[20][21][22] porta alla designazione della candidatura dell'ex ministro degli interni del Kurdistan iracheno, Rebar Ahmed, da parte del PDK, assieme ad altri quaranta candidati, e il 26 marzo[23][24] il nuovo scrutinio non raggiunge ancora il quorum dei due terzi (con 202 candidati presenti) questa volta per il boicottaggio della corrente del Presidente uscente, che contesta a Sadr di aver cambiato alleanze;[25] anche il 30 marzo, con soli 179 presenti, lo scrutinio non arriva all'elezione, e nonostante il termine perentorio del 6 aprile da parte della Corte,[26], il Paese affronta una crisi istituzionale[27] ed il 13 giugno i 73 deputati sadristi si dimettono in protesta[28], sostituiti dai candidati secondi eletti nelle rispettive circoscrizioni[29], mentre il 27 luglio i Sadristi invadono Capital Hill[30] e in agosto 2022, a seguito di scontri militari con l'esercito iracheno che hanno lasciato a terra decine di morti e centinaia di feriti, al-Sadr annuncia a sorpresa il suo ritiro dalla vita politica e partenza per l'esilio di Taif.[31] Il 13 ottobre viene quindi eletto Presidente della Repubblica Abdul Latif Rashid, che riporta al governo i partiti sciiti moderati storici, nominando premier l'erede di Maliki, Mohammed Shia' Al Sudani, del Partito Islamico Da'wa[32][33]. Il governo si forma il 27 ottobre, ottenendo la fiducia del Parlamento.[34]

  1. ^ 4, Plusieurs morts dans le démantèlement de sit-in en Irak, su France 24, FRANCE24, 25 gennaio 2020. URL consultato il 22 settembre 2021.,
  2. ^ Irak: en proie aux révoltes populaires, le gouvernement annonce des élections anticipées, su RTBF Info, 31 juillet 2020. URL consultato il 3 agosto 2020.
  3. ^ Iraqi cabinet votes to delay general election until October 10, su Al Jazeera, 19 gennaio 2021. URL consultato il 22 gennaio 2021.
  4. ^ (FR) « En tant que communistes, nous boycottons ces élections », su L'Humanité, 7 ottobre 2021.
  5. ^ a b c IPU PARLINE database: IRAQ (Council of Representatives of Iraq), testo integrale, in archive.ipu.org. URL consultato il 25 maggio 2018..
  6. ^ (EN) Rudaw, Iraq Elections 2021 - Interactive Map, Survey, Results, su rudawelections.com. URL consultato l'8 ottobre 2021..
  7. ^ IHEC
  8. ^ (EN) High-caliber surprises emerge after the announcement of the Iraqi elections' preliminary results, su High-caliber surprises emerge after the announcement of the Iraqi elections' preliminary results, 11 octobre 2021. URL consultato il 13 ottobre 2021..
  9. ^ IHEC Résultats
  10. ^ IHEC résultats détaillés
  11. ^ a b Présidentielle en Irak : les divisions politiques reflètent la "fracture globale du pays", su France 24, FRANCE24, 08 février 2022. URL consultato l'8 febbraio 2022.
  12. ^ a b (EN) Reuters, Iraq parliament fails to elect new president - lawmakers, su Reuters, 07 février 2022. URL consultato l'8 febbraio2022.
  13. ^ En Irak, report de la présidentielle pour cause de boycott au Parlement, su France 24, FRANCE24, 07 febbraio 2022. URL consultato l'8 febbraio2022.
  14. ^ a b (EN) Iraq presidential vote in doubt after boycotts, candidate suspension, su France 24, FRANCE24.English, 07 febbraio 2022. URL consultato l'8 febbraio2022.
  15. ^ (SO) Why Iraqi lawmakers failed to elect a new president, su www.aljazeera.com. URL consultato l'8 febbraio 2022.
  16. ^ Irak : l'élection du président par le Parlement reportée sine die, faute de quorum, su RTBF. URL consultato il 17 marzo 2022.
  17. ^ Irak : la justice suspend Zebari, un favori de la course à la présidentielle, su RTBF. URL consultato il 17 marzo 2022.
  18. ^ (EN) Iraq supreme court rules Zebari out of presidential race, su RFI, 13 febbraio 2022. URL consultato il 13 febbraio 2022.
  19. ^ En Irak, report de la présidentielle pour cause de boycott au Parlement, su France 24, FRANCE24, 07 febbraio 2022. URL consultato il 10 febbraio 2022.
  20. ^ Irak : nouvelle réouverture du dépôt des candidatures pour la présidentielle, su RTBF. URL consultato il 17 marzo 2022.
  21. ^ Iraqi parliament reopens registration for delayed presidential vote, su thearabweekly.com.
  22. ^ Iraq's delayed presidential vote back on, su wionews.com.
  23. ^ Iraq parliament to hold delayed vote for president on March 26, su thearabweekly.com.
  24. ^ Iraq's parliament to vote for president after Newroz, su www.rudaw.net. URL consultato il 17 marzo 2022.
  25. ^ (EN) Agencies, Iraq's Parliament fails to elect president in 2nd attempt, su Daily Sabah, 26 marzo 2022. URL consultato il 28 marzo2022.
  26. ^ Irak : le Parlement échoue à élire un président pour la troisième fois, faute de quorum, su LEFIGARO, lefigaro, 30 mars 2022, ISSN 0182-5852 (WC · ACNP). URL consultato il 30 marzo 2022.
  27. ^ (EN) Dana Taib Menmy ــ Iraq, Iraq enters into a constitutional crisis, su The New Arab, 06 aprile 2022. URL consultato il 6 aprile 2022.
  28. ^ https://www.facebook.com/FRANCE24, Irak : démission des députés du bloc sadriste, la plus grande force politique au Parlement, su France 24, FRANCE24, 12 giugno 2022. URL consultato il 15 giugno 2022.
  29. ^ Associated Press, Iraq Parliament Swears in New Members After Walkout of 73, su VOA. URL consultato il 29 ottobre 2022.
  30. ^ En Irak, l'influent leader Moqtada Sadr appelle à élargir la contestation, su Le Point, lepoint.fr, 31 luglio 2022. URL consultato il 1º agosto 2022.
  31. ^ (FR) Irak: les partisans de Moqtada al-Sadr quittent la «zone verte» à Bagdad après l'appel de leur chef, su RFI, 30 agosto 2022. URL consultato il 30 agosto 2022.
  32. ^ (SV) ottobre 2022, su rulers.org. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  33. ^ Barham Salih, Latif Rashid on to second round of Iraq presidential race, su www.rudaw.net. URL consultato il 13 ottobre 2022.
  34. ^ Irak: le nouveau gouvernement de Mohamed Chia al-Soudani obtient la confiance - RFI, su RFI. URL consultato il 28 ottobre 2022.

Voci correlate

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