Emily Cecil, marchesa di Salisbury

nobildonna inglese

Mary Emily Cecil, marchesa di Salisbury, nata Lady Mary Emily Hill (Dublino, 16 agosto 1750Hatfield House, 22 novembre 1835), era un'aristocratica inglese, figlia del Marchese di Downshire e di Lady Margaretta FitzGerald; sposò James Cecil, I marchese di Salisbury.

Emily Hill
Ritratto di Mary Emily Cecil, marchesa di Salisbury di Joshua Reynolds, 1780
Marchesa di Salisbury
Stemma
Stemma
In carica1789 –
1823
PredecessoreSe stessa come Contessa di Salisbury
SuccessoreFrances Mary Gascoyne
Contessa di Salisbury
In carica1780 –
1789
PredecessoreElizabeth Keet
SuccessoreSe stessa come Marchesa di Salisbury
Nome completoinglese: Mary Emily Hill
italiano: Maria Amelia Hill
NascitaDublino, Irlanda, 16 agosto 1750
MorteHatfield House, Hertfordshire, Regno Unito, 22 novembre 1835
DinastiaHill per nascita
Cecil per matrimonio
PadreWills Hill, I marchese del Downshire
MadreLady Margaretta FitzGerald
ConsorteJames Cecil, I marchese di Salisbury
FigliGeorgiana Charlotte Augusta
Emily Anne Bennet Elizabeth
Caroline
James Brownlow
James
ReligioneAnglicanesimo

È nota per essere stata molto eccentrica, in particolare nel vestire; i suoi vestiti erano spesso disegnati da lei stessa[1].

Biografia

modifica

Infanzia

modifica
 
Wills Hill, I marchese del Downshire, già II visconte Hillsbrough

Maria Amelia Cecil, occasionalmente conosciuta solo come Amelia, nacque a Dublino come Maria Amelia Hill, figlia di Wills Hill, II visconte Hillsbrough (in seguito il primo marchese di Downshire), e della sua prima moglie, Margaretta Fitzgerald (17291766), sorella di James FitzGerald, I duca di Leinster. Suo padre era il Segretario di Stato per le Colonie sotto Lord North dal 1768 al 1772, un periodo critico che precedette di poco la Guerra d'indipendenza americana.

Attività

modifica
 
Caccia ad Hatfield, di John Francis Sartorius; da notare la Marchesa che caccia

Impegnata in politica[2], fu una rivale di Georgiana Spencer, duchessa di Devonshire: anche se non così affascinante, Lady Salisbury era avvenente, carismatica e un po' eccentrica. Amava essere attiva dalla mattina alla sera e sembrava avesse bisogno di dormire molto poco. Si svegliava presto per andare a caccia, per poi seguire una giornata di attività instancabile prima di uscire la sera, splendidamente vestita, a una serie di feste e balli. Era anche molto abile nel tiro con l'arco e nell'equitazione. Fu lei la forza trainante della caccia in Hertfordshire per molti anni. Nonostante la sua costituzione esile, era conosciuta come una cavallerizza senza paura che saltava gli ostacoli senza pensarci due volte. Nel 1819, raggiunti i 70 anni, finalmente consegnò i suoi cani alle cure del neonato Hertfordshire Hunt Club, ma continuò a cacciare come aveva sempre fatto, fino al 1828. Nonostante la mancanza di vista e di forza, passava tutta la giornata sul campo di caccia, legata al marito sulla stessa sella.

Matrimonio

modifica
 
James Cecil, I marchese di Salisbury, in un'incisione di fine Settecento

Lady Amelia sposò James Cecil, visconte Cranborne, l'erede di James Cecil, VI conte di Salisbury, il 2 dicembre 1773. Dopo il matrimonio, divenne una forte sostenitrice del partito Tory.

 
Vista della facciata sud di Hatfield House

Dopo la morte del marito, Lady Salisbury continuò a vivere con suo figlio e i suoi nipoti a Hatfield House, nell'Hertfordshire, dove morì vittima di un incendio il 27 novembre 1835 all'età di ottantacinque anni[3]. Si crede che le penne sul suo cappello abbiano preso fuoco, mentre era al suo scrittoio e che ciò provocò l'incendio mortale. Il fuoco distrusse l'ala ovest della casa; successivamente vennero ritrovate solo le sue ossa.

Discendenza

modifica

Dal matrimonio tra Maria Amelia e James Cecil, I marchese di Salisbury nacquero quattro figli:

  1. ^ Tony Grumley-Grennan, Tales of English Eccentrics, Lulu.com, pp. 38 –, ISBN 978-0-9538922-4-2.
  2. ^ http://www.oxforddnb.com/view/article/68357
  3. ^ Michael Bentley, Lord Salisbury's World: Conservative Environments in Late-Victorian Britain, Cambridge University Press, 6 settembre 2001, pp. 10 –, ISBN 978-1-139-42904-7.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN61364591 · ISNI (EN0000 0000 4712 4773 · CERL cnp01939740 · LCCN (ENno2008127702 · GND (DE1027332110 · BNE (ESXX5636376 (data)