L'Eolo fu un vascello di linea veneziano da 70 cannoni che prestò servizio nella Armada tra il 1786 e il 1797. Apparteneva alla quarta serie della Classe Leon Trionfante.

Eolo
Descrizione generale
Tipovascello a due ponti
ClasseClasse Leon Trionfante
CantiereArsenale di Venezia
Impostazione1739
Varo23 dicembre 1784
Entrata in servizio11 maggio 1785
Radiazione23 luglio 1797
Destino finalecatturata dai francesi a Corfù
Caratteristiche generali
Lunghezza43,81 m
Larghezza12,85 m
Pescaggio6,43 m
PropulsioneVela
Armamento
ArmamentoArtiglieria[1]:

Alla costruzione

  • 28 cannoni da 40 libbre veneziane
  • 28 cannoni da 30 libbre
  • 14 cannoni da 14 libbre

Totale: 70

[1]
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Storia modifica

La costruzione del vascello di primo rango da 70 cannoni Eolo, appartenente alla quarta serie della classe "Leon Trionfante",[N 1] fu ordinata dal Senato della Repubblica di Venezia[2] e la nave fu impostata nel 1739 sotto la direzione del Proto dei marangoni Giovanni Battista de Zorzi. Il vascello fu completato sulla scalo fino ai "18 carati" e lasciato in riserva fino a che non fu deciso di completarlo. L'unità fu terminata sotto la direzione del Proto Iseppo Livio, e varata presso l'Arsenale il 23 dicembre 1784.[2]

L'Eolo entrò in servizio l'11 maggio 1785 sotto il comando del capitano Iseppo Colovich Maticola,[N 2] assegnato all'Armata Grossa di stanza a Corfù. Il 26 marzo 1797 il vascello assistette, rimanendo neutrale, ad uno scontro tra navi austriache e francesi avvenuto davanti a Porto Quieto, con le ultime che avendo la peggio si ritirarono verso Ancona.

Dopo la caduta della Repubblica di Venezia, avvenuta il 12 maggio 1797,[3] il vascello fu catturato dai francesi a Venezia il 23 dello stesso mese,[4] insieme alle rimanenti unità della Divisione della Sacca di Piave.[N 3] Ribattezzato inizialmente Éole assunse poi il nome di Robert l'11 novembre dello stesso anno,[5] in memoria del generale Robert morto a Ferrara il 10 gennaio 1797.

Nell'agosto 1798 il vascello ricevette un nuovo armamento basato su 26 cannoni da 18 libbre, 26 da 12 lb e 12 da 6 lb, di provenienza francese. Declassato al rango di vascello di terzo rango nel 1801, svolse il ruolo di nave prigione tra il 1806 e il 1807, venendo disarmata definitivamente nel 1810. Affondò nel 1818 al suo posto di ormeggio, in quanto lo scafo si spezzo il due.

Note modifica

Annotazioni modifica

  1. ^ La quarta serie della classe "Leon Trionfante" si componeva di due vascelli, il San Giorgio e lo Eolo.
  2. ^ A partire dal 1750 i vascelli dell'Armada veneziana adottarono, su decisione del Senato, una nuova colorazione avendo i fianchi dipinti a bande orizzontali gialle all'altezza del portelli dei cannoni, alternate a bande nere tra i portelli di un ponte e quelli sottostanti. Tale colorazione venne adottata anche dalla Royal Navy, su pressione esercitata da Lord Nelson, a partire dal 1795.
  3. ^ Si trattava dei vascelli Eolo, Vittoria, Galatea, della fregata grossa Minerva, della fregata leggera Bellona e della corvetta Aquila.

Fonti modifica

Bibliografia modifica

  • (FR) Napoléon Bonaparte, Correspondence inédite officielle et confidentielle de Napoléon Bonaparte Vol.2, Paris, A La Libraire Historique d'Émile Babeuf, 1822.
  • Guido Candiani, I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Venezia in età moderna, 1650-1720, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 2009.
  • Guido Candiani, Dalla galea alla nave di linea: le trasformazioni della marina veneziana (1572-1699), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2012.
  • Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'Età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Pisa University Press, 2012, ISBN 978-88-6741-004-0.
  • Guido Ercole, Duri i banchi. Le navi della Serenessima 421-1797, Gardolo, Gruppo Modellismo Trentino di studio e ricerca storica, 2006.
  • (EN) Gregory Fremont-Barnes, Nile 1798. Nelson's first great victory, Botley, Oxford, Osprey Publishing Midland House, 2011, ISBN 978-1-84603-580-7.
  • Cesare Augusto Levi, Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896, Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1896.
  • Mario Nani Mocenigo, L'Arsenale di Venezia, Roma, Ufficio Storico della Regia Marina, 1938.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica