Evodiamina

composto chimico

L'Evodiamina[1] è un alcaloide chinolonico, isolato dalla pianta cinese Evodia rutaecarpa ed ha una varietà di attività farmacologiche contro l'obesità, l'allergia, l'infiammazione, l'ansia, la nocicezione, il cancro e la termoregolazione.

Evodiamina
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC19H17N3O
Massa molecolare (u)303,36
Numero CAS518-17-2
Numero EINECS637-111-4
PubChem442088
SMILES
CN1C2C3=C(CCN2C(=O)C4=CC=CC=C41)C5=CC=CC=C5N3
Indicazioni di sicurezza

Inoltre, è un vasorilassante e protegge dalle lesioni miocardiche da riperfusione ischemica. Provoca l'arresto del ciclo cellulare, l'apoptosi, inibisce l'angiogenesi, l'invasione e le metastasi di diverse cellule tumorali in fase G2/M nella maggior parte delle linee cellulari tumorali.

Studi in vitro hanno dimostrato che l'evodiamina è piuttosto attiva contro la progressione delle cellule tumorali a concentrazioni micromolari-nanomolari, stimolando l'autofagia, che dovrebbero prolungare la sopravvivenza dell'essere vivente una volta inoculata.

L'evodiamina è selettiva per le cellule tumorali e meno tossica per le normali cellule umane, come ad esempio le cellule mononucleate del sangue periferico umano.

Gli studi hanno dimostrato che inibisce la proliferazione delle cellule NCI/ADR-RES del carcinoma mammario umano resistenti all'adriamicina, sia in vitro che in vivo, ed è risultata attiva quando somministrata per via orale, scoprendo che la somministrazione di 10 mg/kg di evodiamina dal 6º giorno dopo l'iniezione nella zona interessata del tumore nei topi ha ridotto la metastasi polmonare senza influenzare il peso dei topi stessi.

Gli studi hanno dimostrato che l'evodiamina inibisce l'enzima Topi, formando un complesso covalente del DNA con una concentrazione compresa tra 2,4 µM e 4,8 µM, costituendo il complesso CPT, riducendo i danni al DNA.

Esibisce l'arresto della fase di coesione con il ligando G2/M ma non arrestando la fase S, incoerente con il meccanismo inibitore degli enzimi Topi, CPT, evitando la maggior parte della polimerizzazione della tubulina.

È stato scoperto che l'evodiamina induce la produzione intracellulare del fattore ROS, causando la depolarizzazione mitocondriale che con l'apoptosi dei mitocondri genera ulteriore fattore ROS e lo sprigionarsi di ossido nitrico.

L'evodiamina scatena l'apoptosi dipendente e non, dalle caspasi diminuendo l'espressione del fattore enzimatico Bcl-2 e aumentando invece la trascrizione del fattore Bcl-2 e l'espressione del fattore bax in alcune cellule tumorali.

L'evodiamina provoca l'induzione alla morte cellulare agendo contemporaneamente tramite reazioni enzimatiche quali: la via del fosfatidilinositolo3chinasi, dell'Akt, della caspasi e tramite il ligando Fas e Fas-L, l'interazione col fattore NF-κB e l'enzima ubiquitina-proteasoma.

Note modifica

  1. ^ Amin Thawabteh, Salma Juma, Rafik Karaman, Henry Lavergne Holmes e altri, The Biological Activity of Natural Alkaloids against Herbivores, Cancerous Cells and Pathogens, su ncbi.nlm.nih.gov.

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