Festa del Carmine (Napoli)

«Tanto nella festa della Madonna del Mercato, quanto in altre occasioni, il popolo non pensa che a divertirsi e a stare allegro»

La Festa del Carmine è una festa tradizionale di Napoli, in particolare dei quartieri Mercato, Pendino e Porto. Si celebra nei giorni della ricorrenza cristiana della Madonna del Carmelo che ricade il 16 luglio. L'evento principale dei festeggiamenti è la simulazione dell'incendio del campanile più alto della città,[2] il campanile della Chiesa del Carmine Maggiore, la sera del 15 luglio.

Campanile del Carmine da una strada della zona Mercato

Origini

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Copia dell'icona della Madonna Bruna

Oggetto delle celebrazioni è Nostra Signora del Monte Carmelo (o anche del Carmine), uno dei titoli sotto cui viene invocata Maria, madre di Gesù, la cui memoria liturgica è fissata dal calendario romano generale il 16 luglio.

Secondo la tradizione dei monaci cristiani emigrando dalla Palestina a causa delle persecuzioni dei Saraceni portarono a Napoli un'immagine glicofilusa della Madonna venerata sul monte Carmelo, che per il colore della pelle viene definita Madonna Bruna, collocata secondo tradizione in una chiesa titolata a San Nicola concessa in seguito ai carmelitani e divenuta la Chiesa del Carmine. Il primo documento storico della presenza dei carmelitani si ha nel 1268 e l'icona sembrerebbe opera di scuola toscana del XIII secolo. Il culto è particolarmente sentito dai napoletani che hanno l'abitudine di usare l'esclamazione "Mamma d'o Carmene", indicando proprio l'icona della Madonna Bruna della Chiesa del Carmine maggiore.[3]

Alla festa della Madonna del Carmelo si sono poi legate le celebrazioni per la vittoria della coalizione cristiana capeggiata da Carlo V in cui prese parte anche il Regno di Napoli contro gli ottomani nell'assedio del 1535 della Goletta, fortezza posta a difesa di Tunisi. L'evento veniva ricordato ogni anno e celebrato con la costruzione di un fortino di legno a cui si dava fuoco, con il tempo il fortino fu sostituito dal campanile del Carmine.[4]

Il quartiere Mercato è stato fulcro delle rivolte del 1647 guidate da Masaniello, iniziate proprio durante le prime celebrazioni della festa e terminate con la morte di Masaniello nel giorno della ricorrenza, che condannato cercò rifugio nella Basilica del Carmine, pregando di poter partecipare prima di morire alla tradizionale cavalcata in onore della Vergine.[5][6]

Svolgimento

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«Napoli ha festeggiato tutto il giorno la Beata Vergine del Carmine, e ora dorme come una sirena ubriaca»

I festeggiamenti iniziano già nei giorni precedenti al 16 luglio, il culmine è nella sera della vigilia, con il tradizionale spettacolo pirotecnico e la simulazione dell'incendio del campanile del Carmine.[8][9][10]

  1. ^ Gregorovius F. (1909) Passeggiate per l'Italia, Carboni, Roma
  2. ^ Redazione Napolitan, La Festa del Carmine: una dei rituali più antichi e suggestivi della cultura napoletana - Napolitan.it, su Napolitan - Il nuovo modo di leggere Napoli, 16 luglio 2019. URL consultato il 16 luglio 2024.
  3. ^ Icona Madonna Bruna – Carmine Maggiore, su web.archive.org, 10 gennaio 2022. URL consultato il 16 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2022).
  4. ^ Un incendio, una storia. La chiesa della Madonna del Carmine a Napoli, su www.storico.org. URL consultato il 16 luglio 2024.
  5. ^ Gurgo, p. 102.
  6. ^ (EN) EWTN, La Vergine del Carmine a Napoli: la festa tra storia, leggende e fede, su ACI Stampa. URL consultato il 15 luglio 2024.
  7. ^ A. Savino, Narrate uomini la vostra storia, Milano, Adelphi, 1984.
  8. ^ Video della simulazione dell'incendio del campanile, su napoli.repubblica.it.
  9. ^ Comune di Napoli, Festa del Carmine. La Notte della Tammorra in Piazza Mercato e l'Incendio del Campanile, su www.comune.napoli.it. URL consultato il 15 luglio 2024.
  10. ^ Sergio Gradogna, Quando il campanile del Carmine va a fuoco, su Charme, 17 luglio 2013. URL consultato il 15 luglio 2024.

Collegamenti esterni

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