Filosofia dello sport

La filosofia dello sport è una disciplina filosofica che analizza concettualmente i temi sportivi.

La filosofia dello sport è nata nell'antica Grecia.

La prospettiva filosofica in ambito sportivo ha avuto origine nell'antica Grecia ed è rinata nel tardo XX secolo[1] grazie ai filosofi Paul Weiss e Howard Slusher[2][3]. I temi della disciplina spaziano in differenti aree, rientranti principalmente in cinque categorie filosofiche: metafisica, etica, filosofia del diritto, filosofia politica ed estetica. Incorporano le relazioni metafisiche tra lo sport, l'arte e il gioco, le questioni etiche della virtù e della correttezza e più in generale temi sociopolitici[1].

Storia modifica

Antica Grecia modifica

Nell'antica Grecia – culla sia della filosofia, sia dei Giochi olimpici – le filosofie ellenistiche attribuivano grande importanza alle prestazione atletiche, che nella visione del tempo rispecchiavano l'abilità di un leader nel guidare gli altri[4]. Lo sport era considerato come un'indagine epistemica, un processo metodologico attraverso il quale la competizione svelava il reale potenziale atletico di una persona: l'atletica come misura del valore individuale era vista quale rimedio alla disuguaglianza sociale.

Lo sport era inoltre considerato un mezzo di educazione morale: Platone si dichiarò in favore della partecipazione femminile allo sport per l'arricchimento morale delle donne, mentre Aristotele descrisse l'attività fisica come una responsabilità etica[1].

Età contemporanea modifica

Al termine del XIX secolo, durante le importanti riforme educative del tempo, il legame tra educazione fisica, salute e benessere fu oggetto di interesse da parte di studiosi. Al tempo i benefici dell'attività fisica in termini di salute ed istruzione erano considerati una componente della vita pubblica ed i sostenitori dell'educazione fisica assunsero posizioni filosofiche sulla teologia, sul dualismo mente-corpo e sulla metafisica. In generale la filosofia politica divenne popolare in quel periodo storico, quale risposta alle questioni sociali e politiche e in associazione al dovere civico ed alla cittadinanza responsabile[3].

La rinascita dell'interesse per la filosofia dello sport quale disciplina prese il via nel 1969 con la pubblicazione del libro Sport: A Philosophical Inquiry (inglese, in italiano Sport: Un'indagine filosofica) scritto da Paul Weiss, docente di filosofia presso l'Università Yale. Nel testo – considerato la prima opera dedicata alla filosofia dello sport – l'autore indica l'elitarismo accademico quale causa dell'assenza di interesse al riguardo del tema sportivo, considerato fino a quel momento triviale e ordinario[5]. Numerosi studi e pubblicazioni relativi alla disciplina sono avvenuti in Asia, in particolare in Giappone[6].

Temi modifica

I temi più importanti all'interno della disciplina riguardano l'aspetto sociale dello sport, l'estetica delle prestazioni sportive, l'epistemica di strategie e tecniche individuali e di squadra, l'etica sportiva, la logica delle regole sportive e la metafisica dello sport quale componente della natura umana[6]. Sono inoltre state pubblicate opere al riguardo della filosofia dello sport in termini artistici e fisici, oltre che dedicate agli sport diventati popolari con la generazione X come bouldering, surf e skateboard[7].

La disciplina si interseca inoltre con altre tipiche della filosofia contemporanea quali quelle dell'educazione, della mente, delle regole, della scienza e sociale.

Etica modifica

I temi etici all'interno della filosofia dello sport sono incentrati sul comportamento dell'atleta in relazione alle regole, agli altri atleti ed agli spettatori, oltre che su fattori esterni come le questioni socioeconomiche legate a tifosi e comunità locali. Un ulteriore aspetto trattato è quello legato al doping ed all'etica dell'intervento medico nella prestazione atletica – entro quali limiti sia accettabile e quali confini si possano porre – con particolare attenzione alle conseguenze del divieto di alcune tipologie dello stesso.

I temi etici di questa disciplina sono solitamente analizzati attraverso tre teorie morali: il consequenzialismo, la deontologia e l'etica della virtù[8].

Note modifica

  1. ^ a b c (EN) Heather Reid, Introduction to the Philosophy of Sport (Elements of philosophy), Rowman & Littlefield Publishers, 2012, ISBN 0742570622.
  2. ^ (EN) Anthony Quinton, Locker Room Metaphysics (abstract), in The New York Review, 1969.
  3. ^ a b (EN) R. Scott Kretchmar, Philosophy of Sport, in John D. Massengale e Richard A. Swanson, The History of Exercise and Sport Science, Human Kinetics Publishers, 1996, p. 181, ISBN 0873225244.
  4. ^ (EN) Alun Hardman, Philosophy of Sport, Cambridge Scholars Publishing, 2010, ISBN 1443825166.
  5. ^ (EN) Kenneth Shouler, If Life is Finite, Why am I Watching this Damn Game?, in Philosophy Now, 2003. URL consultato il 19 febbraio 2022.
  6. ^ a b (EN) AA.VV., Resource Guide to the Philosophy of Sport and Ethics of Sport (PDF), in Hospitality, Leisure, Sport and Tourism Network, 2008 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2009).
  7. ^ (EN) Francis Sanzaro, The boulder; a philosophy for bouldering, 2013, ISBN 0954877993.
  8. ^ (EN) Mike McNamee, Ethics and Sport, su Philosophy of Sport (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2011).

Bibliografia modifica

Articoli accademici modifica

  • (EN) Howard S. Slusher, Sport: A Philosophical Perspective (abstract), in Law and Contemporary Problems, vol. 38, n. 1, Duke University School of Law, 1973, pp. 129-134, ISSN 0023-9186 (WC · ACNP). URL consultato il 19 febbraio 2022.

Libri modifica

Pubblicazioni modifica

  • (EN) Journal of the Philosophy of Sport, The International Association for the Philosophy of Sport, ISSN 0094-8705 (WC · ACNP).
  • (EN) Sport, Ethics and Philosophy, Taylor & Francis, ISSN 17511321 (WC · ACNP).

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica