Fossa Diamantina

zona di frattura

La fossa Diamantina, o zona di frattura Diamantina, è un'area situata nella parte sudorientale del fondale dell'Oceano Indiano dove sono presenti estese dorsali e fosse oceaniche.[1]

La zona di frattura Diamantina marcata in rosso.

È posizionata a sud del bacino Wharton e del bacino di Perth, e a sudovest del plateau Naturaliste.

Scarpate modifica

Essendo parallela alla dorsale indiana sudorientale, la fossa Diamantina non è propriamente una zona di frattura delle placche tettoniche,[2] quanto piuttosto una scarpata che separa due pianori oceanici. Infatti la sua estensione occidentale è chiamata proprio scarpata Diamantina e rappresenta il margine meridionale della dorsale di Broken. Queste caratteristiche sono rispecchiate nella corrispondente topografia dell'altro versante della dorsale indiana sudorientale. La dorsale di Broken si è formata contemporaneamente al pianoro delle Kerguelen.

Esplorazione modifica

I primi rilievi della fossa Diamantina furono effettuati nel 1960 dalle navi oceanografiche Velma e Argo. Il nome alla fossa fu attribuito in ricordo della nave HMAS Diamantina K377 che fece ulteriori e più approfondite indagini nel 1961.

Batimetria modifica

 
Batimetria della fossa Diamantina

L'abisso Diamantina, inizialmente rilevato a 8.047 m di profondità, è stato considerato dagli anni 1960 il punto più profondo dell'intera area; si trova circa 1 125 km a Ovest-Sud-Ovest della città di Perth, nell'Australia occidentale e le sue coordinate sono 35°S 104°E / 35°S 104°E-35; 104.

Per risolvere la questione sul punto più profondo dell'Oceano Indiano, l'intera area della fossa Diamantina è stata ispezionata nel marzo 2019 dalla Five Deeps Expedition utilizzando il batiscafo Deep Submersible Support Vessel DSSV Pressure Drop, equipaggiato con un ecoscandaglio multibeam Kongsberg SIMRAD EM124. Con questa apparecchiatura è stata rilevata una profondità massima di 7.019±17 metri alle coordinate 33°37′52″S 101°21′14″E / 33.631111°S 101.353889°E-33.631111; 101.353889 dell'abisso Dordrecht.[3]

Indagini successive hanno confermato che l'abisso Dordrecht ha un'estensione di 80x95 km e una profondità massima di circa 7.100 metri alle coordinate 33°25′12″S 101°28′48″E / 33.42°S 101.48°E-33.42; 101.48 e che questo è il punto più profondo dell'intera zona di frattura Diamantina.[4][5] Dordrecht era il nome dato a uno dei velieri della Compagnia olandese delle Indie orientali che esplorò la costa occidentale dell'Australia nel 1619 e scoprì l'arcipelago delle Houtman Abrolhos.

Nel punto corrispondente all'abisso Diamantina, la profondità dell'acqua era di soli 5.300 metri,[4] cioè molto meno profonda di quanto precedentemente supposto,[6][7] e ha quindi confermato che il punto più profondo dell'Oceano Indiano si trova nella fossa di Giava.

Il punto meno profondo dell'area si trova a 1.125 m nella dorsale di Broken, vicino alla dorsale Novanta Est.[8]

Note modifica

  1. ^ Key ecological features of the South-west Marine Region Archiviato l'11 agosto 2011 in Internet Archive.
  2. ^ IHO-IOC GEBCO Gazetteer of Undersea Feature Names, March 2011 version; www.gebco.net (XLS), su gebco.net, GEBCO. URL consultato il 16 novembre 2011.
  3. ^ Science Landers Flere, Skaff & Closp, in fivedeeps.com. URL consultato il 22 ottobre 2019.
  4. ^ a b Heather A. Stewart, Alan J. Jamieson: The five deeps: The location and depth of the deepest place in each of the world's oceans. In: Earth-Science Reviews 197, October 2019, 102896, doi:10.1016/j.earscirev.2019.102896.
  5. ^ ETOPO1 Global Relief Model, su ngdc.noaa.gov, NOAA. URL consultato il 7 marzo 2012.
  6. ^ Hydro International.com, Exploring the Deepest Points on Planet Earth, su hydro-international.com, 18 giugno 2019. URL consultato il 20 giugno 2019.
  7. ^ Five Deeps Expedition, Deep sea pioneermakes history again as first human to dive to the deepest point in the Indian Ocean, the Java Trench (PDF), su fivedeeps.com, 16 aprile 2019. URL consultato il 20 giugno 2019.
  8. ^ Stow, D. A. V. (2006) Oceans : an illustrated reference Chicago : University of Chicago Press, ISBN 0-226-77664-6 - page 127 for map of Indian Ocean and ridges

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica