Frost (album)

album degli Enslaved del 1994

Frost è il secondo album in studio del gruppo musicale progressive black metal norvegese Enslaved, pubblicato nel 1994 su etichetta Osmose Productions[1].

Frost
album in studio
ArtistaEnslaved
Pubblicazione4 agosto 1994
Durata50:10
Dischi1
Tracce9
GenereBlack metal
Viking metal
EtichettaOsmose Productions
ProduttoreEirik "Pytten" Hundvin, Enslaved
FormatiCD, LP, MC, download digitale
Enslaved - cronologia
Album precedente
(1994)
Album successivo
(1997)

Il disco modifica

Musica e testi sono stati scritti nel periodo 1993-1994. L'album è stato registrato nei mesi di giugno e luglio 1994 nello Studio Grieghallen di Bergen in Norvegia e qui mixato a luglio. Gli ingegneri del suono erano Eirik "Pytten" Hundvin e David, l'album è stato prodotto e mixato da Pytten e dalla band. Pytten ha anche suonato nella traccia Yggdrasil.

Stile musicale e testi modifica

Dato che la band non tratta prettamente di tematiche inerenti al satanismo, i membri del gruppo hanno esplicitamente descritto la propria musica come "Viking metal", e non "Black metal"; ciononostante, Götz Kühnemund della rivista Rock Hard dichiarò che la musica contenuta in Frost è "senza se e senza ma impeccabile riguardo alle coordinate stilistiche del Black Metal, catturando lo stato d'animo della scena norvegese dei primi anni novanta sia musicalmente che in termini di contenuto".[2] Egli descrisse l'album come un misto di "voci di Berserker che urlano furiosamente, batteria violenta, riff ribaltanti, melodie nordiche" e definì la produzione "molto buona, ma totalmente non commerciale".[2] La band si collega, secondo Kai Wendel, al filone della seconda ondata black metal grazie a: «[...] riff tipicamente nordici e furiosi e le voci ruvide che stridono con la monumentalità orchestrale. Questo effetto formativo si ottiene con l'uso della tastiera ben ponderato, i tessuti sonori finemente intrecciati, a volte molto patetici, danno alla musica la sua pienezza. In Frost, il trio pone ancora più enfasi sugli elementi lirici rispetto al suo predecessore omonimo (noto anche come Vikingligr Veldi) o al CD diviso con gli Emperor. Tracce come Yggdrasil e Isoders Dronning avrebbero potuto nascere dalla penna di Quorthon, con titoli che ricordano la sua epopea vichinga, Hammerheart. La verità è che si tratta di un disco molto curato».[3]

Copertina modifica

La copertina mostra un glaciale paesaggio fotografato da Svein Grønvold, nella parte superiore è presente il logo della band e nella parte inferiore il titolo dell'album. Invece delle lettere dell'alfabeto, sono state utilizzate come caratteri di stampa delle rune che assomigliano a delle lettere, ma in parte non corrispondono ad esse. La F è rappresentata dalla runa Ansuz del Fuþark antico con valore fonetico a, la R da Raidho, la O da Ingwaz con il fonema ŋ, la S da Sowilo nella variante del Fuþark recente e la T da Tiwaz. Nelle versioni più comuni le lettere e il titolo sono centrati sulla copertina, ma in altre versioni in LP la scritta Enslaved è in alto a sinistra e il titolo del disco stampato in basso a destra, entrambi proporzionalmente più piccoli della versione in CD. Il design della copertina è di Ivar Bjørnson e Grutle Kjellson.

Sul retro dell'album c'è la lista dei titoli delle canzoni, alcune righe in norvegese e immagini di Grutle Kjellson con in testa un elmo normanno, Ivar Bjørnson con una spada e Trym Torson in abiti di pelle con maschera e frusta.

Accoglienza modifica

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic     [4]
Piero Scaruffi          [5]

Kai Wendel ha scritto nella sua recensione su Rock Hard che "[...] la band [...] è riuscita a sviluppare ulteriormente lo stile che era nato con Under the Sign of the Black Mark. [...] Gli Enslaved sono la cosa migliore che la Norvegia attualmente[quando?] abbia da offrire in termini di suoni estremi e meritano il titolo di "Bathory degli anni novanta" per la loro musica".[3] Götz Kühnemund, recensendo l'album nel 2009, scrisse che gli elementi musicali "si combinano per formare un gigante [...] Le opere successive della band furono musicalmente sofisticate e molto più meticolosamente realizzate, ma la rabbia feroce e l'energia grezza di Frost non possono essere riprodotte quindici anni dopo. E quando parliamo di "rabbia" ed "energia", non stiamo parlando di scoppi incontrollati di violenza adolescenziale, ma di una forza unica che cattura l'ascoltatore e lo lancia in altri mondi. E crea un piacere perverso, irrefrenabile".[2] Nel 2010, Frost è stato inserito nella Hall of Fame della rivista Decibel. Nel 2009 la traccia Frost, title track dell'album, è stata inserita nella colonna sonora del videogioco Brütal Legend per PlayStation 3 e Xbox 360.

Tracce modifica

  1. Frost – 2:52
  2. Loke – 4:22
  3. Fenris – 7:16
  4. Svarte Vidder – 8:43
  5. Yggdrasil – 5:23
  6. Jotunblod – 4:07
  7. Gylfaginning – 5:31
  8. Wotan – 4:12
  9. Isöders Dronning – 7:45

Formazione modifica

Note modifica

  1. ^ Antonio Lo Giudice, Black metal Lay down your soul to the gods rock’n’roll, su ondarock.it.
  2. ^ a b c Götz Kühnemund, Enslaved, in Rock Hard, 269ª ed., 2009-10, p. 96.
  3. ^ a b Kai Wendel, Enslaved, in Rock Hard, 92ª ed.. URL consultato il 19 dicembre 2012.
  4. ^ Jason Anderson, Frost – Enslaved: Songs, Reviews, Credits, Awards: AllMusic, in AllMusic. URL consultato il 22 settembre 2012.
  5. ^ Piero Scaruffi, The History of Rock Music - Enslaved, su scaruffi.com, www.scaruffi.com. URL consultato il 6 settembre 2019.

Collegamenti esterni modifica

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