Gaetanina Calvi (Milano, 1887Carate Brianza, 1964) è stata un'ingegnera italiana, prima donna laurearsi al Politecnico di Milano e la seconda in Italia dopo Emma Strada.[1][2]

Gaetanina Calvi

Biografia modifica

Originaria di una famiglia della Val Brembana, figlia e nipote di ingegneri, si diploma al Liceo classico Giuseppe Parini con il massimo dei voti e, nell'anno accademico 1908/1909, si iscrive a ingegneria civile al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 1913 con 85/100.[3][4] Successivamente si dà alla libera professione, prima a Milano e poi a Carate.

Lavora al progetto dell'Istituto dei Ciechi di Milano nel 1925 e inizia ad insegnare (elargendo loro una grande donazione dopo la morte della madre, nel 1933).[5]

Nel 1940, con l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale, si ritira dall'insegnamento, così da rimanere al sicuro in campagna.

Ha continuato a lavorare come libera professionista fino alla sua morte, avvenuta a Carate nel 1964.

Note modifica

  1. ^ Alessandro Mariani, Gaetanina Calvi, la prima laureata al Politecnico, su Frontiere - Politecnico di Milano, 28 marzo 2023. URL consultato il 22 marzo 2024.
  2. ^ (EN) Maria Malatesta, Society and the Professions in Italy, 1860-1914, Cambridge University Press, 20 giugno 2002, ISBN 978-0-521-89383-1. URL consultato il 22 marzo 2024.
  3. ^ #Xmilanocittastato, La prima donna a laurearsi al Politecnico fu Gaetanina Calvi nel 1913, 50 anni dopo la sua fondazione, su Milano Città Stato, 25 gennaio 2018. URL consultato il 22 marzo 2024.
  4. ^ 8 marzo, la prima volta non si scorda mai: viaggio nelle milanesi da record, su la Repubblica, 4 marzo 2021. URL consultato il 22 marzo 2024.
  5. ^ (EN) Helena Seražin, Emilia Maria Garda e Caterina Franchini, Women's Creativity since the Modern Movement (1918-2018): Toward a New Perception and Reception, Založba ZRC, 13 giugno 2018, ISBN 978-961-05-0106-0. URL consultato il 22 marzo 2024.

Bibliografia modifica

  • Annamaria Galbani, Donne al Politecnico di Milano: studenti e docenti dalle origini al 1950, in Donne politecniche, Milano, Libri Scheiwiller, 2001, pp. 55-72. (atti del convegno e catalogo della mostra, Milano 22 maggio 2000)

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