Gaetano Cesari

musicologo, critico musicale e bibliotecario italiano

Gaetano Cesari (Cremona, 24 giugno 1870Sale Marasino, 21 ottobre 1934) è stato un musicologo, critico musicale e bibliotecario italiano.

Biografia modifica

Nato in una famiglia di modeste condizioni economiche, intraprese studi regolari in campo musicale solo a partire dal 1887, quando entrò nel conservatorio di Milano dopo aver frequentato un istituto tecnico. Dopo essersi diplomato in violoncello nel 1891, proseguì gli studi di composizione e di musicologia in Germania. Si laureò in Filosofia all'Università di Monaco nel 1907 con una tesi intitolata Die Entstehung des Madrigals im XVI Jahrhundert, che gli frutterà la lode e sarà poi pubblicata anche in italiano col titolo Le origini del madrigale musicale cinquecentesco nel 1912 sulla Rivista musicale italiana, XIX, 1, pp. 380-428.

Il 10 maggio 1904 fu iniziato in Massoneria nella loggia La Ragione di Milano, appartenente al Grande Oriente d'Italia, [1].

Ritornato in Italia dopo i suoi studi, nel 1908, Gaetano Cesari iniziò l'attività di critico musicale. Fu critico musicale dei quotidiani Il Secolo e Corriere della Sera (dal 1917 al 1924) della Rivista musicale italiana, e perfino di periodici stranieri (Revue des pays latins e Bulletin de la Société internationale de musicologie). Fu bibliotecario al conservatorio «Giuseppe Verdi» di Milano e insegnò Storia della musica all'Università degli Studi di Milano. Si interessò soprattutto alla storia della teoria musicale nel Medio evo e in epoca rinascimentale. Svolse un importante lavoro di schedatura del patrimonio musicale in Lombardia; in particolare, studiò i manoscritti riguardanti la teoria musicale conservati nella Biblioteca Ambrosiana e nel 1911 pubblicò il Catalogo ragionato. Nel 1931 fondò la collana di Istituzioni e monumenti dell'arte musicale italiana pubblicati dall'editore Ricordi.

La sua città natale gli ha dedicato la via che collega il teatro Ponchielli alla chiesa di San Pietro al Po.

Scritti (selezione) modifica

Note modifica

  1. ^ Fulvio Conti, I Fratelli e i Profani. La Massoneria nello spazio pubblico, Pacini ed. Pisa, 2020, p. 219.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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