Gaudenzio (vicarius Africae)
Gaudenzio (latino: Gaudentius; ... – ...; fl. 398-409) è stato un senatore e governatore romano.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/dd/Gaudentius_bollo_tegola_da_domus_sul_Celio.jpg/170px-Gaudentius_bollo_tegola_da_domus_sul_Celio.jpg)
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c8/Antinous_as_Dionysus%2C_Ny_Carlsberg_Glyptotek%2C_Copenhagen_%2810531992035%29.jpg/170px-Antinous_as_Dionysus%2C_Ny_Carlsberg_Glyptotek%2C_Copenhagen_%2810531992035%29.jpg)
Di famiglia senatoriale, Gaudenzio era amico dell'influente Quinto Aurelio Simmaco, che lo raccomandò presso Minervio e Cecina Decio Albino (due alti funzionari della corte imperiale) nel 398/399.[1] Nel 401 era alla corte imperiale; in tale occasione intercedette affinché l'imperatore Onorio desse il suo consenso a un matrimonio tra due cugini, parenti di Simmaco.[2] Nel 409, sette anni dopo la morte del suo amico e protettore, ricopriva la carica di vicarius Africae; in tale qualità ricevette un rescritto imperiale, conservatosi nel Codice teodosiano.[3]
È stato identificato con il Gaudentius che possedette una villa sul Celio,[4] eretta tra la Basilica Hilariana e la domus dei Simmaci, e probabilmente l'Antinoo Casali.[5]
Note
modificaBibliografia
modifica- «Gaudentius 3», PLRE II, Cambridge University Press, 1980, ISBN 9780521201599, p. 493.
- Giandomenico Spinola, «Il Dominus Gaudentius e l'Antinoo Casali: alcuni aspetti della fine del paganesimo da una piccola domus sul Celio?», Mélanges de l'Ecole française de Rome. Antiquité, 1992 104, pp. 953-979.
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