Minervio (latino: Minervius; fl. 395-399) è stato un funzionario romano di età imperiale, corrispondente di Quinto Aurelio Simmaco.

Biografia

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Nato probabilmente a Treviri[1], nella Gallia Belgica, aveva due fratelli, Florentino e Protadio, assieme ai quali ricevette diverse lettere di Quinto Aurelio Simmaco;[2] aveva anche un figlio, chiamato Protadio.[3] È probabile che suo padre fosse il Minervio che partecipò all'ambasciata del Senato romano presso l'imperatore Valentiniano II insieme a Vettio Agorio Pretestato e Volusio Venusto.[4]

Nel 395 circa ricoprì probabilmente la carica di magister epistolarum a corte; in tale funzione riceveva le lettere contenenti petizioni all'imperatore, come quella indirizzatagli da Simmaco sull'accoglimento di una delegazione proveniente dalla Campania.[5]

Nel 397-398 è attestato come comes rerum privatarum dell'imperatore Onorio da due leggi, conservatesi nel Codice teodosiano.[6] In questo periodo ricevette da Simmaco una copia di due suoi discorsi.[7]

Successivamente, nel 398/399, fu comes sacrarum largitionum. Mentre ricopriva questa carica, ricevette una legge conservatasi nel Codice giustinianeo[8] e una lettera di Simmaco che gli raccomandava un certo Paolo.[9]

  1. ^ PLRE, sulla base di Simmaco, Lettere, IV.40.
  2. ^ Simmaco, Lettere, IV.35-49.
  3. ^ Simmaco, Lettere, IV.55.
  4. ^ Ammiano Marcellino, Storie, XXVIII.1.25, citato in Cristiana Sogno, Q. Aurelius Symmachus: a political biography, University of Michigan Press, 2006, ISBN 9780472115297, p. 95.
  5. ^ Simmaco, Lettere, IV.46.
  6. ^ Codice teodosiano VII 13.14 (datata 12 novembre 397), I 11.1 (datata 23 dicembre 398)
  7. ^ Simmaco, Lettere, VII.58.
  8. ^ Codice giustinianeo, XI 71.4.
  9. ^ Simmaco, Lettere, IV.37.

Bibliografia

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  • «Minervius 2», PLRE I, p. 603.
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