Gerardo di Lorena anche indicato come Gerardo d'Alsazia (dalla sua terra d'origine), Gerardo di Chatenoy (da un vecchio castello a Chatenoy) o Gerardo delle Fiandre (dalla patria d'origine della moglie). (... – Remiremont, 11 agosto 1070) fu Conte di Metz e Chatenoy dal 1047 e Duca di Lorena, dal 1048, alla sua morte.

Gerardo
Gerardo I di Lorena e sua moglie Edvige
Duca di Lorena
In carica1048 - 1070
PredecessoreAdalberto
SuccessoreTeodorico
Nome completoGerardo di Lorena
Altri titoliConte di Metz e Chatenoy
MorteRemiremont, 11 agosto 1070
DinastiaCasato di Lorena
PadreGerardo IV di Bouzonville
MadreGisella
ConsorteEdvige di Namur
FigliTeodorico
Gerardo
Beatrice e
Gisella
Religionecattolico

Origine

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Secondo le Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, Gerardo era figlio maschio secondogenito del Conte di Metz, Gerardo IV di Bouzonville e di Gisella[1], di cui non si conoscono gli ascendenti (forse era figlia di Teodorico I dell'Alta Lorena).
Gerardo IV di Bouzonville, ancora secondo le Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, era figlio del conte di Metz, Adalberto e della moglie Giuditta[2].

Biografia

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Sempre secondo le Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, suo fratello primogenito era Adalberto[1], che nel 1047, ricevette dal re di Germania e futuro Imperatore del Sacro Romano Impero, Enrico III, il Ducato dell'Alta Lorena (Lotaringia)[3].

Adalberto, l'anno successivo, combattendo contro il precedente duca di alta Lorena, Goffredo il Barbuto, fu sconfitto e ucciso in battaglia a Thuin, l'11 novembre 1048, ed Enrico III immediatamente nominò duca dell'Alta Lorena (Lotaringia), il giovane fratello di Adalberto, Gerardo[3] che era già conte di Chatenoy e di Metz, come ci confermano anche le Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium[4].
Anche le Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ citano Gerardo col titolo di duca, mentre il fratello minore, Olderico viene citato col titolo di conte[5], che dovette affrontare Goffredo il Barbuto, che continuò a battersi, nel tentativo di impossessarsi della regione della Mosella[3]; Gerardo oppose una strenua resistenza e Goffredo venne forzato ad arrendersi[3]; per la seconda volta, Goffredo era prigioniero, scomunicato ed aveva perso tutti i suoi domini[3]; in seguito, dopo il suo pentimento, secondo lo storico medievalista, Alan V. Murray, nel suo The crusader Kingdom of Jérusalem, A Dynastic History 1099-1125 (non consultato), Goffredo riottenne dal vescovo la contea di Verdun[6]; ed in quello stesso periodo, verso il 1050, Goffredo riottenne da Enrico III un suo feudo nella diocesi di Colonia, con l'incarico di tenere a freno Baldovino V delle Fiandre[7], comportandosi da vassallo irreprensibile[7].
Gerardo, oltre all'aiuto di Enrico III ebbe il sostegno dei capi delle diocesi del suo ducato, tra i quali il vescovo di Toul, Bruno d'Eguisheim-Dagsbourg, che, nel 1049 fu eletto papa col nome di Leone IX[8].

La sua alleanza con la Chiesa fu leale, con la fondazione di abbazie come Moyenmoutier, Saint-Mihiel e Remiremont. Il più importante dei rappresentanti ecclesiastici lorenesi dell'epoca, Umberto di Silva Candida, scomunicò il Patriarca di Costantinopoli, Michele I Cerulario, nel 1054, contribuendo al Grande Scisma.

Il 18 giugno 1053 Gerardo e il principe Rodolfo di Benevento inviarono le truppe papali e di Svevia nella battaglia di Civitate, una sconfitta disastrosa per il papato. I loro nemici, i Normanni, al comando di Umfredo d'Altavilla e Riccardo I di Aversa, sconfissero gli alleati della Santa Sede e catturarono Gerardo, tenendolo prigioniero a Benevento. Più tardi egli riuscì a ritornare in Lorena.

Il 15 ottobre 1062, Gerardo comparve come testimone in un giudizio del vescovo Udone, che era succeduto a Bruno d'Eguisheim-Dagsbourg, nella diocesi di Toul, come ci riporta la Histoire de l'église de Saint-Diez[9].

I'11 aprile 1067, Gerardo, assieme alla moglie, Edvige fece una donazione all'Abbazia di Echternach, come ci viene confermato dal documento nº 366 del Mittelrheinisches Urkundenbuch I[10].

Tra i suoi tanti progetti di costruzione, vi fu il castello di Prény, nel centro del ducato, che fu la parte iniziale della capitale, Nancy.

Gerardo morì a Remiremont, nel 1070, mentre tentava di sopprimere una rivolta. e lo storico, Georges Poull, nel suo libro La Maison souveraine et ducale de Bar (1994) (non consultato) riporta che secondo il cronista del XIV secolo, Jean de Bayon, fu avvelenato[11]; secondo L'OBITUAIRE DE L'ABBAYE DE SAINT-MANSUY-LÈS-TOUL, Gerardo morì l'11 agosto[12]; a Gerardo succedette il figlio primogenito, Teodorico, ancora in giovane età, come ci confermano le Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ[5].

Matrimonio e discendenza

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Gerardo sposò Edvige di Namur o delle Fiandre ( † 28 gennaio 1080), come conferma la Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis[13], che, ancora secondo la Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis era figlia del Conte Alberto I di Namur, e di Ermengarda[14], figlia del carolingio, Carlo I di Lorena, Duca della Bassa Lorena (Lotaringia)[14]. Edvige viene ricordata dal Liber memorialis von Remiremont. 1, per una donazione fatta assieme ai figli, Teodorico e Gerardo[15] e dal Cartulaires de l'abbaye de Molesme, Tome II (non consultato), come fondatrice dell'abbazia di Chatenoy[11].
Gerardo da Edvige ebbe quattro figli[11][16]:

  1. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XV.2: Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, par. 4, pag. 980 Archiviato il 7 agosto 2016 in Internet Archive.
  2. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XV.2: Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, par. 1, pagg. 977 e 978 Archiviato l'8 luglio 2015 in Internet Archive.
  3. ^ a b c d e Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pagg. 217 - 220
  4. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus X: Laurentii Gesta Episcoporum Virdunensium, par. 2, pag. 492 Archiviato il 6 ottobre 2015 in Internet Archive.
  5. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XV.2: Notitiæ Fundationis Monasterii Bosonis-Villæ, par. 1, pag. 978 Archiviato l'8 luglio 2015 in Internet Archive.
  6. ^ (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: Nobiltà della Sassonia-GODEFROI
  7. ^ a b Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pag. 222
  8. ^ Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, pag. 220
  9. ^ (LA) Histoire de l'église de Saint-Diez, par. E, pag. 353
  10. ^ (LA) Mittelrheinisches Urkundenbuch I', doc. 366, pag. 423 Archiviato il 2 agosto 1997 in Internet Archive.
  11. ^ a b c (EN) #ES Foundation for Medieval Genealogy: DUKES of LORRAINE - GERHARD
  12. ^ (LA) L'obituaire de l'abbaye de Saint-Mansuy-lès-Toul pag. 49 Archiviato il 30 gennaio 2016 in Internet Archive.
  13. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXV: Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis, par. 4, pag. 383, nota 24 Archiviato il 13 gennaio 2018 in Internet Archive.
  14. ^ a b (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXV: Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis, par. 4, pag. 383 Archiviato il 13 gennaio 2018 in Internet Archive.
  15. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Libri memoriales: Liber memorialis von Remiremont. 1, par. 9. II, pag. 53 Archiviato il 27 novembre 2016 in Internet Archive.
  16. ^ (EN) #ES Genealogy : Lorraine 11 - Gerhard IV of Alsace, su genealogy.euweb.cz. URL consultato il 22 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2021).
  17. ^ (LA) Monumenta Germanica Historica, Scriptores, tomus XXV: Genealogica ex Stirpe Sancti Arnulfi descendentium Mettensis, par. 4, pag. 383, nota 25 Archiviato il 13 gennaio 2018 in Internet Archive.
  18. ^ (LA) Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 5, doc. 3791, pagg. 136 e 137

Bibliografia

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Fonti primarie

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Letteratura storiografica

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  • Caroline M. Ryley, L'imperatore Enrico III, in «Storia del mondo medievale», vol. IV, 1999, pp. 193–236

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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http://genealogy.euweb.cz/lorraine/lorraine11.html

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