Ghi (gastronomia)
Il ghi (dalla lingua hindī घी ghī a sua volta dal sanscrito घृतम् ghṛta; come anglismo anche ghee)[1] è il burro chiarificato usato nella cucina indiana e, in generale, nei Paesi asiatici. Si tratta di un burro privato dell'acqua e della componente proteica, con un contenuto di acidi grassi saturi del 48% circa.[1]
Ghi | |
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Origini | |
Altri nomi | ghee |
Luogo d'origine | ![]() |
Diffusione | Asia |
Dettagli | |
Categoria | condimento |
Come si preparaModifica
Il ghi può essere acquistato pronto (quasi ovunque in India, Pakistan e paesi limitrofi; fuori dall'India si può trovare nei negozi di alimentari etnici), ma può essere facilmente preparato in casa, lasciando sobbollire a fuoco molto basso la quantità di burro desiderato, ad una temperatura leggermente superiore ai 100 °C.[1] Dopo la cottura, durante la quale l'acqua evapora completamente, una parte delle proteine forma una schiuma che viene eliminata con una schiumarola e un'altra parte imbrunisce e si deposita sul fondo. Il burro viene quindi filtrato e posto in vasetti di vetro sigillati.[1]
ConservazioneModifica
Il ghi può essere conservato fuori dal frigorifero, in luogo fresco e asciutto; può durare alcuni mesi. In frigorifero, può durare anche un anno.[2]
UtilizzoModifica
Il ghi, analogamente al burro chiarificato, può essere utilizzato per friggere: essendo privo di acqua e proteine, il suo punto di fumo è molto elevato.[3]
Si utilizza inoltre al posto del burro in numerose preparazioni indiane; per esempio, il chapati viene spalmato di ghi.
NoteModifica
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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Collegamenti esterniModifica
- (EN) Ghi, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.