Giovanni Battista Salvatoni

militare italiano

Giovanni Battista Salvatoni (Gandino, 1909Palacio Ibarra, 14 marzo 1937) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Giovanni Battista Salvatoni
NascitaGandino, 1909
MortePalacio Ibarra, 14 marzo 1937
Cause della morteMorto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo Truppe Volontarie
Reparto2ª Batteria d'accompagnamento "Centauro".
Anni di servizio1930-1937
GradoCaporale maggiore
GuerreGuerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941)[1]
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Biografia modifica

Nacque a Gandino, provincia di Bergamo, nel 1909, figlio di Battista.[2] Chiamato a prestare servizio militare di leva nel Regio Esercito nell'aprile 1930, fu assegnato al 2º Reggimento artiglieria da montagna fino al settembre 1931 allorché fu posto in congedo con il grado di caporale maggiore, considerato idoneo a ricoprire il grado di sergente.[3] Nel novembre 1936, arruolatosi volontario per l'Africa Orientale Italiana, fu destinato dal deposito del 7º Reggimento artiglieria divisionale al gruppo artiglieria divisionale di marcia A.O.I.[3] Successivamente ottenne di passare fra i volontari in partenza per la guerra di Spagna, e si imbarcò a Napoli il 5 febbraio.[3] Arrivato a destinazione venne assegnato alla 2ª Batteria di accompagnamento del II gruppo Bandera della Divisione Centauro.[3] Cadde in combattimento a Palacio Ibarra il 14 marzo 1937, e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[4]

Onorificenze modifica

«Puntatore scelto e capopezzo di un cannone, rimaneva coraggiosamente al suo posto sotto un violento bombardamento di artiglieria, sino a quando una granata metteva fuori combattimento l’arma e i serventi. Rimasto miracolosamente illeso, accorreva ad altro pezzo della batteria riuscendo con esso a colpire e immobilizzare un carro armato nemico. Essendosi inceppato il congegno di tiro, incurante del grandinare dei proiettili, ritornava al suo pezzo distrutto, ne toglieva l’otturatore e, rimesso in efficienza il secondo pezzo, seguitava a battere efficacemente altri carri armati nemici, finché, colpito a morte da una granata, cadeva abbracciato al suo cannone. Palacio Ibarra, 14 marzo 1937 .[5]»
— Regio Decreto 14 ottobre 1937.[6]

Note modifica

Annotazioni modifica

Fonti modifica

  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare 1965, p. 2.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d Bianchi 2012, p. 207.
  4. ^ Bianchi 2012, p. 206.
  5. ^ Medaglia d'oro al valor militare Salvatoni, Giovan Battista, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 febbraio 2023.
  6. ^ Registrato alla Corte dei conti lì 15 novembre 1937, registro n. 38 guerra, foglio 255.

Bibliografia modifica

  • Andrea Bianchi, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Medagliere, Associazione Nazionale Alpini, 2012, ISBN 978-88-902153-2-2.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 221.

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