Gliese 436

stella nella costellazione del Leone

Gliese 436 (GJ 436) è una piccola stella nana rossa che dista circa 30 anni luce dalla Terra, nella costellazione del Leone.

Gliese 436
ClassificazioneNana rossa
Classe spettraleM2.5 V
Distanza dal Sole33,48 anni luce (10,27 parsec)
CostellazioneLeone
Coordinate
(all'epoca 2000)
Ascensione retta11h 42m 11,09s
Declinazione+26° 42′ 23,65″
Dati fisici
Diametro medio583 800 km
Raggio medio~0,42 R
Massa
0,44 +/- 0,0404 M
Metallicità48% del Sole
Età stimata~11 miliardi di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.10,68
Magnitudine ass.10,63
Nomenclature alternative
  • Ross 905
  • Catalogo Hipparcos: HIP 57087
  • G120-068
  • GCTP 2704.10
  • LHS 310,
  • AC+27:28217
  • Vyssotsky 616

Coordinate: Carta celeste 11h 42m 11.09s, +26° 42′ 23.65″

Attorno ad essa è stato scoperto un pianeta extrasolare dal diametro di 50.000 km, battezzato Gliese 436 b, e dalle misurazioni della velocità radiale si evincono due possibile compagni non ancora confermati.

Proprietà modifica

Lo spettro di questa stella indica che è di classe M2.5 V,[1] il che la colloca tra un gruppo popoloso di stelle di piccola massa note come nane rosse. La classe di luminosità di 'V' indica che si tratta di una stella di sequenza principale e che la produzione di energia dalla fusione nucleare dell'idrogeno avviene in corrispondenza della zona centrale. Modelli standardizzati per questa stella forniscono una dimensione stimata di circa il 42% del raggio del sole. Lo stesso modello predice l'atmosfera esterna che ha una temperatura di 3.318 K,[2] che conferisce il colore rosso-arancio di una classica stella di questo tipo. Essa ha una magnitudine apparente di 11°.[3] GJ 436 è più vecchio del Sole di diversi miliardi di anni ed è ricca di elementi pesanti (con masse maggiori di elio-4), pari al 48% del Sole. La velocità di rotazione prevista è di 1,0 km/s, e la cromosfera ha un basso livello di attività magnetica.[4]

Sistema planetario modifica

 
Rappresentazione artistica del sistema planetario Gliese 436

Gliese 436 b è stato scoperto nel 2004, ed è uno dei primi pianeti delle dimensioni di Nettuno individuati al di fuori del nostro sistema solare.[5] Nel 2007 è stato osservato un transito del pianeta sulla propria stella. Grazie al transito è stato possibile determinare il raggio (4,32 raggi terrestri) e la massa (22,2 masse terrestri). Se paragonato con Giove esso ha una massa di 0,074 e un diametro medio del 37%. Molto probabilmente il pianeta è costituito da "ghiaccio caldo", cioè acqua mantenuta allo stato solido dalla pressione, nonostante le alte temperature.[6]

Nel 2008, i ricercatori hanno annunciato la scoperta di un secondo pianeta, Gliese 436 c, attraverso l'analisi della sua influenza sull'orbita di Gliese 436 b.[7] Con una massa 5 volte quella della Terra, il suo raggio sarebbe del 50% più grande del nostro pianeta.[8] L'analisi delle velocità radiali rivela un significativo dato corrispondente ad un periodo orbitale vicino alla risonanza orbitale 2:1 con il pianeta precedentemente scoperto. Il raggio orbitale dalla stella sarebbe pari a 0,045 ± 0,004 UA, con un periodo orbitale di 5,2 giorni. Tuttavia, ulteriori studi sembrano escludere che le perturbazioni osservate nell'orbita di Gliese 436 b siano riconducibili alla presenza di un secondo pianeta. Per quanto ancora ritenuta plausibile, l'esistenza di Gliese 436 c è rimasta senza conferma.

Inoltre, nel luglio 2012 è stato ha annunciato la scoperta di un eventuale terzo pianeta chiamato UCF-1.01 che sarebbe due terzi delle dimensioni della Terra. Esso completa un'orbita intorno a Gliese 436 ogni 1,36 giorni.[9] Tuttavia i dati sono ancora da confermare. Gli astronomi credono anche di aver trovato delle prove dell'esistenza di un terzo pianeta, UCF-1.02 ("Gliese 436 d"), che è di dimensioni simili.[10]

PianetaMassaPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricità
b0,0737 ± 0,0052 MJ2,6439 ± 1,6 giorni0,02887 ± 0,00095UA0,15 ± 0,012
UCF-1.01 (non confermato)1/3 MJ1,360,018 UAsconosciuta
c (non confermato)5 MJ5,20,045 UAsconosciuta

Note modifica

  1. ^ 2nd3rdplanet Kevin B. Stevenson, Joseph Harrington, Nate B. Lust, Nikole K. Lewis, Guillaume Montagnier, Julianne I. Moses, Channon Visscher, Jasmina Blecic, Ryan A. Hardy, Patricio Cubillos e Christopher J. Campo, Two nearby sub-Earth-sized exoplanet candidates in the GJ 436 system, in The Astrophysical Journal, luglio 2012, Bibcode:2012arXiv1207.4245S, arXiv:1207.4245.
  2. ^ saffe C. Saffe, M. Gómez e C. Chavero, On the Ages of Exoplanet Host Stars, in Astronomy & Astrophysics, vol. 443, n. 2, 2006, pp. 609–626, Bibcode:2005A&A...443..609S, DOI:10.1051/0004-6361:20053452, arXiv:astro-ph/0510092.
  3. ^ Solstation - Gliese 436
  4. ^ Gillon, M. et al., Detection of transits of the nearby hot Neptune GJ 436 b, in Astronomy and Astrophysics, vol. 472, n. 2, 2007, pp. L13–L16, Bibcode:2007A&A...472L..13G, DOI:10.1051/0004-6361:20077799.
  5. ^ Scientists discover first of a new class of extrasolar planets, su planetquest.jpl.nasa.gov, NASA, 31 agosto 2004]. URL consultato il 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 12 luglio 2007).
  6. ^ David Shiga, Strange alien world made of "hot ice", New Scientist, 6 maggio 2007. URL consultato il 16 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2008).
  7. ^ Heather A. Knutson, A Spitzer Transmission Spectrum for the Exoplanet GJ 436b, in Astrophysical Journal, 735, 27, 2011, DOI:10.1088/0004-637X/735/1/27, arXiv:1104.2901.
  8. ^ Bean, J. L. and Seifahrt, A., Observational Consequences of the Recently Proposed Super-Earth Orbiting GJ436, in Astronomy and Astrophysics, vol. 487, n. 2, 2008, pp. L25–L28, Bibcode:2008A&A...487L..25B, DOI:10.1051/0004-6361:200810278.
  9. ^ Coughlin, J. L. et al., New Observations and a Possible Detection of Parameter Variations in the Transits of Gliese 436b, in The Astrophysical Journal, vol. 689, n. 2, 2008, pp. L149–L152, Bibcode:2008ApJ...689L.149C, DOI:10.1086/595822.
  10. ^ The Colour of Stars, Australia Telescope, Outreach and Education, Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation, 21 dicembre 2004. URL consultato il 16 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2012).

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Collegamenti esterni modifica

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