Gonsalvo di Amarante

religioso portoghese

Beato Gonsalvo di Amarante, o anche Gundislavo o Gonzalo (Tagilde, ... – Amarante, 1259 o 1262), è stato un presbitero portoghese, venerato come beato dalla Chiesa cattolica. Apparteneva al clero secolare[1], prima di entrare nell'Ordine dei frati predicatori (domenicani).

Beato Gonsalvo di Amarante
 

Eremita

 
NascitaTagilde, ?
MorteAmarante, 1259 o 1262
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza10 gennaio

Biografia

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Gonsalvo nacque a Tagilde, in Portogallo[1][2], da una famiglia illustre[2]. Egli venne iniziato al sacerdozio dall'arcivescovo di Braga, suo vescovo, che presto lo nominò[2] parroco[1], la chiesa di san Pelagio su Viscella. Il futuro beato andò in seguito in pellegrinaggio in Terra santa[2] e a Roma per 14 anni[1]; al suo ritorno nella sua parrocchia, il vicario a cui essa era stata affidata durante l'assenza di Gonsalvo lo respinse[2] con minacce e maleducazione, per cui divenne eremita[1], ritirandosi presso Amarante[2]. Dopo del tempo chiese alla Vergine Maria un segno del divino consenso, e la Madonna gli apparve, ordinandogli di diventare religioso dell'Ordine il cui piccolo ufficio iniziava e finiva con un Ave Maria[2]; Gonsalvo allora bussò alla porta dei Frati Predicatori di Guimares[2], e divenne domenicano[1]. Finito il Noviziato[N 1], venne fatto tornare ad Amarante dai suoi superiori, dove compì un'opera di evangelizzazione e fece costruire un ponte sul fiume Tamega, aiutando i viandanti a superare un tratto pericoloso del corso del fiume[2]. Morì ad Amarante[1][2] nel 1259 o nel 1262[1], circondato dal suo popolo, andato al suo "capezzale" per ricevere un'ultima benedizione[2].

La salma di Gonsalvo di Amarante si trova in una cappella di Amarante[2]. Per il Portogallo, la Messa e l'Ufficio propri vennero concessi nel 1560[1][2], da papa Pio IV[3]; ciò venne esteso il 10 luglio 1671 da papa Clemente X a tutto il mondo[1][2].

Il breviario definisce Gonsalvo "illustre specchio dei pellegrini, degli anacoreti e dei predicatori"[2], mentre così lo ricorda il Martirologio Romano:

«Ad Amarante in Portogallo, beato Gonsalvo, sacerdote: originario di Braga, dopo un lungo pellegrinaggio in Terra Santa entrò nell'Ordine dei Predicatori; quindi, ritiratosi in un eremo, fece costruire un ponte e fu di giovamento ai suoi seguaci con la preghiera e la predicazione.»

Annotazioni
  1. ^ I novizi domenicani vivono all'interno di una comunità e dall'inizio vestono l'abito domenicano; in questo periodo, essi conoscono meglio la vocazione divina, sperimentano la vita dell'Ordine domenicano, si formano nello spirito domenicano e danno agli altri religiosi testimonianza della loro idoneità; i noviziati vengono inoltre istruiti su varie tematiche religiose, meditano, recitano il Rosario e partecipano a momenti di preghieri comunitari. Il Noviziato si conclude con la professione temporanea dei voti di povertà, castità e obbedienza
Fonti
  1. ^ a b c d e f g h i j Beato Gundisalvo de Amarante, su amicidomenicani.it, Amici Domenicani. URL consultato il 4 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p Franco Mariani, Beato Gundisalvo (Gonzalo, Gonsalvo) di Amarante, in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 4 agosto 2015.
  3. ^ (PT) Visconde de Santarem, Quadro elementar das Relações Políticas, t. XIII, Lisboa, 1876, p. 186

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