HMS Revenge (1892)

La HMS Revenge fu una delle sette navi della classe Royal Sovereign di corazzate pre-dreadnought costruite dalla Royal Navy nell'ultimo decennio del 1800. Passò la maggior parte della sua vita operativa all'inizio come nave ammiraglia del Flying Squadron e poi nelle Mediterranean, Home e Channel Fleet. La Revenge fu assegnata all'International Squadron che bloccava Creta durante la rivolta contro l'impero ottomano. Fu posta in riserva al suo rientro in Inghilterra nel 1900 e fu poi assegnata alla guardia costiera prima che si riunisse alla Home Fleet nel 1902. La nave divenne una nave scuola per artiglieri nel 1906 fino a quando non fu radiata nel 1913.

HMS Revenge
Descrizione generale
TipoCorazzata pre-dreadnought
ClasseClasse Royal Sovereign
In servizio con Royal Navy
CantierePalmers, Jarrow
Impostazione12 febbraio 1891
Varo3 novembre 1892
Completamento22 marzo 1894
Entrata in servizio14 gennaio 1896
Nomi successiviHMS Redoubtable dal 2 agosto 1915
DisarmoOttobre 1915
Destino finaleVenduta per demolizione il 9 novembre 1919
Caratteristiche generali
Dislocamento14.380 t
Lunghezza115,8 m
Larghezza22,9 m
Pescaggio8,4 m
Propulsione8 caldaie cilindriche a carbone (8.200 kW)
2 motori a vapore a tripla espansione
2 eliche
Velocità17,5 nodi (32,41 km/h)
Autonomia4 720 Mn a 10 nodi
Equipaggio695 (1903 come nave ammiraglia)
Armamento
Artiglieria4 cannoni da 343 mm in torrette binate
10 cannoni a tiro rapido da 152 mm
10 cannoni a tiro rapido Hotchkiss da 57 mm
12 cannoni a tiro rapido Hotchkiss da 47 mm
Siluri7 tubi lanciasiluri da 450 mm
CorazzaturaCintura corazzata: 356–457 mm
Paratie: 356–406 mm
Barbette: 279–432 mm
Casematte: 152 mm
Torre di comando: 356 mm
Ponti: 64–76 mm
voci di navi da battaglia presenti su Wikipedia

La Revenge fu ricommissionata l'anno seguente, dopo l'inizio della prima guerra mondiale, per bombardare le coste delle Fiandre come parte delle pattuglia di Dover. Durante quest'azione fu colpita quattro volte ma non in modo grave. All'inizio del 1915 le furono aggiunti dei compartimenti antisiluro e fu la prima nave operativa a cui furono aggiunti. la nave fu rinominata Redoubtable e fu accomodata per essere usata come pontone caserma alla fine dell'anno. Fu venduta per la demolizione nel 1919, ultima nave sopravvissuta della sua classe.

Progetto e descrizione modifica

Il disegno delle Royal Sovereign derivava da quello delle corazzate della classe Admiral, molto ingrandito per migliorare la tenuta di mare ed aggiungere spazio per l'armamento secondario come già successo per le precedenti corazzate della classe Trafalgar.

Le Royal Sovereign furono propulse da un paio si motori a vapore a tre cilindri a tripla espansione verticale, ognuno dei quali collegato ad un asse portaelica. I loro motori Humphrys & Tennant erano progettati per fornire 8.200 kW di potenza e una velocità massima di 17,5 nodi usando il vapore proveniente da otto caldaie cilindriche a tiraggio forzato. Le navi trasportavano un massimo di 1 443 t di carbone che le fornivano un'autonomia di 4.270 miglia nautiche alla velocità di 10 nodi.

L'armamento principale consisteva in 4 cannoni da 343 mm a retrocarica montati in due torrette a prua e poppa delle sovrastrutture. Ogni cannone aveva 80 proiettili. L'armamento secondario consisteva in 10 cannoni a tiro rapido da 152 mm. Erano stivati 200 proiettili per ognuno di questi. 16 cannoni a tiro rapido da 57 mm e 12 da 47 mm Hotchkiss furono montati come difesa contro le torpediniere. Nel 1903 furono rimossi due cannoni da 47 mm dalla coperta e tutti i rimanenti sul ponte principale e inferiore furono eliminati tra il 1905 e il 1909. Le Royal Sovereign montavano sette tubi lanciasiluri da 450 mm ma la Revenge ne ebbe 4 rimossi nel 1902.

L'armatura delle Royal Sovereign era simile a quello delle Trafalgars dato che la cintura al galleggiamento e l'armatura compound proteggevano solo l'area tra le barbette. La cintura da 356–457 mm e paratie trasversali da 356–406 mm completavano le estremità della cintura corazzata. Sopra la cintura c'era un corso di fasciame da 102 mm di armatura di acciaio al nickel chiuso da paratie trasversali da 76 mm.

Le barbette erano protette da armatura compound tra i 279 e i 432 mm di spessore e le casematte dei cannoni da 57 mm avevano uno spessore uguale al diametro dei pezzi. Lo spessore dei ponti corazzati variava tra i 64 e i 76 mm. I muri della torre di comando erano spessi tra 305 e 356 mm e la torre di comando secondaria a poppa era protetta da piastre da 3 pollici.

Bibliografia modifica

  • Bacon, Reginald, Admiral Sir (1919). The Dover Patrol: 1915 – 1917. I. London: Hutchinson. OCLC 830771800.
  • Brown, David K. (1985). "Attack and Defence, No. 5: Prior to World War I – Part Two". In Lambert, Andrew. Warship IX. London: Conway Maritime Press. pp. 115–24. ISBN 0-85177-403-2.
  • Burt, R. A. (2013). British Battleships 1889–1904. Annapolis, Maryland: Naval Institute Press. ISBN 978-1-59114-065-8.
  • Campbell, N. J. M. (1981). "British Naval Guns 1880–1945 Nos. 2 and 3". In Roberts, John. Warship V. London: Conway Maritime Press. pp. 96–97, 200–02. ISBN 0-85177-244-7.
  • Campbell, N. J. M. (1982). "British Naval Guns 1880–1945 No. 5". In Roberts, John. Warship VI. London: Conway Maritime Press. pp. 43–45. ISBN 0-87021-981-2.
  • Chesneau, Roger & Kolesnik, Eugene M., eds. (1979). Conway's All the World's Fighting Ships 1860–1905. Greenwich, UK: Conway Maritime Press. ISBN 0-8317-0302-4.
  • Colledge, J. J.; Warlow, Ben (2006) [1969]. Ships of the Royal Navy: The Complete Record of all Fighting Ships of the Royal Navy (Rev. ed.). London: Chatham Publishing. ISBN 978-1-86176-281-8. OCLC 67375475.
  • Corbett, Julian (1997). Naval Operations. History of the Great War: Based on Official Documents. II (reprint of the 1929 second ed.). London and Nashille, Tennessee: Imperial War Museum in associazione con Battery Press. ISBN 1-870423-74-7.
  • Gardiner, Robert, ed. (1992). Steam, Steel and Shellfire: The Steam Warship 1815–1905. Conway's History of the Ship. London: Conway Maritime Press. ISBN 1-55750-774-0.
  • Parkes, Oscar (1990). British Battleships (reprint of the 1957 ed.). Annapolis, Maryland: Naval Institute Press. ISBN 1-55750-075-4.
  • Phillips, Lawrie; Lieutenant Commander (2014). Pembroke Dockyard and the Old Navy: A Bicentennial History. Stroud, Gloucestershire, UK: The History Press. ISBN 978-0-7509-5214-9.
  • Silverstone, Paul H. (1984). Directory of the World's Capital Ships. New York: Hippocrene Books. ISBN 0-88254-979-0.
  • Stilwell, Alexander (2009). The Story of HMS Revenge. Barnsley, UK: Pen & Sword Maritime. ISBN 978-1-84415-981-9.

Altri progetti modifica

  Portale Marina: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di marina