Ha-Joon Chang (Seul, 7 ottobre 1963) è un economista sudcoreano, specializzato in Economia dello sviluppo.

Ha-Joon Chang

Docente di Economia Politica dello Sviluppo all'Università di Cambridge, Chang è l'autore di numerosi libri politici ampiamente discussi, in particolare "Kick Away the Ladder: Strategia di sviluppo in prospettiva storica" (2002).[1][2][3] Nel 2013 il periodico Prospect ha inserito Chang come uno dei 20 migliori pensatori al mondo.[4]

Ha lavorato come consulente presso la Banca Mondiale, l'Asian Development Bank, la Banca europea per gli investimenti, nonché all'Oxfam[5] e Nazioni Unite.[6] È anche membro del Center for Economic and Policy Research[7] di Washington Inoltre, Chang fa parte del comitato consultivo dell'Academics Stand Against Poverty (ASAP).

Biografia modifica

Dopo essersi laureato presso l'Università Nazionale di Seul in Economia, ha studiato presso l'Università di Cambridge, conseguendo un Master of Philosophy e un dottorato di ricerca per la sua tesi dal titolo L'economia politica della politica industriale - Riflessioni sul ruolo dell'intervento statale nel 1991. Ha lavoraato con Robert Rowthorn, inserire nota 9 alla elaborazione della teoria della politica industriale, che ha descritto come una via di mezzo tra la pianificazione centralizzata e il libero mercato. Il suo lavoro in questo settore è parte di un approccio più ampio all'economia noto come economia politica istituzionalista che pone fattori come storici, economici e sociopolitici al centro dell'evoluzione delle pratiche economiche.[8]

Principali Opere modifica

Nel suo libro Kicking Away the Ladder (che ha vinto il premio Gunnar Myrdal dell'European Association for Evolutionary Political Economy nel 2003), Chang ha sostenuto che tutti i principali paesi sviluppati hanno utilizzato politiche economiche interventiste per diventare ricchi e poi hanno cercato di vietare ad altri paesi di fare lo stesso. Sulla base di queste considerazioni, l'Organizzazione mondiale del commercio, la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Questo e altri lavori gli hanno permesso di ottenere il Premio Wassily Leontief nel 2005 per l'avanzamento delle frontiere del pensiero economico del Global Development and Environment Institute (i vincitori precedenti includono Amartya Sen, John Kenneth Galbraith, Herman Daly, Alice Amsden e Robert Wade).[9][10]

La metodologia del libro è stata criticata da Douglas Irwin, professore di Economia al Dartmouth College e autore di uno studio del 2011 sulla tariffa Smoot – Hawley,[11] scrivendo sul sito web della Economic History Association:

Chang guarda solo ai paesi che si sono sviluppati durante il diciannovesimo secolo e ad un piccolo numero di politiche che hanno perseguito. Non ha esaminato i paesi che non sono riusciti a svilupparsi nel diciannovesimo secolo ed ha visto se perseguivano le stesse politiche eterodosse solo più intensamente. Questo è un metodo scientifico e storico scadente. Supponiamo che un medico abbia studiato le persone con una lunga vita e abbia scoperto che un po' abbiano fumato del tabacco, ma non ha studiato le persone con una vita più breve per vedere se il fumo era ancora più diffuso. Eventuali conclusioni tratte solo dalla relazione osservata sarebbero del tutto fuorvianti.[12]

Al contrario, Stanley Engerman, professore di storia economica all'Università di Rochester, ha elogiato l'approccio di Chang:

Ha-Joon Chang ha esaminato una grande quantità di materiale storico per arrivare a delle conclusioni molto interessanti ed importanti circa le istituzioni e lo sviluppo economico. Non solo il quadro storico viene riesaminato, ma Chang lo usa per sostenere la necessità di un atteggiamento mutevole nei confronti delle istituzioni desiderate nelle nazioni in via di sviluppo di oggi. Sia come reinterpretazione storica che come difesa della politica, Kicking Away the Ladder merita un vasto successo tra economisti, storici e membri dell'istituzione politica.[13]

Sviluppando le idee di Kick Away the Ladder, Chang ha pubblicato Bad Samaritans: The Myth of Free Trade e the Secret History of Capitalism nel dicembre 2008.[14] Chang ha risposto alle critiche di Irwin, dimostrando che i paesi che non erano riusciti a svilupparsi avevano generalmente seguito le politiche del libero mercato. Chang ha anche sostenuto che, malgrado il fatto che l'interventismo statale abbia a volte provocato fallimenti economici, in generale ha ottenuto risultati migliori rispetto alle economie di libero mercato che, molto raramente, riuscivano a produrre sviluppo economico.

Chang ha dimostrato che la crescita del PIL nei paesi in via di sviluppo era stata più elevata prima delle pressioni esterne che raccomandavano la deregolamentazione e ha esteso la sua analisi ai fallimenti del libero mercato nell'indurre la crescita attraverso la privatizzazione e le politiche anti-inflazionistiche. Il libro di Chang ha ricevuto riconoscimenti dall'economista Joseph Stiglitz, vincitore del premio Nobel, per il suo approccio innovativo e l'efficacia dei casi storici, ma è stato criticato dall'ex economista della Banca Mondiale William Easterly. Chang ha risposto alle critiche di Easterly, affermando che ha frainteso la sua tesi.[15][16][17]

Nel 2011, Chang ha pubblicato "23 Things They Don't Tell You About Capitalism", che offre 23 confutazioni delle tesi neoliberiste; come: "Rendere i ricchi più ricchi non arricchisce il resto di noi", "Le aziende non dovrebbero essere gestite nell'interesse dei loro proprietari" e "La lavatrice ha cambiato il mondo più di quanto abbia fatto Internet". Questo libro mette in discussione le ipotesi alla base del dogma neoliberista e offre una visione di come possiamo modellare il capitalismo per fini umani. 23 Cose... segna un ampliamento dell'analisi di Chang rispetto ai libri precedenti. In questo libro, Chang inizia a discutere le questioni dell'attuale sistema neoliberista in tutti i paesi.

Chang pubblica nel 2014, Economics: The User Guide, un manuale di economia scritto per il grande pubblico.[18]

In questo libro Chang illustra gli strumenti teorici delle varie scuole economiche: dai classici agli istituzionalisti, da Marx a Schumpeter, dagli austriaci a Keynes. L'autore sostiene che l'economia non è una scienza come la fisica o la chimica, nelle quali le domande hanno una sola risposta. Le varie scuole di pensiero implicano un'astrazione che coglie necessariamente un aspetto della realtà. Inoltre esse implicano giudizi morali diversi e privilegiano gli interessi di gruppi sociali diversi. Non esiste una teoria che possa spiegare tutto meglio delle altre. Differenti approcci offrono differenti prospettive e sono utili ad analizzare singoli aspetti. Chang, convinto sostenitore del pluralismo in economia, si esprime in favore della diversità intellettuale e della fecondazione incrociata delle idee.

Pubblicazioni modifica

Libri modifica

Articoli e ricerche modifica

Vita privata modifica

È il figlio dell'ex ministro dell'industria e delle risorse, Chang Jae-sik, fratello dello storico e filosofo della scienza, Hasok Chang, e cugino di eminente economista e professore all'Università della Corea, Chang Ha-Seong. Vive a Cambridge con la moglie, Hee-Jeong Kim, e i suoi due figli, Yuna e Jin-Gyu.

Note modifica

  1. ^ Ha-Joon Chang's home page, su University of Cambridge, 19 ottobre 2007. URL consultato il 19 ottobre 2007.
  2. ^ Article summarising 'Kicking Away the Ladder' book, in Post-Autistic Economics Review, 14 settembre 2002. URL consultato il 19 ottobre 2007.
  3. ^ A paper by Chang summarising much of 'Kicking Away the Ladder', in Foreign Policy in Focus, aprile 2003. URL consultato il 19 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2007).
  4. ^ World Thinkers 2013, in Prospect Magazine.
  5. ^ Ha-Joon Chang, Why Developing Countries Need Tariffs? How WTO NAMA Negotiations Could Deny Developing Countries' Right To A Future (PDF), su Oxfam International/South Centre, novembre 2005. URL consultato il 19 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2007).
  6. ^ Ha-Joon Chang, Understanding the Relationship between Institutions and Economic Development: Some Key Theoretical Issues (PDF), su The World Institute for Development Economics Research/United Nations University, luglio 2006. URL consultato il 19 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2020).
  7. ^ CEPR Senior Research Partners, su Center for Economic and Policy Research, 19 ottobre 2007. URL consultato il 19 ottobre 2007.
  8. ^ Jonathan Harwood, Development policy and history: lessons from the Green Revolution, su History & Policy, 14 giugno 2013. URL consultato il 27 luglio 2016.
  9. ^ GDAE Leontief, su ase.tufts.edu. URL consultato il 13 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2018).
  10. ^ Curriculum Vitae (PDF), su econ.cam.ac.uk, 1º aprile 2006 (archiviato dall'url originale il 16 maggio 2006).
  11. ^ "Blame Game", The Economist, March 24, 2011. Accessed on March 28, 2011 at: http://www.economist.com/node/18438065?story_id=18438065&CFID=166516108&CFTOKEN=23109871
  12. ^ Irwin, Douglas A., "Kicking Away the Ladder: Development Strategy in Historical Perspective". April 2004. EH.net. Accessed on 19/08/18 at: https://eh.net/book_reviews/kicking-away-the-ladder-development-strategy-in-historical-perspective/
  13. ^ Economía (PDF), su Universidad Católica del Uruguay. URL consultato il 13 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).Template:Nonspecific
  14. ^ Ha-Joon Chang, Protecting the global poor, in Prospect, luglio 2007. URL consultato il 18 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2009).
  15. ^ William Easterly, The Anarchy of Success, su nybooks.com, 8 ottobre 2009. Ospitato su The New York Review of Books.
  16. ^ https://williameasterly.files.wordpress.com/2011/05/nyrb_theanarchyofsuccess_100809.pdf
  17. ^ Ha-Joon Chang and James Rossant, reply by William Easterly, The Anarchy of Success, su nybooks.com, 19 novembre 2009. Ospitato su The New York Review of Books.
  18. ^ Interview: Ha-Joon Chang, su Varsity, 19 febbraio 2014.

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Collegamenti esterni modifica

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