Sospettato di essere membro dell'organizzazione terroristica fondamentalista di matrice islamica di al-Qa'ida, Hassan Ghul (in arabo حسان غول?, Ḥassān Ghūl) è stato identificato come appartenente al gruppo terroristico Ansar al-Islam.[1] Viene indicato come di nazionalità yemenita,[2][3] pakistana[3][4] o egiziana.[5][6] La sua testimonianza è stata determinante per identificare la località segreta in cui si era rifugiato Osama Bin Laden ad Abbottabad.

Catturato da militanti curdi e da essi consegnato alle forze statunitensi in Iraq nel 2004, si appurò che Ghul aveva agito come "corriere" per la consegna di plichi e lettere ai membri di al-Qa'ida. Ghul aveva allora un "grado" di "primo luogotenente", "secondo in comando" o "emissario affidabile", da Abu Mus'ab al-Zarqawi, Osama bin Laden o Khalid Shaykh Muhammad.

Fu tenuto in prigione della CIA in un sito segreto per due anni, prima di essere consegnato alle autorità carcerarie pakistane.[7] Fu durante quel periodo di incarcerazione da parte della CIA che Ghul rivelò il proprio soprannome di "al-Kuwaitī" (il Kuweitino) e, anche se su questo nome si esprimevano dubbi, le informazioni di Ghul svelarono all'intelligence statunitense alcuni importanti elementi utili a catturare Osama bin Laden, e a tal fine tornò utile l'intercettazione di una chiamata da un telefono satellitare fatta dal capo di al-Qa'ida[8] a una sua guardia del corpo nel 2010, che comportò la messa sotto controllo che portò l'intelligence a identificare il compound in cui viveva Osama bin Laden.[9]

Note modifica

  1. ^ Leader's profile: Hassan Ghul, su tkb.org, Memorial Institute for the Prevention of Terrorism. URL consultato il 10 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2007).
  2. ^ Jason Burke, Nine killed in bomb attack on Iraq police, London, The Observer, 1º febbraio 2004. URL consultato il 10 giugno 2007.
  3. ^ a b Barbara Slavin, Success on war goals open to interpretation, USA Today, 16 marzo 2004. URL consultato il 10 giugno 2007.
  4. ^ Dan Murphy, 'Kurdish Sept. 11' boosts resolve, Christian Science Monitor, 5 febbraio 2004. URL consultato il 10 giugno 2007.
  5. ^ AIM Report: Breaking America's Resolve, Accuracy in Media, 19 maggio 2004. URL consultato il 10 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2007).
  6. ^ Who is Hasan Ghul?, su juancole.com, Informed Comment, 30 gennaio 2004. URL consultato il 10 giugno 2007.
  7. ^ Testimonianza di Rangzieb Ahmed Archiviato il 27 marzo 2009 in Internet Archive.
  8. ^ Bin Laden bodyguard's satellite phone calls helped lead US forces to hiding place
  9. ^ Phone Call by Kuwaiti Courier Led to Bin Laden

Voci correlate modifica