Helicoprion

genere di animali della famiglia Agassizodontidae

L'elicoprione (gen. Helicoprion) era un pesce cartilagineo preistorico, strettamente imparentato con gli squali. Visse nei mari del Permiano e sopravvisse all'estinzione della fine del periodo, per poi scomparire nel corso del Triassico, circa 225 milioni di anni fa.

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Helicoprion
La "spirale" di Helicoprion bessonovi
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseChondrichthyes
OrdineEugeneodontida
FamigliaAgassizodontidae
GenereHelicoprion

Descrizione

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I soli fossili rinvenuti di questo “squalo” sono i denti, disposti in una strana “spirale” molto simile a una sega circolare. Per lungo tempo i paleontologi si chiesero quale potesse essere la disposizione in vita di una così bizzarra struttura; solo quando venne scoperto il cranio di una forma simile, Ornithoprion, si pensò che la spirale di denti fosse posta sulla mandibola. I denti venivano generati al centro della spirale: man mano che ne crescevano di nuovi, quelli vecchi e usurati venivano spinti e cadevano, venendo poi sostituiti da quelli che li avevano spinti. Altre ricostruzioni collocano la spirale dentata nella zona tracheale, mentre sulla mascella sarebbero stati presenti denti piatti come in generi simili[1]. In ogni caso, una ricostruzione vera e propria dell'elicoprione è da considerarsi ipotetica, in entrambe, infatti, il pesce avrebbe avuto non poche difficoltà ad alimentarsi. riguardo alle dimensioni si pensa che poteva sfiorare gli 8 m di lunghezza e le 2 tonnellate di peso.

Possibili prede

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I denti dell'elicoprione erano seghettati, a indicare una dieta carnivora; come quest'animale catturasse le sue prede, però, è ancora oggetto di dibattito tra gli scienziati. Un'ipotesi vede l'elicoprione come un predatore di ammoniti (molluschi cefalopodi dotati di conchiglia); i denti sarebbero stati utilizzati per frantumare i gusci dei molluschi. Un'altra ipotesi vedrebbe l'elicoprione come un predatore di pesci: la strategia di caccia sarebbe consistita nell'entrare nei banchi a falciare i singoli individui tramite la sua bocca spalancata, armata dei temibili denti.

Recentemente si è notato come i denti di Helicoprion fossero poco consumati, rendendo ipotizzabile una dieta a base di cefalopodi privi di guscio, polpi e simili, oltre a pesci di piccola taglia. Quindi è stata proposta una nuova interpretazione anatomica dell'animale, che diventerebbe una sorta di analogo permiano-triassico di specie attuali (e dalla bizzarra mandibola) come gli Zifidi (ad esempio Ziphius cavirostris) e i "capodogli pigmei" (Kogia breviceps)[2]

  1. ^ Ricostruzione presso lo Smithsonian National Museum of Natural History, su paleobiology.si.edu.
  2. ^ O. Lebedev, A new specimen of Helicoprion Karpinsky, 1899 from Kazakhstanian Cisurals and a new reconstruction of its tooth whorl position and function, in Acta Zoologica, 2009.

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