L'Inno a Oberdan fu composto a Trieste a seguito dell'esecuzione dell'irredentista triestino Guglielmo Oberdan, protagonista di un fallito attentato all’imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo (Franz). Le strofe della canzone inneggiano alla morte dell’imperatore austro-ungarico.[1]

Inno a Oberdan
Artista
Autore/iAnonimo
GenereCanzone popolare
inno
Esecuzioni notevoliMilva, I Gufi, Les Anarchistes
Data1882

La versione che conosciamo fu raccolta da Cesare Bermani a Novara, secondo la testimonianza di un uomo che l'aveva ascoltata dai fanti durante la presa di Gorizia nell'agosto del 1916.[2] La canzone venne ripresa dalla Repubblica Sociale Italiana come inno contro il Re e Badoglio, cambiandone il testo. Fu anche utilizzata dalle formazioni partigiane come "Portiamo l'Italia nel cuore".

«Morte a Franz, viva Oberdan!

Morte a Franz, viva Oberdan!

Le bombe, le bombe all'Orsini,
il pugnale, il pugnale alla mano;
a morte l'austriaco sovrano,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!

Vogliamo formare una lapide
di pietra garibaldina;
a morte l'austriaca gallina,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!

Vogliamo spezzar sotto i piedi
l'odiata austriaca catena;
a morte gli Asburgo Lorena,
noi vogliamo la libertà.

Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!
Morte a Franz, viva Oberdan!»

Incisioni discografiche

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  1. ^ Gianni Lucini, Morte a Franz, viva Oberdan!, Daily Green, 20 dicembre 2018 leggi on line
  2. ^ - leggi on line Inno a Oberdan

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