István Kálmán (Bakonycserjén, 12 gennaio 1922Los Altos, 23 febbraio 1995) è stato un militare e aviatore ungherese, asso dell'aviazione da caccia nel corso della seconda guerra mondiale abbattendo individualmente e in collaborazione 13 aerei nemici, più uno non confermato, nel corso di 75 missioni[1][3].

István Kálmán
Soprannome"Pista"
NascitaBakonycserjén, 12 gennaio 1922
MorteLos Altos, 21 novembre 2020
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Ungheria Regno d'Ungheria
Forza armataMagyar Királyi Honvéd Légierő
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1941-1945
GradoAlfiere
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte orientale (1941-1945)
Decorazionivedi qui
dati tratti da Kálmán István[1][2]
voci di militari presenti su Wikipedia

Biografia modifica

Nacque a Bakonycserjén il 12 gennaio 1922.[3] Stabilitosi a Budapest, si laureò e divenne un eccellente atleta.[1] Arruolatosi nella Magyar Királyi Honvéd Légierő ricevette l'addestramento basico a Ferihegyen nel 1941, poi andò all'Accademia militare, dove fu promosso Alfiere il 6 dicembre 1943.[1] Ottenuto il brevetto di pilota fu assegnato al 5/1 Vadászrepülő a Mátyásföld, da dove il 7 giugno 1944 fu trasferito al 102/1 Vadászszázadhoz dove prestò servizio fino alla fine della guerra.[3] Andò in combattimento per la prima volta il 9 agosto, quando un caccia Bell P-39 Airacobra danneggiò il suo aereo, con cui riuscì a rientrare all'aeroporto.[1][4] Decollando da Munkács, ottenne la sua prima vittoria aerea a metà settembre 1944, abbattendo un cacciabombardiere Ilyushin Il-2 e un pallone di osservazione dell'artiglieria sovietica sui Carpazi.[1][5] Durante i combattimenti in Ungheria, abbatté un altro aereo, un caccia Lavochkin La-5 il 30 ottobre e poi il 1 novembre un bombardiere Douglas DB-7 Boston.[1][4]

Nel mese di dicembre abbatté un caccia Yakovlev Yak-9 il 5 dicembre e due cacciabombardieri Ilyushin Il-2 il 14 dicembre 1944, contro due Il-2 nell'area del lago Balaton. Il 22 gennaio 1945 distrusse nello stesso giorno due cacciabombardieri Ilyushin Il-2 e un Polikarpov Po-2 nella regione di Bugyi.[1][6] L'8 marzo 1945 guidò una formazione di quattro Messerschmitt Bf 109G in una missione di caccia libera.[1] A sud-est di Székesfehérvár si scontrarono con una formazione 16 caccia Yakovlev Yak-9 e ne abbatté uno alle 12:40. Sei giorni dopo distrusse un bombardiere sovietico vicino ad Alsódabas,[7] e il 13 aprile un bombardiere Douglas Boston a sud-est di Vienna.[1] La sua ultima missione avvenne il 16 aprile 1945, e durante la quale il suo aereo fu danneggiato dai caccia North American P-51 Mustang sopra l'aeroporto di Raffelding, ma riuscì ad atterrare con il suo Messerschmitt danneggiato.[1] Alla fine della guerra rimase per un breve periodo in Austria, poi tornò in Ungheria alla fine del 1948 per aiutare i suoi compagni a fuggire in Occidente.[1] Arrestato dalla ÁVH ad Andrássy út fu trasferito in una caserma a Buda, dalla quale riuscì a scappare attraverso la finestra del bagno.[1] Raggiunta l'Austria, insieme al suo comilitone László Dániel si trasferì in Cile partendo da un porto italiano nel 1949, dove lavorò come disegnatore nell'industria tessile.[1] Si trasferì in Canada nel 1956 e un anno dopo, nel 1957, andò negli Stati Uniti d'America.[1] Lavorò come direttore di una società di sicurezza americana ritirandosi a vita privata nel 1986.[1] Si spense il 23 febbraio 1995 a Los Altos, in California, e lì venne sepolto.[1] Nel 1999 fu insignito postumo del titolo di Vitéz.[1]

Onorificenze modifica

Onorificenze estere modifica

Frontflugspange in Silver

Note modifica

Annotazioni modifica

Fonti modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Masodikvh.
  2. ^ Punka 2002, p.86.
  3. ^ a b c Ciel de Gloire.
  4. ^ a b Punka 2002, p.60.
  5. ^ Punka 2002, p.20.
  6. ^ Punka 2002, p.71.
  7. ^ Punka 2002, p.78.

Bibliografia modifica

  • (HU) B. Stenge Csaba, Elfelejtett hősök – A Magyar Királyi Honvéd Légierő ászai a II. világháborúban, Peudlo Kiadó, 2006.
  • (DE) Walter A. Musciano, Die berühmten Me 109 und ihre Piloten, Weltbild-Verlag, 2002, ISBN 3-89350-557-1.
  • (EN) Hans Werner Neulen, In the skies of Europe: Air Forces Allied to the Luftwaffe 1939–1945, Ramsbury, Marlborough, The Crowood Press, 2000, ISBN 1-86126-799-1.
  • (EN) Gӳorge Punka, Hungarian Aces of World War 2, Oxford, England, Osprey Publishing, 2002, ISBN 978-1-84176-436-8.

Collegamenti esterni modifica