Jean Diot e Bruno Lenoir

gli ultimi francesi a subire una condanna a morte per omosessualità

Jean Diot e Bruno Lenoir sono gli ultimi due francesi noti per essere stati condannati a morte con l'accusa di omosessualità. Dopo un processo durato sei mesi, il 6 luglio 1750 furono strangolati e bruciati a Parigi, luogo il fiume Greve. Nel 2014 è stata inaugurata una targa commemorativa per ricordare la vicenda.

Targa commemorativa di fronte a via Montorgueil 67 (Parigi 2e).

Esposizione dei fatti modifica

Il 4 gennaio 1750 Julien Dauguisy, sergente della Guet royal, dichiarò nel verbale che circa 23 ore prima vide in via Montorgueil, tra le vie Saint-Sauveur e Beaurepaire, due uomini "in posa indecente e riprovevole, uno dei quali "gli sembrava ubriaco". Per questo motivo li aveva arrestati e imprigionati.[1]

Gli imputati vengono interrogati il 9 gennaio 1750. Jean Diot stava "guadagnando denaro" in un vicino ristorante situato in Rue de la Fromagerie, gestito dalla signora Marin. Lui aveva 40 anni all'epoca dei fatti. Bruno Lenoir era un calzolaio e aveva 23 anni all'epoca dei fatti. Quest'ultimo sostiene che Jean Diot gli avesse offerto del sesso anale che non avvenne mai, dato l'arrivo di un testimone. Jean Diot negò i fatti: "avendo visto Bruno Lenoir addormentato sul gradino di una porta, "lo voleva solo aiutare". Jean Diot non sapendo scrivere e non poté firmare la sua testimonianza, a differenza di Bruno Lenoir.[2]

Processo ed esecuzione modifica

Di origine modesta, i due accusati, per mancanza di mezzi, non poterono difendersi.

L'11 aprile 1750 il pubblico ministero chiese la condanna a morte tramite il rogo (quello era un momento difficile nell'Europa cristiana per chi era accusato di essere eretico, stregone e omosessuale). Gli accusati sono nuovamente interrogati.[3]

Il processo venne aperto il 27 maggio 1750 e terminò il 7 giugno 1750 a Parigi. Vide la condanna dei due uomini alla confisca delle loro proprietà o, in mancanza, il pagamento di una multa di 200 lire francesi ciascuno e la loro morte sul rogo. L'introduzione di una clausola di ritenzione (i detenuti "saranno stranamente strangolati prima di sentire l'incendio") suggerisce un intervento finanziario da parte dei detenuti per evitare una fine particolarmente dolorosa.[4]

L'esecuzione avvenne lunedì 6 luglio 1750 alle 17:00.

Commemorazioni modifica

Il 18 ottobre 2014 davanti a rue Montorgueil 67, all'angolo della via Bachaumont, fu inaugurato un memoriale sul marciapiede. Nel nome del dovere della memoria, Jean Diot e Bruno Lenoir sono diventati il simbolo delle vittime di omofobia.[5]

La targa è stata vandalizzata due volte nel 2018. A maggio venne bruciata una corona commemorativa e in luglio la placca fu ricoperta con foglietti omofobi e una sostanza nera.[6]

Note modifica

  1. ^ . Archives nationales, manuscrit Y 10132.
  2. ^ Archives de la Bastille, manuscrit 11717, folio 247.
  3. ^ Archives nationales, Parlement criminel, x/2a/1114, registre du Conseil du 5 juin 1750 ; procès-verbal signé Berthelot.
  4. ^ Archives nationales, Parlement criminel, x/2b/1006 ; arrêt signé Demaupéou et Berthelot.
  5. ^ Copia archiviata, su conseilsdequartierparis2.org. URL consultato il 10 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2016).
  6. ^ Fabien Jannic-Cherbonnel, Paris : la plaque en hommage aux derniers condamnés pour homosexualité à nouveau vandalisée, in Komitid, 6 août 2018. URL consultato il 6 agosto 2018..

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