Küçük Mehmed Said Pascià

gran vizir dell'impero Ottomano

Pascià Küçük Mehmed Said (turco ottomano: محمد سعيد پاشا, noto anche come Küçük Said Pascià ("Said Pascià il piccolo") o Şapur Çelebi o nella sua giovinezza come Mabeyn Başkatibi Said Bey (Erzurum, 1838Costantinopoli, 10 gennaio 1914) è stato un politico ottomano.

Küçük Mehmed Said Pascià

Gran visir dell'Impero ottomano
Durata mandato18 ottobre 1879 –
9 giugno 1880
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreAhmed Arifi Pascià
SuccessoreCenani Mehmed Kadri Pascià

Durata mandato12 settembre 1880 –
2 maggio 1882
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreCenani Mehmed Kadri Pascià
SuccessoreAbdurrahman Nureddin Pascià

Durata mandato12 luglio 1882 –
30 novembre 1882
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreAbdurrahman Nureddin Pascià
SuccessoreAhmed Vefik Pascià (II mandato)

Durata mandato3 dicembre 1882 –
24 settembre 1885
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreAhmed Vefik Pascià (II mandato)
SuccessoreKıbrıslı Mehmed Kamil Pascià (I mandato)

Durata mandato9 giugno 1895 –
3 ottobre 1895
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreAhmed Cevat Şakir Pascià
SuccessoreKıbrıslı Mehmed Kamil Pascià (II mandato)

Durata mandato13 novembre 1901 –
15 gennaio 1903
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreHalil Rifat Pascià
SuccessoreAvlonyalı Mehmed Ferid Pascià

Durata mandato22 luglio 1908 –
6 agosto 1908
MonarcaAbdul Hamid II
PredecessoreAvlonyalı Mehmed Ferid Pascià
SuccessoreKıbrıslı Mehmed Kamil Pascià (III mandato)

Durata mandato4 ottobre 1911 –
17 luglio 1912
MonarcaMehmed V
Predecessoreİbrahim Hakkı Pascià
SuccessoreAhmed Muhtar Pascià

Fortemente monarchico, fu anche senatore, statista e direttore del quotidiano turco Jerid-i-Havadis.[1] Era tra gli statisti non amati dal CUP, il partito politico che salì al potere dopo il colpo di Stato ottomano del 1913.[2]

Biografia

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Divenne primo segretario del sultano Abdul Hamid II poco dopo la salita al trono del sultano e si dice che abbia contribuito alla realizzazione del progetto di sua maestà di concentrare il potere nelle proprie mani; in seguito divenne successivamente ministro degli interni e poi governatore di Bursa, raggiungendo la carica di gran visir nel 1879.[1] Fu gran visir altre sette volte sotto Abdul Hamid II, e una volta sotto il suo successore, Mehmed V. Era noto per la sua opposizione all'estensione dell'influenza straniera in Turchia.[1]

Nel 1896 si rifugiò presso l'ambasciata britannica a Costantinopoli e, sebbene allora assicurato della sua libertà e sicurezza personale, rimase praticamente prigioniero nella sua stessa casa.[1] È tornato temporaneamente alla ribalta durante la rivoluzione del 1908.[1] Il 22 luglio successe a Mehmed Ferid Pascià come gran visir, ma il 6 agosto fu sostituito dal più liberale Kâmil Pascià,[1] su insistenza dei giovani turchi. Sempre nel 1908, Mehmed Said Pascià acquistò il famoso porticato di Istanbul nel quartiere di Beyoğlu, oggi noto come Çiçek Pasajı ("Passaggio dei fiori"). Il nome moderno divenne comune negli anni '40; durante la proprietà di Mehmed Said Pascià negli anni 1900 e 1910, la galleria coperta era conosciuta come Sait Paşa Pasajı ("Passaggio Said Pascià").[3]

Durante la crisi italo-turca del 1911-1912, fu nuovamente chiamato Gran visir. Fu nuovamente rimosso dal potere dagli Ufficiali del Salvatore (che sostenevano il Partito Libertà e Accordo (Unione Liberale) contro il Comitato Unione e Progresso) e sostituito da un nuovo gabinetto sostenuto dagli Ufficiali e dal Partito Libertà e Accordo.[4] Il CUP tornerà al potere, comunque, l'anno successivo dopo il colpo di stato ottomano del 1913.

  1. ^ a b c d e f (EN) Chisholm, Hugh, Said Pasha, in Encyclopædia Britannica Eleventh Edition, vol. 23, 1911ª ed., Cambridge University Press, p. 1008.
  2. ^ (EN) M. Talha Çiçek, Myth of the Unionist triumvirate The formation of the CUP factions and their impact in Syria during the Great War, su academia.edu.
  3. ^ (TR) Çiçek Pasajı, su tarihicicekpasaji.com. URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2012).
  4. ^ (EN) The Decline of the Ottoman Empire in the Middle East and the 'Arab Awakening' before 1914 (PDF). URL consultato il 1º gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2012).

Bibliografia

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Voci correlate

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