Khalifa bin Hamad Al Thani

emiro qatariota

Khalifa bin Hamad Al Thani (in arabo خليفة بن حمد آل ثاني?; Al Rayyan, 17 settembre 1932Doha, 23 ottobre 2016[1]), è stato emiro del Qatar dal 22 febbraio 1972 al 27 giugno 1995, quando fu deposto dal figlio Hamad bin Khalifa Al Thani.[2]

Khalifa bin Hamad Al Thani
Emiro del Qatar
In carica22 febbraio 1972 –
27 giugno 1995
PredecessoreAhmad bin Ali
SuccessoreHamad bin Khalifa
Altri titoliSceicco
NascitaAl Rayyan, 17 settembre 1932
MorteDoha, 23 ottobre 2016 (84 anni)
Luogo di sepolturaCimitero di Al Rayyan
DinastiaAl Thani
PadreHamad bin Abdullah
MadreAisha bint Khalifa Al Suwaidi
ConiugeAmna bint Hassan bin Abdulla Al Thani
Figlivedi Matrimoni e figli
Religioneislam sunnita
Khalifa bin Hamad Al Thani

Primo ministro del Qatar
Durata mandato29 maggio 1970 –
27 giugno 1995
Predecessorecarica istituita
SuccessoreHamad bin Khalifa Al Thani

Biografia

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Khalifa nacque ad Al Rayyan nel 1932. Era figlio di Hamad bin Abdullah al-Thani e nipote di Abdullah bin Jassim al-Thani.

Carriera

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Nel 1957 venne nominato ministro dell'educazione. Divenne in seguito vice emiro della nazione e dal 24 ottobre 1960 l'erede al trono. Durante quello stesso anno fu anche primo ministro e ministro delle finanze.

Il 22 febbraio 1972 spodestò il cugino Ahmad bin Ali al-Thani, diventando così il sesto emiro del Qatar. I suoi primi sforzi si concentrarono sulla riorganizzazione del governo. Nominò un ministro degli esteri e un consigliere personale che lo aiutasse negli impegni quotidiani. Il 19 aprile 1972 approvò una modifica della costituzione e ampliò il governo con la nomina di ulteriori ministri. Stabilì inoltre relazioni diplomatiche con altri paesi stranieri per mezzo di ambasciatori.

Il 18 giugno 1989 avvenne il primo rimpasto di governo, con la sostituzione della maggior parte dei ministri e la costituzione di un consiglio di quindici membri. Un nuovo rimpasto il 1º settembre 1992 portò il numero a diciassette.

Alcuni accordi di condivisione della produzione con compagnie petrolifere straniere aumentarono le entrate statali relative al settore estrattivo. In particolare vennero firmati due contratti, con la Standard Oil of Ohio, nel gennaio 1985, e con la Amoco, nel febbraio 1986. Al gennaio 1989 risale invece l'accordo raggiunto con la compagnia francese Elf Aquitaine.

Il colpo di Stato

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Nel giugno 1995, mentre Khalifa si trovava a Ginevra, in Svizzera, suo figlio Hamad si insediò sul trono con un colpo di Stato incruento. L'ex emiro visse in Francia fino al 2004, quando ritornò in Qatar.

Morì a Doha la sera del 23 ottobre 2016 per cause naturali dopo una settimana di ricovero in ospedale.[3] Nell'emirato furono dichiarati tre giorni di lutto nazionale. Fu sepolto nel cimitero di Al Rayyan.

Matrimoni e figli

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Khalifa ha avuto cinque figli e undici figlie da quattro mogli:

  • Sceicca Amna bint Hassan bin Abdullah Al Thani, due figli:
    • Sceicco Abdelaziz bin Khalifa, ministro del petrolio e delle finanze tra il 1972 e il 1991;
    • Sceicca Noora bint Khalifa;
  • La seconda moglie appartiene alla famiglia Al Atiyyah, cinque figli:
  • Sceicca Rudha bint Jassim bin Jaber Al Thani, sei figli:
  • Sceicca Moza bint Ali bin Saud Al Thani, tre figli:
    • Sceicco Jassim bin Khalifa;
    • Sceicca Al Anoud bint Khalifa;
    • Sceicca Nouf bint Khalifa.

Onorificenze[4]

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— 29 aprile 1972
  1. ^ Qatar: Sheikh Khalifa bin Hamad Al Thani passes away, Al Jazeera, 23 ottobre 2016. URL consultato il 23 ottobre 2016.
  2. ^ Thani, Sheikh Khalifa bin Hamad al- - Hutchinson encyclopedia article about Thani, Sheikh Khalifa bin Hamad al
  3. ^ (IT) Qatar: morto l'emiro anziano, viveva a Ginevra, su SWI swissinfo.ch, 24 ottobre 2016. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  4. ^ Royal Ark
  5. ^ a b qatar7
  6. ^ a b HL Deb, British honours and orders of Chivalry held by overseas heads of state, in Hansard, vol. 505, 14 marzo 1999. URL consultato il 18 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2021).
  7. ^ Elenco dei premiati dell'anno 1995.

Collegamenti esterni

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Controllo di autoritàVIAF (EN45737745 · ISNI (EN0000 0000 2902 3952 · LCCN (ENn85155777 · GND (DE1245401769 · J9U (ENHE987007363143405171